(Roberta Labonia) – Quando un sospetto è più di una conferma. Dalle prime indiscrezioni che trapelano sembrerebbe che i forzisti, non votando oggi La Russa (con tutta probabilità per strappare alla Meloni il dicastero alla Salute per l’ex infermiera Licia Rozulli), sapevano di poter contare sul voto del terzo polo. È infatti di dominio pubblico l’irritazione di Renzi (e Calenda) verso il Pd che sembra voglia farli fuori da diverse “poltrone”. Il voto degli italovivi a Ignazio La Russa altro non sarebbe quindi che una ripicca verso i loro ex compagni di partito.

Come volevasi dimostrare anche in questa legislatura il bomba si appresta a far pesare il suo pugno di voti attraverso i soliti giochi di palazzo. Un modo di fare politica che francamente ci ripugna: ricoprire un ruolo istituzionale come quello del parlamentare contempla, come recita la nostra Carta Costituzionale, disciplina ed onore, non certo giochini da giocatori di poker.

Quando lo capiranno quegli italiani che ancora si ostinano a votarlo?