“Ripulisce il movimento dopo cinque anni pieni di contraddizioni”. “L’ennesimo sabotaggio di Grillo: il niet è puro masochismo”. Fossi un elettore dei Cinquestelle mi augurerei che Giuseppe Conte accettasse e anche con una esibita dose di entusiasmo l’ukase di Beppe Grillo di limitare a due i mandati parlamentari. Al diavolo deroghe ed eccezioni! […]

(Antonello Caporale, Andrea Scanzi – ilfattoquotidiano.it) – Favorevole La Regola a tratti è orrida, ma è l’unico segno di “diversità”
Fossi un elettore dei Cinquestelle mi augurerei che Giuseppe Conte accettasse e anche con una esibita dose di entusiasmo l’ukase di Beppe Grillo di limitare a due i mandati parlamentari. Al diavolo deroghe ed eccezioni!

Direi di sì malgrado il dubbio che l’intento del fondatore sottenda un disturbo più che un aiuto, alimentando l’ennesimo ring della vedovanza disperata invece che di una solidarietà comunitaria.

Dopo questo quinquennio disgraziatissimo al Movimento cosa infatti resta per documentare almeno un po’, la propria diversità, la propria identità?

È vero che il limite dei mandati obbliga gli eletti a ubbidire a un abuso perché ufficializza il pregiudizio e lo trasforma in giudizio e rubrica come poltronisti anche coloro che hanno faticato e si sono dedicati con passione e serietà al loro ufficio pubblico. Li offende ancor prima di capire se invece non meritino una difesa. E, cosa non irrilevante, lascia a piedi nomi che in qualche modo hanno costruito la storia del Movimento.

Però il tanfo di opportunismo è tale, l’odore della ubiquità, sto un po’ con te e un po’ contro di te, così denso, la mediocrità eletta a cifra di ingaggio nel ruolo pubblico, che questa regola, per certi versi orrida, finisce per avere effetti benefici sul corpo esausto del Movimento.

Lo lava, lo ripulisce, lo pone in una condizione di ripresentarsi agli elettori, che immagino un pochino disturbati da questo quinquennio così enormemente contraddittorio.

E poi, cosa non trascurabile, impone a chi è fuori dalla competizione un atto di amore verso chi gli ha dato gloria e qualcosa di più. Gli chiede, ora che è sceso di cavallo, di camminare a piedi, di tirare la carretta per gli altri senza nulla chiedere in cambio.

In questa disperata campagna elettorale, questo fatto avrebbe una sua propria dignità. Per una volta chi accetta una regola non chiede la deroga.
Antonello Caporale

Contrario Una boiata cosmica : è una questione di qualità politica
Ho sempre trovato ridicoli alcuni mantra 5 Stelle. Per esempio la restituzione di parte dello stipendio: è una forma di masochismo retorico fine a se stessa e non ha alcun senso. Il lavoro si paga e si paga bene. Anche la regola “uno vale uno” è una delle forme più estreme di idiozia. Uno slogan imbecille da Baci Perugina scaduti. Uno (per fortuna) non vale uno, quando si parla di competenza. Sara Cunial vale Conte? Dino Giarrusso vale Patuanelli? Povia vale Berlinguer? In politica come nella vita, uno (se è bravo) vale più di tutti e stop. Si chiama meritocrazia.

Anche il limite del doppio mandato è una boiata cosmica. Non ha mai avuto alcun senso. Beppe Grillo, sin dai tempi del VDay, la menava su questo punto citando i casi (clinici) Casini & Gasparri. Esempi deprecabili, ma lì il problema era e resta la qualità della classe dirigente, unita all’ignoranza dell’elettorato (che continua a votare certa gente) e a leggi elettorali schifose (che impongono rospi da ingoiare). Grillo è stato un artista sublime, sul palco è un fenomeno e la sua controinformazione ai bei tempi meritava premi e cortei, ma dalla caduta del Conte-2 le sbaglia tutte (e si guarda bene dal chiedere scusa). Ora è tornato a sbraitare: che palle! Non è un problema di due, tre o diciassette mandati: è un problema di qualità politica. Pertini si sarebbe dovuto dedicare al bricolage dopo due mandati? E magari pure Nenni, Moro e De Gasperi? E su quali basi? In nome della retorica un tanto al chilo di Grillo e derivati? Basta con ’ste sciocchezze. I 5 Stelle andrebbero inseguiti col forcone per aver portato in Parlamento gente come Cabras, Paragone, Castelli, Sibilia eccetera. E per quella gente lì un mandato è già troppo. Per altri nomi, come Fico o Bonafede, segarli dopo due mandati è da coglioni. Oltretutto Conte ha (pure) il problema della nuova classe dirigente, e Grillo che fa? Torna a sabotarlo. Roba da matti. Se il coglione volasse, a certi capi 5 Stelle darebbero da mangiare con la fionda.
Andrea Scanzi