(Roberta Labonia) – Ce lo ritroveremo per la quarta legislatura in Parlamento. Lui è Antonio Angelucci, l’ex portantino dell’Ospedale San Camillo di Roma, oggi ras delle cliniche private romane nonché immobiliarista ed editorialista (la cartaccia stampata che producono Libero e Il Tempo è sua).

Recordman di assenteismo parlamentare negli ultimi 14 anni, quest’anno Angelucci ha fatto un “salto di qualità” passando dalle braccia di Berlusconi a quelle di Salvini che gli ha garantito un seggio sicuro candidandolo alla Camera nel plurinominale come capolista in Lazio uno e due.

A convincere il cazzaro verde sulla “bontà” della scelta sarebbe stato, secondo Repubblica, Denis Verdini, papà della sua fidanzata. E in effetti a guardar bene i curriculum giudiziari dei due nostri “eroi”, raccomandante e raccomandato, notiamo spiccate affinità avendo entrambi dato non poco da fare alle procure italiane.

Pur non eguagliando il record di indagini, processi e condanne del suocero in pectore di Salvini, Denis Verdini, di cui la più famosa è quella in via definitiva a 6 anni e mezzo di carcere per la bancarotta del Credito Cooperativo Fiorentino (pena poi tramutata ai domiciliari), anche il deputato Angelucci ha fatto la sua parte: imputato nel corso della sua carriera a vario titolo, condannato per truffa, oggi è accusato dalla procura di Roma di aver tentato di corrompere l’assessore alla Sanità di Regione Lazio con una mazzetta di 250mila euro.

Il quasi nuovamente deputato signor Antonio Angelucci verrà altresì ricordato per il non rispetto, nelle sue cliniche, delle norme anti covid. A confermarlo un’ispezione della ASL del 2020 che accerto’ come in una sua struttura la promiscuità fra pazienti, covid e non, era la regola. Così come l’assenza dei dispositivi anti contagio ad uso degli operatori sanitari. La presenza di un Direttore Sanitario che non aveva i titoli per esser tale completava il desolante quadro sanitario.

Non so se sia stato uno scherzo del destino, ma durante la pandemia nella clinica del deputato “a vita” Antonio Angelucci si son contati 21 morti e 178 contagiati fra dipendenti e pazienti (e ringrazio Francesco Silvestri per avercelo riportato alla memoria).

Un bel terzetto: il “genero” pigliatutto, il “suocero” noto frequentatore di Rebibbia e il deputato assenteista e chiacchierato.

Votate Lega, mi raccomando.