
(Marcello Veneziani) – La pantomima sul Quirinale con ritorno al punto di partenza, ci ha confermato una cosa che va al di là dell’elezione del Capo dello Stato: siamo un paese dimezzato, diviso in modo irreparabile tra il Bene e il Male, gli eletti e gli esclusi. Mezza Italia, sempre la stessa, anche quando è maggioranza, non può essere rappresentata nei ruoli istituzionali, di prestigio e di garanzia. Senza neanche possibilità di mediazioni.
Qualcuno ricorderà che prima della tarantola quirinalizia, fu accolta quasi da tutti l’idea che stavolta sarebbe toccato, dopo vari decenni, al centrodestra esprimere una rosa di candidati da sottoporre al centro-sinistra. Non candidati super partes, pretesa ipocrita: nessuno lo era stato prima, tutti – a partire dagli ultimi due presidenti, Napolitano e Mattarella – provenivano da un partito, erano schierati. Così dal centro-destra si sono fatti nomi di presidenti del Senato, ex o in carica, prestigiosi accademici e magistrati specchiati, autorevoli ex-ministri e figure di rilievo nella vita pubblica del Paese. Ma neanche uno ha superato l’esame d’ammissione della commissione giudicatrice, rappresentata dal fronte progressista. E dopo penose manfrine e giravolte, si è tornati a Mattarella.
In questi anni il centrodestra è stato anche maggioranza ma non ha mai potuto eleggere un presidente della repubblica; l’ultimo eletto in modo tormentato da una maggioranza di centro-destra fu Giovanni Leone più di mezzo secolo fa, ma fu massacrato dai media e dalla sinistra e poi risultò innocente dalle gravi accuse subite. Analoga sorte era capitata ad Antonio Segni, eletto dai partiti di centro-destra, anch’egli costretto alle dimissioni dopo appena due anni.
A parte il giudizio sul settennato di Mattarella, rieleggerlo è stata comunque una sconfitta per l’Italia e per la democrazia e un fallimento per la politica, incapace di fare un solo passo avanti rispetto alla diarchia dominante. Ma il tema che vogliamo affrontare è un altro: a mezza Italia, che è maggioritaria o minoritaria secondo le fasi e i flussi d’opinione, è preclusa la possibilità di contare e di vedere suoi rappresentanti in ruoli istituzionali di garanzia. Traduco più rozzamente: un uomo di destra non andrà mai al Quirinale (o alla Consulta) né sarà mai riconosciuto un governo di centro-destra dall’establishment italo-europeo e dai suoi avversari. Il centro-destra ha votato in larga parte per Napolitano o per Mattarella, e per tanti loro predecessori, ma non succede mai il contrario per i candidati dell’altro versante. Nessun uomo di destra potrà mai essere accolto bipartisan; anzi, nella rosa dei nomi circolati nessuno di loro si è mai definito di destra; ma l’essere sostenuti dal centro-destra li rende indegni a prescindere. Profili diversi, intellettuali, donne, imprenditori o magistrati; tutti bocciati, considerati reprobi e reietti, comunque “di parte”.
La questione sarebbe già di per sé grave se fosse limitata all’ambito istituzionale ma non è così: quella esclusione è il paradigma che vale in ogni ambito. Non solo politico ma anche civile, culturale, accademico, morale, sociale, umano. A nessun livello, in nessun campo, un uomo definito – anche solo dagli altri – di destra sarà mai accettato e riconosciuto. Sono tollerati di destra solo i morti, i pentiti o i dissidenti.
Da uomo di destra sai di essere destinato alla morte civile, all’inesistenza, al ghost pass, il passaporto che ti rende fantasma. Qualunque cosa realizzerai sarai ignorato, non pervenuto, con accessi vietati, a prescindere. E’ frustrante. In un momento in cui avverti le libertà restringersi, i diritti costituzionali soffocati, la sorveglianza cingerci d’assedio anche a livello biologico, questa ennesima dichiarazione di esclusione è insopportabile.
Poi, certo, va fatta anche una seria e radicale autocritica e una critica del mondo di destra e dei suoi rappresentanti, incapaci di contrapporre modelli, racconti e figure e di avere una strategia culturale e civile per modificare o contrastare questa mentalità. Ma la destra oggi è inadeguata quanto i suoi dirimpettai progressisti, che però hanno potere di veto e permesso d’accesso.
Quel potere che esclude a priori chiunque non vi faccia parte è il segno di una democrazia dimezzata e di un’Italia dimezzata. E del predominio non di una casta, che sarebbe già in sé un male, ma di una cupola, con relativa mentalità mafiosa.
Le celebrazioni pubbliche dei personaggi cari all’establishment stanno diventando imbarazzanti, insopportabili e ossessive: peana interminabili, funerali solenni che durano una settimana, mitizzazioni di mediocri o controversi personaggi elevati a fondatori e giganti dell’umanità, senza voci discordanti. Anche lo stereotipo negativo non ammette divergenze: solo esclusioni a priori, se non demonizzazioni. Il sistema ormai separa gli insider e gli outsider in modo assoluto, tra stucchevoli celebrazioni e inesorabili cancellazioni. Agli esclusi non è dato nemmeno l’onore delle armi, riconoscendo i loro meriti e le loro qualità.
Segue poi la rappresentazione di una falsa unanimità, di un tripudio generale… Questo rigido ripetersi di elogi sperticati e vituperi irreparabili, senza possibilità di variazione mortifica la libertà quanto la verità. Perciò la questione non è solo il Quirinale o i modesti leader che abbiamo visto all’opera. Ma è la questione di un Paese che ha un emisfero in luce, lodato, e un altro in ombra, infame. Da qui la voglia di andarsene, di scegliere perlomeno la migrazione interiore. E dimettersi, non da italiani, ma da cittadini. Perché ti senti straniero in patria e al tuo tempo se non ti accodi al loro canone.
Panorama (n.5)
“Non candidati super partes, pretesa ipocrita: nessuno lo era stato prima, tutti – a partire dagli ultimi due presidenti, Napolitano e Mattarella – provenivano da un partito, erano schierati. Così dal centro-destra si sono fatti nomi di presidenti del Senato, ex o in carica, prestigiosi accademici e magistrati specchiati, autorevoli ex-ministri e figure di rilievo nella vita pubblica del Paese. ”
Fine della lettura.
Per anni sono stati eletti presidenti DC, QUASI TUTTI, compreso Mattarella, che da lì proveniva, prima di approdare al Pd, non certo nella sua componente DS, ma in quella Margherita, ex DC.
Gli unici provenienti dalla sinistra sono stati Napolitano, Pertini (socialista) e, in parte, Saragat(socialdemocratico).
Tutti gli altri DC.
Di cosa si continua a cianciare?
Sul concetto successivo, poi, dove MV si sdilinquisce per nomi IMPROPONIBILI, sarebbe meglio stendere un velo pietoso.
Se non siete più in grado di produrre nomi VERAMENTE autorevoli, fatevi qualche domanda.
“Non siamo noi ad essere razzisti, siete voi che siete SCARSI” (semicit)
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guarda che il pd non esiste, é solo una dici sotto mentite spoglie e pergiunta pure destrorsa. si veda parabola del rignanese d’arabia!!!
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In che cosa ciò smentirebbe quello che ho SCRITTO? ANZI.
Se scrivi “sotto mentite spoglie”, significa che le spoglie si CHIAMANO comunque PD.
Tra l’altro, Renzi NON È MAI STATO PD(in senso proprio), se non formalmente, l’ha solo insozzato per sempre, nome compreso.
Ma non è che se quello è un Giuda, gli cambiano il nome sui documenti.
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Peccato che il paese é in mano alla sinistra da decenni ! A cominciare da quando si sono fatti passare per partigiani ! Quando gli stessi invece erano peggiori dei fascisti che a fine guerra si vantavano ! Erano tutti nascosti e inguattati sull appennino e rubavano ai contadini per sfamarsi ! I famosi liberatori dell anci!
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“La questione sarebbe già di per sé grave se fosse limitata all’ambito istituzionale ma non è così: quella esclusione è il paradigma che vale in ogni ambito. Non solo politico ma anche civile, culturale, accademico, morale, sociale, umano. A nessun livello, in nessun campo, un uomo definito – anche solo dagli altri – di destra sarà mai accettato e riconosciuto. Sono tollerati di destra solo i morti, i pentiti o i dissidenti.”
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Avremmo dovuto elleggere questi autorevoli candidati proposti dalla destra?
Casellati, Berlusconi, Moratti..
https://www.stralci.eu/wp/blog/%e2%97%8b-news/
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è verissimo che c’è una “conventio ad excludendum” della destra da tutti i posti che contano e dai salotti buoni, dettata da una sinistra che si è autoattribuita una patente di superiorità morale che non ha nessun fondamento nella realtà. ed è vero che questa favola che la sinistra è buona e generosa e disinteressata e la destra è brutta e cattiva ha rotto il cazzo.
ma è anche vero che i nomi del centro-destra attuale sono impresentabili: non ce n’è uno che possa risultare appetibile, e anche qui non solo nella politica, ma anche nell’ambiente culturale, letterario e accademico che Veneziani cita.
e non pare un caso che, mentre la sinistra domina quasi tutti i giornaloni, i fogli di destra siano illeggibili, carta straccia faziosa e a tratti imbarazzante impossibile da scorrere per una mente pensante (sempre se si vuole considerare Libero e Il Giornale dei veri quotidiani; la Verità è leggermente più decoroso, ma ugualmente buono per incartarci le uova).
Veneziani dice che la destra costituisce metà degli elettori: vero, ma come ci si può aspettare che la destra possa opporre qualcosa all’establishment di centro-sinistra finché è guidata o sponsorizzata da buzzurri che sanno a malapena mettere insieme una frase?
la destra potrà spezzare l’isolamento impostole dalla sinistra solo quando avrà una classe dirigente costituita da cervelli pensanti, non da cazzettari sguaiati che vomitano insulti.
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Quindi dobbiamo ringraziare la BUONA sinistra, la SUPERIORE sinistra, per la m@rda in cui ci troviamo
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la destra costituisce (“meno della” aggiungo io) metà degli elettori!
infatti. l’altra (più della) metà non vota più!!!
sto filosofo del tavoliere e proprio un gl ande (detto in italiano cinesizzato)!!!
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Marcellino dovete consolarvi con i calciatori.Li siete maggioranza indiscussa
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E con gli attori tipo Pippo Franco Boldi Banfi e c.
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Certo é che se presentate una Casellati vien dal Mare che spergiura in parlamento e davanti al tribunale di Milano che Ruby é nipote di Mubarak !! Raccogliete solo quello che seminate ! Per non parlare dei pesanti abusi finanziari della stessa come seconda carica dello stato ! Se morisse Mattarella ce la troviamo pdr ! E non oso immaginare di cos altro abuserebbe !
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Un vero politico dovrebbe sapere parlare al più grande partito che c’è in Italia ,ossia il Partito dell’Astensione.
Ammesso che ne fanno parte elettori di tutti gli schieramenti,essa,secondo me,colpisce drasticamente chi voterebbe a dx,ma non lo fa ,perché è talmente disilluso che serva a qualcosa.
Effettivamente la storia di questi anni dice questo,solo pappocchi di palazzo e quando ci fu una cosa nuova (il governo giallo-verde)avemmo il Pdr che storceva il naso in ogni occasione,immigrati e barconi e Rakete all’ordine del giorno(come se oggi,da mesi,i mari fossero sgombri) poi il suicidio politico di Salvini(però cosa vuoi pretendere).
L’elettore di sx ci crede di più e fa bene visti i risultati,ma anche non andassero in qualche modo entrano nei governi anche col 4% tenendo in ostaggio maggioranze brancaleonesche.
Egli si reca alle urne già da vincente e esercitando il suo diritto e la sua preferenza si sentirà un ostacolo al pericolo di derive governative semi-fasciste e quindi sentirsi un difensore della democrazia.
Ergo dunque e molto più motivato.
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