(Alessandro Orsini) – Grazie, Senatrice Susanna Camusso, di essere un esempio di coraggio civile. Non si curi degli attacchi che riceve. Le fanno soltanto onore. Se inviamo le armi per la sesta volta, vuol dire che dobbiamo predisporci a inviarle per la sessantesima volta. Non ci sono piani, né strategie dichiarate in Ucraina, quindi non ci sono limiti all’invio delle armi. Potremmo inviarle per uno o dieci anni. Prima del 24 febbraio, il blocco occidentale guidato da Biden aveva molti modi di gestire la crisi con la Russia in Ucraina, ma, come dimostra la documentazione storica raccolta nel mio libro, “Ucraina. Crtica della politica internazionale”, ha scelto la strada della “diplomazia zero” inventando la storiella per bambini che Putin è uguale a Hitler come se l’Olocausto fosse paragonabile al lancio dei missili sulla rete elettrica o ai combattimenti a Soledar. Biden e Stoltenberg hanno lavorato sempre e soltanto per accrescere le tensioni con la Russia. Dopo l’invasione, hanno mantenuto questa linea iper-radicale con il sostegno della Commissione europea assurta a passacarte della Casa Bianca. La Russia dice che non vuole l’Ucraina nella Nato? Bene, Biden e Stoltenberg approvano l’ingresso nella Nato anche di Svezia e Finlandia. La Russia dice che non vuole la Nato in Georgia? Bene, Stoltenberg e Biden svolgono esercitazioni militari della Nato in Georgia mentre infuria la guerra in Ucraina. Gli italiani riusciranno a capire qualcosa della guerra in Ucraina quando capiranno che Biden è un estremista come Ahmadinejad e come Soleimani. Inizieranno a capire qualcosa della guerra in Ucraina quando capiranno che Stoltenberg è un estremista come Medvedev. Due facce della stessa medaglia, stesso tipo antropologico. Uomini che sanno parlare soltanto il linguaggio della violenza, della prepotenza e della sopraffazione. Capire la guerra in Ucraina è impossibile senza fuoriuscire dall’universo culturale iper-rassicurante dell’uomo comune; senza capire che Biden e Stoltenberg sono due estremisti.