In manette il politico filorusso accusato di tradimento. La vita di due anonimi soldati si può equiparare a quella di un deputato, di un amico personale di Putin? La risposta è ovvia. Ogni vita vale. […]

(DI VALERIO CATTANO – Il Fatto Quotidiano) – La vita di due anonimi soldati si può equiparare a quella di un deputato, di un amico personale di Putin? La risposta è ovvia. Ogni vita vale. Ma nella proposta di uno scambio di prigionieri tra Aiden Aslin e Shaun Pinner, in mano ai russi, e Viktor Medvedchuk, capo dell’opposizione ucraina arrestato il 12 aprile dal servizio segreto Sbu, non contano solo gli uomini, quanto quello che rappresentano. I primi sono due inglesi che combattevano a Mariupol per Kiev; il terzo era leader di una Ucraina che sognava di mandare a casa Zelensky. Aslin e Pinner sono stati mostrati dai russi in un video: “Signor Boris Johnson – afferma Pinner sul canale Rossiya 1 – chiedo di scambiare me stesso e Aiden Aslin col signor Medvedchuk. Ovviamente apprezzerei molto il suo aiuto in questa vicenda”.

La televisione ucraina ha mandato in onda un video di meno di 30 secondi in cui Medvedchuk lancia un appello a Putin e Zelensky proponendo di essere liberato in cambio di un salvacondotto che permetta alle forze ucraine assediate a Mariupol e ai residenti di lasciare la città. “Io, Viktor Volodymyrovych Medvedchuk, vorrei rivolgermi al presidente russo Vladimir Putin e al presidente ucraino Volodymyr Zelensky chiedendo loro di farmi scambiare dalla parte ucraina con i difensori di Mariupol e i suoi residenti che stanno lì e non hanno possibilità di uscire in sicurezza attraverso i corridoi umanitari”. Di certo Medvedchuk non si aspettava che un giorno la sua esistenza sarebbe dipesa da due soldati, di quelli che la Storia con la S maiuscola, manco se li ricorda, a meno che non compiano imprese sovrumane, in cui il coraggio non c’entra, piuttosto la disperazione. Medvedchuk, senza questa guerra che diventa sempre più un pantano dentro al quale sembra si faccia a gara da più parti a infilarsi, poteva essere premier. Così almeno si disse; se il Cremlino voleva seguire una via più politica invece che militare, poteva puntare su di lui. Medvedchuk dal 2019 è stato deputato e presidente del partito Scelta Ucraina. E poi la carriera di avvocato, il petrolio, le televisioni. Poteva essere premier e invece il 24 febbraio i carri armati con la Z dipinta hanno varcato il confine ucraino, e Medvedchuk è stato arrestato dal governo per alto tradimento e costretto ai domiciliari dai quali poi è scappato, per essere riacciuffato il 12 aprile: il tradimento consisteva nel fatto – secondo i servizi Sbu – di aver appoggiato i separatisti del Donbass. Medvedchuk con la Russia condivide interessi economici: gli impianti petroliferi i cui profitti, secondo Kiev, avrebbe poi dirottato alle regioni separatiste. E poi la vita privata: il deputato ha avuto dalla moglie, Oksana Marchenko, una figlia, Dasha: il padrino di Dasha è Putin, la madrina è Svetlana Mededeva, moglie dell’ex presidente russo Dmitrij Medvedev. Chi sono invece i due inglesi? Pinner è un ex soldato della Royal Anglian, aveva prestato servizio anche in Nord Irlanda e in Bosnia. nel 2018 si è trasferito definitivamente in Ucraina, si è sposato e quella è diventata la sua seconda patria. La famiglia ci tiene a precisare: “Non è un volontario, né un mercenario, ma presta ufficialmente servizio nell’esercito in conformità con la legislazione ucraina”. Aslin invece si era unito ai curdi dell’Ypg nel nord della Siria, per combattere l’Isis. Poi, dal 24 febbraio, Aslin ha difeso Mariupol, fino alla cattura e al video girato dall’esercito russo, dove chiede, assieme al commilitone, lo scambio. Due inglesi per un ucraino. Salvate il deputato Medvedchuk.