
(di Michele Serra – repubblica.it) – Come avrebbe potuto prevedere, Giorgia Meloni, di ritrovarsi dentro la casa europea come capo del governo italiano, faccia a faccia con leader, e governi, dei quali la sua parte politica ha sempre parlato come di una cricca di aridi tecnocrati nemici del popolo?
Non dev’essere facile, anche perché riavvolgere il nastro della storia è impossibile, e dunque ciò che è stato detto rimane. Il sovranismo di governo si porta addosso tutta l’eredità del sovranismo di piazza, compresi i pregiudizi a suo carico: per altro quasi tutti meritati.
Ora, sia pure con un largo sorriso, l’Europa le fa pagare dazio. La tentazione sarebbe di goderne, come il tifoso interista che vede la Juve cadere in Champions League, e viceversa.
Il problema è che la politica non è il calcio, e Meloni, in Europa, per insistere nella metafora calcistica, non rappresenta questa o quella squadra di club, ma la Nazionale, insomma l’Italia.
Questo ci rimanda a noi stessi, alla disastrosa incapacità degli europeisti di presentarsi uniti alle scorse elezioni e alla loro conseguente, annunciatissima, meritatissima sconfitta.
Con tutto il rispetto per l’Ungheria di Orbán, la destra sovranista che conquista Roma è una questione di tutt’altro calibro: proprio perché, come ricorda ogni tre minuti Meloni, noi siamo un Paese molto importante (l’Ungheria un po’ meno).
Dunque, piuttosto che godere delle disavventure di Meloni, ricordiamoci che i suoi mandanti siamo noi “democratici”, di diverse fazioni, che l’abbiamo fatta vincere. Piuttosto che ridere di lei, ridiamo di noi stessi.
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…e visto che ci sei, caro Serra, mandando mandando manda pure, una volta per tutte, a quel paese questa finta sinistra di cui ti ritieni vate ispiratore che è la vera responsabile di questo schifo di situazione che ci troviamo a vivere, a cominciare dal rifiuto di ogni accordo con il Presidente Conte, passando dalla sostituzione dell’agenda di Borsellino con quella fantomatica di SchettinoDrago e finendo con la scellerata scelta guerrafondaia a sostegno di ZeZe fatta dal nipote dello zio e accompagnata dal resto del cucuzzaro del Partito Delinquente.
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Facci un titolo su Cuore, che ai tempi facevano veramente ridere, ora fai solo tristezza. Tu invece hai fatto vincere Monti, che non aveva i voti, Letta, Renzi, il conte Gentiloni(!), Draghi, che non aveva i voti 🤮
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Lei sapeva benissimo che sarebbe arrivata là dove è arrivata. Lo capì quando gli iscritti alla sezione italiana del pcus, che si definivano comunisti, scomparvero insieme alla sezione, appena scomparve il pcus e l’intera unione sovietica. Le condizioni degli abitanti delle repubbliche socialiste sovietiche fecero capire agli italiani che “l’intellighentia” cosiddetta comunista, ci aveva raccontato bugie sulle meraviglie del paradiso terrestre esistente oltre il muro di Berlino e che, perciò, qualunque cosa avrebbe raccontato dopo non potevano che essere altre bugie. Insomma, se ormai non siete più credibili la colpa non è del popolo che vota Giorgia Meloni.
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“unque, piuttosto che godere delle disavventure di Meloni, ricordiamoci che i suoi mandanti siamo noi “democratici”, di diverse fazioni, che l’abbiamo fatta vincere. Piuttosto che ridere di lei, ridiamo di noi stessi.”
Inutile appello Miche’: lunedì sera sganasciati pure!
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Post comunista pentito
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Corriere, Stampa e Repubblica sono gli ispiratori della denaturazione del PD e hanno tanto brigato per sfiduciare il Conte 2 e impedire il Conte 3. Quindi letta ha fatto Letta (ricordiamo il 2013 con Angelino Alfano) e il 20 luglio 2022, a governo Draghi appena sfiduciato annunciò il suo no possumus all’alleanza coi 5 stelle, e di fatto portando il PD lontano dgli obiettivi e dai principi fondativi. Era tutto prevedibile, ma non vedo pentimenti tra i papaveri che si arrogano il diritto di dare la linea al PD.
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