All’inizio della pandemia di Covid e delle misure che si stavano adottando per contrastarla, la ministra svedese della Salute, Lena Hallengren, disse: “I conti si faranno alla fine e anche qualche anno dopo”. La Svezia non ha fatto lockdown o lo ha fatto per brevi periodi e in modo molto blando […]

(DI MASSIMO FINI – Il Fatto Quotidiano) – All’inizio della pandemia di Covid e delle misure che si stavano adottando per contrastarla, la ministra svedese della Salute, Lena Hallengren, disse: “I conti si faranno alla fine e anche qualche anno dopo”. La Svezia non ha fatto lockdown o lo ha fatto per brevi periodi e in modo molto blando. La Svizzera non lo ha fatto del tutto. I decessi in Svezia per Covid sono stati, al momento, 20.225 su una popolazione di circa 10 milioni. In Italia sono stati 177.000 su una popolazione di 60 milioni. Quindi bisogna moltiplicare per sei il dato svedese che da una cifra di circa 120.000, inferiore di un terzo rispetto all’Italia. Si può obiettare che la Svezia ha pochissime grandi città, Stoccolma, Göteborg, Malmö, e larghissimi spazi e questo ovviamente aiuta. Ma questo discorso non vale per la Svizzera, dove gli abitanti, a differenza della Svezia, sono raggruppati in spazi limitati: i deceduti per Covid sono stati 14.000 su una popolazione di 8 milioni e mezzo di abitanti, quindi lo 0,16% della popolazione. In Italia i deceduti per Covid sono lo 0,29%. C’è un altro dato di un certo interesse. Federico Rampini, della cui serietà non si può dubitare, ha scritto che in Africa i morti per Covid sono stati, in percentuale, molto meno che in Europa. Prendiamo la Nigeria: i deceduti per Covid sono stati 3155 su una popolazione di circa 210 milioni di abitanti. E la profilassi in Nigeria, come in quasi tutti gli altri paesi africani, è stata pressoché inesistente.
Non ho nulla da obiettare su alcune misure ‘minori’ come le mascherine e la sanificazione, fastidiose ma certamente sopportabili. Il problema è il lockdown che è stato devastante soprattutto per quei “fragili” (come sento la parola “fragile” diretta a me, metto mano alla pistola) che si voleva difendere dal contagio. Per due anni non abbiamo quasi più potuto muoverci di casa e quindi fare movimento che agli anziani è indispensabile. La scarsissima mobilità ha portato all’obesità che potremmo definire “la madre di tutte le malattie” o quasi: patologie cardiovascolari, diabete, disturbi del sonno, cancro e osteoartrosi. Inoltre agli anziani è stato impedito, per un certo periodo, la frequentazione dei figli e dei nipoti e si sono visti tagliare tutti i contatti sociali. Sono rimasti soli. E la solitudine, come si sa, uccide più del fumo. Inoltre la concentrazione della medicina sul Covid ha fatto sì che le diagnosi per tumore siano scese del 53% e si sa quanto sia importante per questa malattia una diagnosi precoce. Non sono né “negazionista” né “complottista”. La malattia c’è stata con effetti spesso letali e non credo proprio che Usa, Cina e i Paesi europei si siano messi d’accordo per favorire le loro case farmaceutiche, che comunque su questa pandemia hanno fatto i miliardi. C’è anche da dire che la medicina ha registrato una penosa sconfitta (constatazione che piacerebbe al Rousseau del Discorso sulle scienze e sulle arti). Lasciamo pur perdere per carità di patria l’incredibile superficialità dei vari epidemiologi e virologi che si contraddicevano l’un l’altro a ogni pie’ sospinto aumentando la confusione e la paura. Il Covid-19 non veniva da Marte né era una malattia del tutto sconosciuta. Appartiene al ceppo influenzale, studiatissimo e conosciutissimo: si potevano approntare molto prima di quanto è stato fatto, vaccini appropriati. A parte che un vaccino che ha durata di quattro mesi non è un vaccino se va ripetuto periodicamente. La poliomielite, pressoché sconosciuta fino a fine 800, ci son voluti 10 anni per sconfiggerla definitivamente, prima col vaccino di Salk, che però non dava una copertura totale, poi con quello di Sabin. Resto convinto, come ho già scritto, che la vera pandemia è stata una pandemia di panico, dovuto al fatto che nell’età del benessere e della ricerca della felicità la morte, quella biologica intendo, non è più accettata.
Non prendo posizione sul tuo pensiero.E pure io non sono complottista.
La pandemia da panico
“ e non credo proprio che Usa, Cina e i Paesi europei si siano messi d’accordo per favorire le loro case farmaceutiche, che comunque su questa pandemia hanno fatto i miliardi. “ ok d’accordo con te.non si sono messi d’accordo ma hanno fatto miliardi.
La guerra nucleare da panico.
Hedge Funds e speculatori su commodities e materie prime(che avevano subito perdite miliardarie in periodo covid)
Stanno facendo miliardi strarecuperando le perdite.Ok non si sono messi d’accordo…ma almeno diciamo che nel torbido si sono strarricchiti.
Maledetto panico per molti.
Benedetto panico per pochi.
Quando si dice …controlla le tue emozioni e controllerai il mondo…
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Tutti esperti di epidemiologia, eh?
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Sei alla frutta.
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Sentito ieri al giornale-radio: a morire sono soprattutto non vaccinati e chi non ha fatto la quarta dose.
Cioè chi ha fatto appena tre dosi ha solo perso tempo. Quella giusta era la quarta!
(Basta essere più svegli il prossimo anno quando la giusta sarà la quinta)
PS
Fini è una persona intelligente ma come fa a scrivere contemporaneamente che i vaccini non sono dei vaccini, che le case farmaceutiche con questa roba ci si sono arricchite, però gli stati che hanno obbligato a inocularseli non c’entrano niente.
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Perché per il posticino al sole, nal caso avanzasse, fa sapere di essersi messo in fila anche lui.
D’altronde il Dott. Fini è quest’acquaraquà:
«Il lettore Marco Lupezza, avendomi sentito dichiarare a RadioRadio che mi sarei fatto vaccinare, me ne ha chiesto gentilmente conto visto quel che ho sempre scritto e pensato sul Covid. Gli ho risposto: “La ragione è molto semplice: non vorrei che le Autorità, ormai abituate a calpestare ogni diritto costituzionalmente garantito, violassero anche quello dell’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge e quindi facessero una discriminazione fra vaccinati e non vaccinati impedendo a questi ultimi ogni possibilità di movimento”».
Cioè, il genietto, per ripristinare l’uguaglianza calpestata, non elimina la causa, ma si adegua all’effetto.
Capito il volpino?
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@Gatto
Perdonami,
Senza far polemica e come scritto”Non prendo posizione sul tuo pensiero”(quindi non necessariamente condivido tutto quello scritto da Fini)
Ma nel virgolettato riportato da te non mi sembra che il ragionamento sia “stonato” anzi ci sia un amara e nichilistica presa di coscienza. Sbaglio?
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Nei commenti a corredo dell’articolo di cui al link da me postato, ce n’è uno di @Claudio, nel quale si procede con una similitudine molto calzante:
“E bravo Fini…,anche io se sarei [sic] vissuto prima della 2° guerra mondiale mi sarei iscritto al partito fascista (giusto per non essere discriminato…),e sarei stato sicuramente ben volentieri “lavoratore sorvegliante” nei campi di sterminio “legali” (a norma di legge vigente)…”
Cioè: l’uguaglianza (nel senso della possibilità di poter usufruire di diritti garantiti dal fatto stesso di essere uomini, a prescindere dalle proprie convinzioni particolari), minata dalla discriminazione conseguente una legge assurda, secondo Fini, si potrebbe ristabilire, se non in principio, almeno in pratica, non combattendo l’ingiustizia che l’ha compromessa, ma adeguandosi all’assurdo, senza però rendersi conto che, così, non si diventa che complici di quelle “Autorità, ormai abituate a calpestare ogni diritto costituzionalmente garantito”, alle quali si contesta proprio l’abuso di potere: non noti, Carlgen, nessuna contraddizione? Con ciò, gli altri che, per qualsiasi motivo, non si sono voluti adeguare, restano diversamente uguali e buona notte: non si sono voluti vaccinare come ho fatto io per essere libbbero di muovermi? Stiano fermi e zitti allora!
Mi pare evidente che in questo modo, non si ristabilisce un bel piffero, ma si acuisce la discriminazione tra cittadini di serie A e cittadini, non già di serie B, ma della Promozione, in quanto ogni diritto costituzionalmente garantito diventa solo un privilegio per chi si adegua.
C’è di più: chi si adegua perché convinto, perlomeno è coerente, ma chi si sente in linea di principio discriminato, ma poi, per comodità, nei fatti, si schiera a favore della discriminazione (mi vaccino non perché lo trovo giusto, ma perché non voglio essere discriminato), garantendosi così la “libertà di movimento”, è un ipocrita, pavido, ignavo e opportunista allo stato puro!
L’uguaglianza (sempre nel senso di cui sopra), non più diritto naturale acquisito per il fatto stesso di essere una persona, viene così sottoposta a condizione e elargita ai “meritevoli”, negata agli indegni.
Se tutto questo modo di ragionare lo trovi normale, Carlgen, beh, che ti posso dire…
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GATTO che ti posso dire? Che hai ragione. Stavolta non sono d’accordo con Fini e la smettesse lui e tanti altri di dire che sono stati chiusi in casa e hanno sofferto chissà quali pene.
Io non sono vaccinato, non intendo vaccinarmi. Non ho patito alcuna sofferenza per il confinamento in casa, perchè si poteva anche andar fuori in giro e ci sono andato.
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@Gatto
Il tuo discorso in linea generale di principio non fa una piega.Punto.
Però io mi riferivo alle parole precise di M.Fini.
Innanzitutto bisogna fare una premessa.
Lui si è sempre dichiarato un anarchico individualista…”appartengo solo a me stesso”
Cito da Wikipedia
“Il pensiero di Fini si avvicina per alcune caratteristiche a quello degli anarco-individualisti e anarco-primitivisti, nonché di alcuni libertari statunitensi isolazionisti (es. Ron Paul) che vorrebbero ridurre lo Stato ai minimi termini, fino in pratica ad abolirlo. Ma rispetto a questi ultimi «se ne differenzia radicalmente perché il suo punto di arrivo non è la libertà economica (c’è anche quella nella sua filosofia) ma piuttosto il benessere esistenziale».”
È sempre stato provocatorio e paradossale nei suoi scritti.
Negli ultimi anni della sua vita,sta assumendo una posizione “da vinto” nei confronti della società,
Una amara presa di coscienza e una nichilista consapevolezza del degrado dell’umano mondo.
La parola chiave è abitudine.
Parlando di abitudine dello stato a calpestare i diritti, lui dichiara che non è la prima volta che lo stato fa questi soprusi,anzi lo ha fatto così tante volte che ci ha preso l’abitudine; e di riflesso il cittadino ha preso l’abitudine a subirli passivamente e a non reagire attivamente.Se non ha reagito prima perché mai dovrebbe avere la forza o la volontà di reagire adesso che è abitudine.
La gente si aggrappa all’abitudine come ad uno scoglio, quando invece dovrebbe staccarsi e buttarsi in mare. E vivere. (Charles Bukowski)
Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine……
(Martha Medeiros)
Ogni uomo adulto è costituito interamente di abitudini, anche se è spesso inconsapevole di esse e nega perfino di averle. (Georges Gurdjieff)
Lo Stato conosce tutto ciò: gioca sul fatto dell’abitudine ormai appresa dal cittadino e sulla sua impossibilità di reagire in maniera unita…perché siamo tutti diversi.
Alla tua sensibilità e a quella di molti altri ha turbato,giustamente molto,la discriminazione tra cittadini di seria A o B.Ad altri meno.Ad altri ancora per nulla.
Ma non è stata la prima volta che vi è stato un calpestamento dei diritti.
Voglio essere paradossale come Fini:
Nelle città odierne piene di telecamere,ad un ladro turba molto di più rispetto a una persona rispettabile la violazione del suo diritto alla privacy; e farebbe una battaglia per farle togliere,e per garantirsi un diritto che gli appartiene, in quanto cittadino.Ma la sua battaglia non sarà mai di tutti.c’è chi addirittura non si accorge di essere osservato 24/24ore,ad altri fa perfino piacere.
Si possono tanti esempi…anche nel mondo del lavoro….straordinari non pagati o fuori busta(niente pensione maturata).abitudini che a tanti fanno comodo,ad altri meno…ma sono comunque abitudini accettate che violano lo statuto dei lavoratori.
Per non farla troppo lunga,Fini ha mestamente capito come funzionano queste dinamiche.
Si doveva reagire tutti insieme al primo “calpestamento dei diritti”…e sarebbe già stato difficile,
Ora che ci abbiamo preso l’abitudine…lui sa che è impossibile(o quasi)e si adegua.
Tutto ciò unito alla psicologia della massa ( ognuno fa quello che è più utile a se stesso).
Fini,essendo,ripeto,un anarchico individualista…ha onestamente dichiarato quello che pensava e ha fatto ciò che gli conveniva…senza aspettare che qualcosa(nel popolo)succedesse.
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“Parlando di abitudine dello stato a calpestare i diritti, lui dichiara che non è la prima volta che lo stato fa questi soprusi,anzi lo ha fatto così tante volte che ci ha preso l’abitudine; e di riflesso il cittadino ha preso l’abitudine a subirli passivamente e a non reagire attivamente…”.
Esattamente Carlgen, e Fini con il suo comportamento ha dato prova di stare in prima fila tra quelli che subiscono passivamente, cosa ancora più grave perché, la funzione che si vanta di rivestire, cioè quella dell’intellettuale, lo dovrebbe obbligare deontologicamente a usufruire dei mezzi che le sono propri e che sono quelli di denuncia, supervisione, critica e controllo. Tutte condizioni comportanti delle conseguenze che devono necessariamente e coerentemente essere trasformate, anche e soprattutto, in vita vissuta, e non rimanere vuoti concetti teorici predicati dal pulpito.
Mezzi che non sono appannaggio del semplice cittadino, il quale, spesso, oltre a non poter materialmente, ma ancor meno intellettualmente, reagire, non è nemmeno tenuto a farlo.
Inoltre, il sig. Fini, non è affatto un nichilista (vogliamo credere che un Nietzsche o un primo Dostoevskij, se fossero vissuti al giorno d’oggi, coda tra le gambe, sarebbero corsi a vaccinarsi?), magari, ma un quietista di primissima qualità!
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Io ribadisco la mia opinione riportandoti alcuni passi di interviste e altro.
Considera per nichilismo intendevo
“Comunemente indica anche ogni atteggiamento genericamente rinunciatario e negativo nei confronti del mondo”
Lui non si vanta di essere intellettuale,e non credo che uno scrittore abbia obblighi deontologici
Come un medico,un avvocato o un giudice.
Comunque rispetto la tua opinione e non voglio passare per un parente di Massimo Fini,da difendere a tutti i costi….(non è mica la Lombroso😂)
Concludo:
Lui è un anarchico e non si mai sentito un “masianiello”…si è sempre fatto i cavoli suoi
“Con «perdente» intendevo dire che ho sprecato, in un certo senso, il mio talento, non l’ho mai svenduto al miglior offerente. Ho avuto sì successo, ma si è trattato di un successo di nicchia. Sono un ‘perdente’ anche perché non ho accettato di aderire alle false credenze sulla democrazia, sull’economia e la tecnologia, sull’idea dominante di progresso. Questo si lega anche al filone antimodernista che ho portato nel dibattito culturale italiano.”
“La distanza che divide la sua vita professionale da quella privata fa spavento. Un anarchico che ha condotto – e probabilmente conduce ancora – una vita sregolata, da una parte; dall’altra, un cronista d’assalto pronto a smascherare corruzione e affarismi. Un moralista, insomma. O un giustizialista, se si volesse applicargli un’etichetta. Ma a lui le etichette non piacciono e non gli stanno bene addosso. Anzi, scivolano per terra come olio sul teflon”
“È stato il benessere che ha distrutto i valori di cui parlavamo prima, tra cui c’è il coraggio, fisico e morale. Il benessere ci ha proprio infiacchiti, a noi italiani in particolare”
“C’è stato uno di questi valori a cui non ha mantenuto fede nella vita, oppure sente di essere stato coerente?
Secondo Liguori io ho una coerenza cretina. E credo che avesse ragione. Sì, io sono stato coerente, e finché ho avuto la spavalderia e l’energia della giovinezza, la cosa non mi è pesata. Adesso che ho 76 anni… certo, avere molto meno denaro di quanto avrei potuto averne, eccetera, mi pesa un pochino. Comunque non mi pento di niente.”
“ L’emergenza Covid-19 ha mostrato gli italiani come un popolo piuttosto obbediente ai decreti imposti per contenere l’epidemia. Dove è finito lo spirito anarchico di cui ci vantiamo da secoli? [Ride]
È il discorso di cui dicevamo prima. È il benessere che ci ha infiacchiti. La paura che c’è è una paura smodata, perché questa non è la peste. Una paura smodata che poi ha convinto tutti a rispettare le regole. Non è un male in assoluto, anche i tedeschi rispettano le regole. Però noi non siamo esattamente tedeschi. Nel bene e nel male. Quel carattere appunto anarchico e individualista che gli italiani hanno sempre avuto si sta perdendo. Infatti figure come quelle che abbiamo ricordato – Longanesi, Maccari, Flaiano, eccetera – non ci sono più. O sono rarissime.“
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Sì, Carlgen, sono perfettamente al corrente di quello che Fini sostiene, meglio dire: sosteneva, solo che non è NONOSTANTE, ma proprio PER questo che è, per me, inconcepibile.
Circa il nichilismo, posto che è una visione dell’esistenza che io aborro, è vero che corrisponde alla definizione che ne dai, ma è anche soprattutto “quello che promuove e accelera il processo di distruzione degli ideali tradizionali, per rendere possibile l’affermazione di nuovi valori.”.
Quali sarebbero i nuovi valori che Fini proporrebbe? Quelli di assecondare supinamente per convenienza, ciò che si è tentato di “distruggere” da una vita intera?
Il nascere incendiari e finire pompieri, non è un gran merito. Ovvio che tale condizione non è esclusiva di Fini, la lista di quelli con l’idrante in mano che spengono la propria anima è lunghissima, e il nascondersi dietro l’alibi della vecchiaia rende la situazione ancora più triste.
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Io mi chiedo come si fa a scrivere “si potevano approntare molto prima di quanto è stato fatto, vaccini appropriati.”
Ma se ancora adesso non c’è un vaccino appropriato. O dobbiamo ritenere che lo abbiano fatto e continuano a farlo di proposito a non produrre un vaccino degno di questo nome? Vero è che ormai dobbiamo aspettarci di tutto, però Fini in base a quale conoscenza sua o di qualcun altro fa una simile affermazione?
P.S. non sono vaccinato e non intendo farlo.
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“GATTO che ti posso dire? Che hai ragione. Stavolta non sono d’accordo con Fini e la smettesse lui e tanti altri di dire che sono stati chiusi in casa e hanno sofferto chissà quali pene.
Io non sono vaccinato, non intendo vaccinarmi. Non ho patito alcuna sofferenza per il confinamento in casa, perchè si poteva anche andar fuori in giro e ci sono andato”
Il fatto che tu non abbia patito alcuna sofferenza non significa che la stessa cosa é accaduta per gli altri.
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@Carlgen, quoto tutto, da 30 anni leggo Fini (quando lo trovo) e non si puó accusarlo di essere prono al sistema, so che é anziano e praticamente cieco, ma é sempre stata la penna piú critica verso il moderno consumismo.
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@Brontolo, il Sig. Fini non è prono al sistema che a chiacchiere. Poi, a fatti, si mette a 90°, come incontrovertibilmente dimostrato, nel caso particolare, dalle scelte da lui fatte.
E questo è immensamente peggiore di qualsiasi adeguamento al sistema (bisogna precisare: sbagliato, ché un sistema in quanto tale, non è in sé, sinonimo di erroneo) di quelli che, per non averne le possibilità o per essere d’accordo, si allineano senza tante chiacchiere inutili. A casa mia, questi comportamenti corrispondono a una definizione ben precisa: ipocrisia!
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@brontolo
👍🏻 La penso come lei, poi non è che lo considero un icona religiosa da difendere a tutti i costi…
Magari ci garantisse altri 20 anni di articoli.
@gatto.
Risposta in moderazione
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Allora …
La Svezia nei fatti ha avuto una mortalità paragonabile alla nostra (un po’ meno, ma aveva dei vantaggi, e comunque ha limitato e chiuso anche lei).
La Svizzera se i dati sono veri forse ha avuto fortuna, e probabilmente ha inciso qualche fattore che non consideriamo. Magari ha contato i decessi in modo diverso, magari ha una popolazione più giovane, magari ha l’aria meno umida … le possibilità sono moltissime.
In Africa direi sicuramente il clima ha dato una mano. Sappiamo per esperienza che il covid ha colpito, come le influenze normali, molto di più in inverno che in estate, e in Africa il clima è molto più estivo.
I lockdown sono stati devastanti, sia socialmente che economicamente, non c’è dubbio, ma erano la contromisura standard ad una situazione pandemica potenzialmente molto grave (3% della popolazione sono circa 250 milioni di potenziali morti, e invece ne abbiamo a vuti 6-7 ufficiali, probabilmente una ventina reali).
E se fosse mutata arrivando al 10% di mortalità, o al 30%, come SARS e MERS?
Se arriva una malattia sconosciuta, mortale con % rilevante (il 3% è tanto) e altamente trasmissibile, il lockdown è la contromisura da adottare nell’immediato, questo è un pilastro della virologia.
E’ stato esagerato? Col senno di poi non si sbaglia mai, ma a inizio epidemia abbiamo dovuto fare scelte prudenti.
Sono d’accordo che la medicina sia uscita sconfitta, perchè il vaccino occidentale non funziona, o funziona malissimo, e ha incognite sul suo impatto sulla salute a lungo termine, mentre a breve stanno uscendo studi sulla sua dannosità. Non so se tutti i vaccini fossero altrettanto inefficaci, perchè noi abbiamo avuto l’ordine (immagino) di non considerare quelli non occidentali.
Ritengo che l’obligatorietà sia stata un abuso controproducente (io non ho fatto la terza dose e ho una multa in sospeso), e ritengo che il green pass sia stata una vaccata (mai scaricato, anche quando con le due dosi potevo farlo).
Poi il virus (che potrebbe anche essere scappato a qualcuno, eventualmente anche volontariamente, perchè siamo capaci di TUTTO), è mutato in una forma molto più trasmissibile e molto meno dannosa, per cui per me ora la pandemia è finita.
Cercano di tenerla in piedi per spargere paura e far fare profitti alla Pfitzer forse, ma è, attualmente, finita.
In questi giorni abbiamo circa 60 mila nuovi infetti e circa 60 morti, cioè un morto su mille, che è la % delle normali influenze, quindi continuare a monitorare ok, ma l’emergenza è finita, così come dopo un paio d’anni è rientrata un secolo fa la spagnola.
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A quanto mi dice la mia ex dottoressa, in Africa erano parzialmente coperti dal vecchio vaccino contro la tubercolosi che, parrebbe, ha funzionato anche contro il Covi
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Il problema è che in Africa hanno problemi ben più seri a cui pensare e il Covid gli rimbalza! Inoltre, guarda un po’, vaccino contro la tubercolosi a parte, in Paesi dove la malaria è una malattia endemica e quindi di conseguenza la profilassi con l’idrossiclorochina è di normale amministrazione, il Covid come per incanto si mette a cuccia: che strano, vero?!
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Come sempre parli di cio’ che ti e’ estremamente remoto, in *ogni* senso. In Africa tra tutte le sfighe della natura – a parte quelle lasciate dagli amici tuoi – hanno il problema di farsi accettare il “reverse engeneering” del vaccino Pfizer. Considera che il continente stuprato al 90% dai cristiani di un tempo e pure di questo ha avuto i suoi bei morti per Covid19, ma tu non ne sai niente. Pachidermicamente.
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xgatto
Si è turato il naso, come l’altro celebre.
Questo è un paese di santi, eroi, poeti, navigatori e turatori di naso.
Ma soprattutto turatori di naso!
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Tura di qua, tura di là, si rischia il soffocamento e speriamo che più di qualcuno ci resti secco finalmente…
PS: l’altro celebre, intendevi Cacciari, vero?
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@GATTO
+1 👍
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Tutti questi fenomeni sono “pronti alla morte” e poi al primo colpo di tosse corrono… al San Raffaele, padiglione paganti.
Mica tachipirina e vigile attesa…
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No, Indro, il primo che ha tracciato il solco.
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“Siamo rimasti soli”.
Ma dove! Mai visto tanto casino in giro come adesso: concerti, sagre di questo e di quello, nelle più grandi città e nei più piccoli paesi. Corse “a favore di…”, riunioni con qualsivoglia pretesto ovunque, discoteche piene, strade dei centri storici idem, ristoranti e bar che lavorano benissimo, sballo notturno affollatissimo…
Se poi ci aggiungiamo che si chatta sullo smartphone h24, sianmo certamente la civiltà ( ed il periodo) in cui siamo meno soli di tutta la storia.
Forse sarà perchè, come recita un vecchio adagio, “Se si soffre a stare soli è perchè si è in cattiva compagnia”.
Meditiamo, gente…
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“…A questo punto, ci pare opportuno chiarire meglio in che modo la paura derivi dall’ignoranza, tanto più che a questo proposito abbiamo recentemente avuto modo di constatare un errore quanto mai sorprendente: abbiamo visto attribuire l’origine della paura ad una sensazione di isolamento, e questo in un’esposizione basata sulla dottrina vêdântica, mentre quest’ultima, al contrario, insegna espressamente che la paura è dovuta ad una sensazione di dualità; se in effetti un essere fosse veramente solo di che mai potrebbe aver paura?… La paura non può essere provocata che dall’esistenza di altri esseri, i quali, appunto in quanto «altri», costituiscono
questo «mondo esteriore», oppure da elementi che, pur facendo parte dell’essere stesso, non sono meno estranei ed «esteriori» alla sua coscienza attuale; ma l’«altro», come tale, esiste soltanto a causa dell’ignoranza, poiché qualsiasi conoscenza implica essenzialmente un’identificazione; si può dunque affermare che quanto più un essere conosce, tanto meno esiste per lui qualcosa d’«altro» o di «esteriore», e che, alla stessa stregua, la possibilità della paura, possibilità d’altronde del tutto negativa, è per lui
abolita…”.
Ecco un altro fulgido esempio di ribaltamento moderno della verità: non è la solitudine, ma la compagnia che angoscia e impaurisce gli esseri, altro che balle!
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Un onesta e potente interpretazione,Gatto,
Fatta però da chi conosce(tu) intellettualmente la moksa (tutti…fin quando siamo ancorati al logos…non possiamo comprendere appieno,ma solo mentalmente cioè parzialmente e superficialmente….so che converrai con me).
Io ti propongo un’altra via legata alla tradizione theravada.
L’Io(persona) si autoinganna e si autofortifica attraverso i 5 kamda con le relazione con gli altri.
Venendo meno le relazioni,l’ego incomincia a indebolirsi e la percezione di sé (noi stessi) incomincia lentissimante a vacillare perché incominciano a venire meno i legacci con il mondo esterno che erano quelli che forticavano la nostra identità.( ci sentivamo padri,madri,amici,colleghi,parenti,professionisti,viaggiatori,sportivi….e chi più ne ha più ne metta)
Quindi si prova un senso di smarrimento e successivamente di paura;è il primo passo nel nobile ottuplice sentiero che porterà
Allo sgretolamento dell ego,alla distruzione della dualità e “alla presa di coscienza” che tutto è coscienza,o vacuità,o anima…ecc ecc…a seconda delle varie tradizioni.
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“si potevano approntare molto prima di quanto è stato fatto, vaccini appropriati. A parte che un vaccino che ha durata di quattro mesi non è un vaccino se va ripetuto periodicamente”
Dopo i suoi lunghissimi studi in materia, Massimo Fini trae le conclusioni in tema di vaccini.
Ah, dite che non sa nulla? Che novità.
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