
(ANSA-AFP) – Più di 130 eurodeputati hanno firmato una petizione che chiede l’introduzione di una tassa sulla ricchezza degli “ultra-ricchi” su scala internazionale per partecipare alla “transizione ecologica e sociale”. “Quello che siamo riusciti a ottenere per le multinazionali, dobbiamo farlo ora per i ricchi”, scrivono l’europarlamentare francese Aurore Lalucq (Socialisti e Democratici, sinistra) e l’economista Gabriel Zucman, promotori della campagna, in un articolo pubblicato oggi sul quotidiano Le Monde.
L’accordo di riferimento per una tassa globale minima del 15% sulle imprese multinazionali dovrebbe entrare in vigore quest’anno. “La nostra proposta è semplice: introdurre un’imposta progressiva sulla ricchezza degli ultra-ricchi su scala internazionale per ridurre le disuguaglianze e contribuire a finanziare gli investimenti necessari per la transizione ecologica e sociale”, hanno spiegato l’eurodeputata e l’economista, esperto di evasione fiscale e tassazione dei redditi elevati.
Gli autori accennano all’idea di un’imposta dell’1,5% su patrimoni di almeno 50 milioni di euro, ma affermano che il livello esatto dell’imposta dovrebbe essere deciso “collettivamente e democraticamente”. Lalucq e Zucman invitano l’Ocse e le Nazioni Unite ad avviare i negoziati sulla tassa e sollecitano l’Ue ad agire.
Nell’articolo sostengono che nel 2018 Elon Musk, all’epoca il secondo uomo più ricco del mondo, “non ha pagato un centesimo di tasse federali” e che in Francia “le 370 famiglie più ricche sono effettivamente tassate solo del 2 o 3% circa”. La petizione è stata firmata soprattutto da eurodeputati verdi e di sinistra, da una dozzina di economisti e da Ong internazionali tra cui Oxfam.
“Il Net Zero ora schiavizza i bambini e domani noi stessi
Date: 13 Marzo 2023Author: ilsimplicissimus
Le politiche di Net Zero tutte basate su una falsa scienza e a quanto pare anche su un’incredibile carenza di cognizioni tecniche, verrà effettuata a scapito del lavoro minorile e schiavistico che specie in Africa viene utilizzato per ricavare i preziosi materiali per le pale eoliche e per le batterie. L’ossessione climatica dell’occidente ci porta a dover affrontare nell’immediato sia una vera e propria crisi umanitaria, sia una speculazione selvaggia che finirà per ridurre sul lastrico le popolazioni occidentali. Coloro che spingono Net Zero, a livello politico così come le élite dell’energia verde che traggono profitto da mandati e sussidi, sanno che il lavoro minorile e schiavistico viene utilizzato per produrre i minerali richiesti dalle loro tecnologie. Affermano di preoccuparsene, ma le loro azioni smentiscono le loro parole. Così come del resto è abbastanza facile smentire la sensatezza dei progetti.
Cerchiamo di inquadrare il problema nella sua realtà: anni di implacabili segnalazioni di virtù ecologiche e di isterici allarmismi climatici hanno posto le basi per far pensare all’uomo della strada e certamente anche a molti politici di mezza tacca o senza tacca del tutto che sia possibile abbandonare l’80% delle nostre attuali fonti energetiche, economiche ed efficienti, per sostituirle in meno di 30 anni da mulini a vento e pannelli solari generando per l’intanto enormi speculazioni e illusioni che si riveleranno dolorose. Illusioni che stiano già in qualche modo già vivendo se teniamo conto che turbine e parchi eolici già oggi vivono grazie non tanto all’energia prodotta, quanto a una lunga catena di sovvenzioni nascoste. Ma il futuro è davvero molto più inquietante: secondo l’Agenzia internazionale per l’energia, l’eolico richiede più minerali scarsi, elementi delle terre rare e altri metalli critici per chilowattora di energia prodotta rispetto a qualsiasi altra fonte di generazione di energia elettrica, rinnovabile o meno. Senza prendere nemmeno in considerazione i vari impianti in mare che hanno costi assolutamente proibitivi basti pensare che una singola turbina eolica su terra richiede fino a tre tonnellate di rame, cobalto e magneti a fronte del fatto che molte tonnellate di minerale devono essere estratte per ricavare un solo mezzo chilo di terre rare, mentre tra le 100 e le 750 tonnellate di terra debbono essere spostate per produrre il litio, il cobalto, il rame, il nichel e altri elementi necessari per produrre un pacco batteria per una singola auto elettrica. Dunque per produrre gli impianti di grandi batterie su larga scala per fornire energia di riserva quando l’eolico e il solare non danno energia, cosa peraltro assolutamente necessaria se si vogliono eliminare le centrali termiche, bisogna scavare triliardi di tonnellate di terra. Ma tutti gli accumulatori che non si sa ancora come smaltire per evitare di avvelenare il pianeta e il cui riciclaggio è altamente energivoro, non sono eterni: ben che vada dovranno essere sostituiti mediamente ogni dieci anni. In pratica gran parte dell’energia prodotta da questi sistemi servirebbe a mantenere in efficienza i sistemi usati per produrla. Ma i più sono troppo disorientati, oppure ottusi, svagati, incapaci di ragionare in proprio, oppure troppo collusi con gli speculatori per cominciare a sfidare seriamente la lunga serie di equivoci e bugie di Net Zero.
Intanto si dovrà fin da subito accelerare al massino l’estrazione dei materiali necessari, molti dei quali vengono raccolti grazie al lavoro minorile in piccole e orribili miniere, come avviene per esempio in Congo da dove si estrae la maggior parte del cobalto. Dal momento che questo sistema è pienamente utilizzato dalle multinazionali occidentali senza alcuna remora non ci sarà altra strada che vedere aumentare gli schiavi bambini, mentre qualche ragazzino idiota in occidente manifesterà per Net. Ma la vendetta non si farà attendere perché presto toccherà anche ai ragazzini occidentali vivere dentro un sistema schiavistico. Anche se etichettate come rispettose dell’ambiente, queste politiche stravaganti e assurde negano oggi la crescita economica a coloro che ne hanno più bisogno, ma dopodomani la negheranno a tutti, vista l’impossibilità materiale di imboccare questa strada almeno con gli attuali livelli di tecnologia. L’ossessione climatica dell’occidente inoculata da sociopatici.”.
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Un fascio complottista che si occupa del lavoro minorile in Africa, causati dagli isterismi sul presunto cambiamento climatico.
Poi succede che quei bambini minatori crescano, tentino di scappare e trovino nella loro fuga dei mangiaratti supporter di fascio coatti che gli sparano addosso.
Tutto coerente.
Tra poco dovrai tornare realmente ad abbeverarti dei liquami di fogna in cui sei stato figliato.
Gli inesistenti allarmismi sul presunto cambiamento climatico stanno provocando siccità e l’innalzamento del livello dei mari, tipo l’Adriatico con il suo Cuneo salino che sta risalendo il dio Po’.
La vostra ignoranza di cavernicoli si accompagna al complottismo più surreale, al Negazionista verso i mutamenti ambientali che vi circondano.
Ma poi, te la prendi solo con i minatori di cobalto congolese?
È i metalli usati nelle leghe dei motori termici non lo vogliamo considerare? E quelli più preziosi, come il platino usato nelle marmitte catalitiche?
Le vostre scemenze sono tutte basate su una falsa scienza e a quanto pare anche su un’incredibile carenza di cognizioni tecniche.
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Chapeau
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👏👏👏👏👏👏😄
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Ottimo! Bisogna andarci pesante con i seguaci di Newscientology
Ahahahahahahahaha
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Gomblottology, vorrai dire 😄
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Ammettiamo, per un istante, che in tutto l’Occidente si arrivi all’emissione inquinante ZERO. Naturalmente, saremo riusciti anche a bloccare la rotazione del Globo terrestre e il moto dei venti. Infatti, si crede davvero che l’inquinamento e i fumi della Cina e dell’India non arrivino anche da noi? Che ipocrisia sciocca.
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