(Bartolomeo Prinzivalli) – Dopo pochi giorni dall’accusa di ingerenze russe gli USA che l’UE hanno dichiarato in maniera inequivocabile che qualunque risultato scaturisca dalla tornata di domenica la politica internazionale italiana è già scritta e non cambierà. Addirittura Biden attraverso un colloquio “prenderà le misure” al nuovo presidente del consiglio. Questo in sintesi significa strappare l’articolo uno della costituzione e pulircisi il culo, rendendo di fatto inutile l’intera campagna elettorale e relegando a mero esecutore di ordini esteri il vincitore (o la coalizione)

La notizia in sé dovrebbe scuotere l’intera penisola, invece di cosa si parla? Dei piedi di quella, del broncio dell’altro, del sondaggio fasullo spacciato per vangelo, del giornalista asfaltato e di un vecchio su tictoc.

Alla fine della seconda guerra del golfo salì agli onori della cronaca Alì il comico, portavoce di Saddam Hussein, che dal tetto di un palazzo di Baghdad annunciava la vittoria irachena mentre scoppiavano le bombe tutt’attorno e l’esercito americano entrava in città.

Almeno quello era uno solo…