
(Marcello Veneziani) – Otto miliardi, siamo otto miliardi di persone sulla Terra. Quando sono nato, e vi assicuro che non fu mille anni fa, la popolazione della terra era un terzo di quella di oggi. Siamo arrivati galoppando a otto miliardi e c’è da preoccuparsi sul serio. Noi pensiamo a Omicron e ai vaccini, all’Ucraina e al Quirinale, e invece c’è un problema gigantesco che riguarda tutti ma più gigantesca è l’indifferenza generale, la disattenzione globale.
Considerando la crescita esponenziale, la crescita abnorme dell’umanità è la più grande minaccia all’umanità, peggio dell’inquinamento, dei debiti, dei conflitti, di tutti i pericoli e le pandemie messi insieme. E fa male associare il rischio di collasso del pianeta alla natalità e a nuove vite che sbocciano al mondo. Col paradosso aggiuntivo che il pianeta si gonfia mentre l’Italia, e con lei l’Europa, scende nella denatalità e avrebbe bisogno di più figli per darsi una prospettiva futura. Ci vorrebbero due politiche demografiche opposte, una per la denatalità nel mondo, l’altra per la natalità in Italia.
La Terra non può reggere il peso di così tanti abitanti in crescita pazzesca. Tutti auspichiamo che migliorino le condizioni di vita per l’umanità e per i più poveri che continuano a figliare; ma l’esaurimento delle risorse e l’inquinamento globale per sovraffollamento sono ormai una minaccia letale per tutti. Se la popolazione di consumatori dovesse crescere ancora, e il tenore di vita dovesse estendersi ai miliardi di poveri dell’Africa e dell’Asia, sarebbe una catastrofe; è inutile trovare parole più lievi e più ipocrite per dirlo. Ed è demagogico spostare il problema del sovraffollamento sulla redistribuzione delle ricchezze, come fa Bergoglio, ritenendo che la soluzione sia caricare sulla minoranza benestante il peso crescente del fabbisogno mondiale della maggioranza in povertà.
In giro noto svogliati pensieri e sguardi distratti su questo dato numerico così allarmante. Quando giorni fa hanno annunciato ai telegiornali che abbiamo varcato la soglia degli otto miliardi, la notizia è stata relegata in secondo piano, tra una smorfia e un cambio immagine, e un attimo dopo sono passati a raccontare minimi o futili fatti di cronaca, come se la cosa non meritasse alcun pensiero se non un frettoloso richiamo statistico, quasi una curiosità bizzarra, del genere “Lo sapevate che”. E come se la cosa, in fondo, non ci riguardasse. E invece è La Notizia per eccellenza, che mette a rischio ogni altra proiezione del futuro e mette in gioco l’esistenza sul pianeta.
Anche la crudele ipotesi conseguente, ventilata da taluni, di affrettare il decesso della popolazione anziana, magari servendosi anche di pandemie, oltre che disumana e feroce, non serve allo scopo: perché per ogni vecchio ce ne sono sette che anziani non sono e per un vecchio che muore ne arrivano tre al suo posto. Le popolazioni vecchie sono una minoranza sul pianeta rispetto alle popolazioni giovanili o infantili.
L’unico rimedio, piaccia o meno, è il controllo delle nascite. Ma non si può aspettare che lo facciano di loro iniziativa gli Stati e i poteri locali e tutti allo stesso tempo, con pari efficacia, in tutto il pianeta. Inorridiamo all’idea di pianificare le nascite eppure ci vorrebbe un Organismo internazionale, Potere Sovrastante, un Impero universale che avesse la forza, la capacità e la lungimiranza di regolamentare le nascite, di subordinare gli aiuti al drastico contenimento delle culle.
Anche le ipotesi più avveniristiche, come quella di colonizzare lo spazio, andare a popolare altri pianeti e galassie, sono tecnicamente impraticabili e comunque non sono logisticamente realizzabili trasferimenti di massa di quelle dimensioni; è inimmaginabile deportare miliardi di abitanti della terra, trasportarli fuori dal mondo, in immense navicelle spaziali o in un ponte permanente o su un magico nastro trasportatore… Impossibile oltre che inammissibile violenza, l’espatrio forzato dal pianeta, l’esodo coatto.
Non abbiamo altra scelta se non il rigoroso controllo delle nascite, la loro drastica limitazione; in alternativa c’è solo il fatalismo, andare incontro all’esplosione demografica del pianeta, al consumo letale di aria, acqua, cibo, energia e poi succeda quel che succede; comunque saremo consorti.
O più egoisticamente pensare che intanto noi ce la passiamo bene, tutto sommato, e il big bang non succederà da un giorno all’altro; carpe diem e tiriamo a campare. Ai posteri ci penseranno i posteri.
Non si vede manco uno straccio di Greta che lanci l’allarme nel mondo e intimi ai Potenti della Terra di porvi rimedio o perlomeno attrezzare politiche planetarie efficaci. Pure il Papa tace al riguardo. Niente cortei, mobilitazioni, protocolli mondiali efficaci, come se si trattasse solo di un capriccio statistico di nessuna rilevanza. Che facciamo, ci lasciamo soffocare dall’overdose di umanità nel pianeta, salvo colare la glassa umanitaria per rendere più dolce la fine? Non mi sto lasciando prendere dal panico o dallo spirito apocalittico: quei dati non sono opinabili, e l’impatto di quei numeri crescenti sul pianeta sarà inevitabilmente devastante e in tempi relativamente rapidi, anche se assumessimo comportamenti giudiziosi nel bere, mangiare, fare sport e raccolta differenziata, vivendo in modo eco-sostenibile: la terra non può sopportare un sovraffollamento come questo, va posto rimedio alla radice. Per salvare l’umanità bisogna limitarne il numero. Parole al vento che confermano una brutta verità: le singole intelligenze, accumulandosi nei grandi numeri, formano un’immensa stupidità.
La Verità
è così, ma non c’è soluzione
non è che puoi andare a dire a quelli iperprocreativi: smettete di procreare perché devono procreare i miei
come se i nostri, nascendo, fossero numeri negativi che abbassano il totale
e poi, se non lo fanno che si fa?
li si bombarda a tappeto per il bene del pianeta (ovvero il nostro occidentale)?
Greta non ha capito nulla del problema energetico, ben più semplice, figurarsi di uno complesso
come la natalità generale
o qualcuno riesce, con esempi congegnali alla loro cultura, a spiegarglielo che “il troppo stroppia”
o altrimenti non cambieranno certo le loro usanze perché gli occidentali sono preoccupati
anzi, pallina dopo pallina, nel vaso, rimarranno solo loro visto che noi, dicono, che preferiamo la fluidità
di genere che è prolifica quanto un muro a secco
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Non vedo la fallacia della pischella svedese, ti prego di informarmi. Inoltre, ho il sospetto che nella tua disanima del “problema energetico” tu abbia un che di Carolingio.
Con questo non intendo dire che tu faccia la Santanche’, piuttosto che tu sia fermo a qualche “iniziativa sponsorizzata” degli anni ’80.
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Ecco un argomento serio, finalmente… I meccanismi che influscono maggiormente sulla nostra vita sono attivi a livello globale (in gran parte perche’ noi li abbiamo trasferiti sul quel piano per motivazioni economiche) ma nessuno li governa a livello globale. Tutti interessati a conservare il proprio orticello. Don’t look up!
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Non si vede uno straccio di Greta……anche quando dici cose che possono essere condivisibili ricadi sempre nelle tue ossessioni in questo caso Greta il PD le lobby omosessuali il gender etc. etc.Riassumibili nel motto Dio patria e famiglia di antica e infausta memoria
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E’ vero! Se Veneziani ha ragione allora voglio sapere perche’ ‘sta Greta non fa niente.
Lascia perdere a proposito di che… Otto miliardi di persone, disastro annunciato e Greta che fa? Morti di fame in Afghanistan e Greta che fa? Accipicchia, e’ proprio la Verita’.
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Noemi
Non è la verità ma a differenza di Marcellino.qualcosa fa’.
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NJoemi Letizia? Povera ragazza e povera donna. Velo pietoso in caduta libera.
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Noennio.Hai giocato su un errore di battitura.Ma su quello.che ho scritto nulla da dire?
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Se parli della pischella svedese ritengo che abbia gia’ fatto il poprio possibile e consiero l’ottanta per cento delle sue citazioni nella stampa non specialistica improprie. Spero che si riguardi, che si riposi gli occhi e la testa; e’ andata di testa dentro un grosso pentolone.
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Correggo: considero l’80% delle sue apparizioni nella cronaca dettata da semplice bisogno di nutrire il consumismo delle idee, ovvero castrare le idee banalizzandole come prodotto – non edibile – di consumazione (televisiva, radiofonica, papirofila, digitale).
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dettatE
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Noennio.primo: dovresti semplificare il linguaggio perché è contorto e lascia il sospetto che non sai di cosa parli.Secondo:Greta non è certamente la verità (nessuno è la verità).Ma chi la critica appartiene alla congrega dei negazionisti del riscaldamento globale e della conseguente devastazione ambientale.Che per comprare le sigarette al tabacchino a 100 metri da casa prenderebbero la macchina
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Vitaliano,
perdona l’intrusione… io ho capito che il tono di Noennio fosse ironico e in difesa di Greta…e che stesse accusando MV di essere proprio “la Verità”(il giornale), per i suoi discorsi.
Vedi che Verità è maiuscolo?
Mi sembra che stiate dicendo la stessa cosa, con parole diverse…
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Il Pianeta è un sistema chiuso. Dagli anni ‘,70 la popolazione globale è raddoppiata e tutti consumiamo immensamente di più.
La crescita continua e continuerà anche se con vari escamotage si ridurrà la speranza di vita:
non sono i vecchi il problema, ma i troppi giovani: sono loro quelli che consumano.
La situazione è questa, fate un po’ voi.
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Ricordo una cosetta importante, dal punto di vista cinematografico:
negli anni ’70 venne fuori l’ennesimo film fantascientifico, non era il 2001, non era il 2002, non era il 2010, ma era il 2022: i sopravvissuti, dove eravamo 20 (dico venti) miliardi.
Per fortuna siamo meno della metà.
Anzi, colgo l’occasione di tranquillizzare MV: non siamo ancora a 8 mld, siamo secondo worldmeters a 7.924.000.000+ in aumento già da inizio anno (1 mese) di 7 mln netti, su 12 mln di nati.
Questo significa che le nascite sono ancora quasi il doppio delle croci.
Ma il problema, un pò per volta si appiana, con le buone o con le cattive, perché il disastro ecologico ed energetico prossimo venturo potrebbe essere capace di abbattere la civilità e forse addirittura di creare le condizioni di un conflitto nucleare…
Bella prospettiva, eh?
La pandemia doveva essere l’occasione per ritrovarsi, ma purtroppo non è stato così, siamo ripartiti per ‘produrre’ e oltretutto ci accorgiamo che le risorse costano misteriosamente il doppio di prima…
Quindi non siamo riusciti a risolvere niente, per giunta la pandemia ha colpito tutti i continenti, ma quello che è l’unico ad esplosione demografica in corso (Africa), appena rallentata persino dall’HIV, ha risentito ben poco della stessa (suprema beffa, invece il coviddi ha colpito sopratutto i paesi meno profilici e più evoluti, tipo il nostro).
Difficile dire quanto la pandemia abbia aumentato la mortalità generale del mondo e quanto abbia calato la natalità, ma in definitiva per la nostra prolifica specie sembra essere giusto un piccolo contrattempo.
Il fatto che nessuno se ne faccia caso, per me, è dovuto all’equazione altamente insana che: più nati = più lavoratori (importati dalle nostre parti) a poco prezzo (vedi fabbrichette varie, Benetton inclusi) e più consumatori, vedi pubblicità multietnica dai Benetton ad oggi, con i jeans, gli iPhone, le Coca, sono miliardi di consumatori che prima semplicemente non c’erano.
E anche se i nati sono stati di meno rispetto alle catastrofiche previsioni degli anni ’70, e forse non ci saranno mai 20 mld di abitanti sul pianeta, è vero che quelli attuali consumano molto di più di prima, chi si sarebbe immaginato (vedi parcheggi dei fillm di Fantozzi..) che adesso fossimo pieni di SUV e altri bestioni, che sicuramente, non fosse altro che per il consumo di rame e di energia, sono molto meno ecofriendly dei vecchi pandini, anche se andavano a benzina normale.
La Chiesa, come sempre, ha nicchiato sull’argomento, purtroppo le fedi esaltate, dai neocatecumeni agli integralisti islamici ed ebraici, sopratutto gli islamici per un fatto di numeri, se ne fregano di questi limiti di procreazione.
La Nigeria addirittura se ne fa vanto della propria forza numerica. Già negli anni ’90, quando erano sui 120 mln, erano dappertutto pure da noi, con prostituzione e spaccio. Adesso sono 200 mln, nel 2050 saranno 400 mln. Questo da solo dà l’idea: l’attualmente poco popolata Africa (come l’India ma 10 volte più grande) sembra destinata a diventare più popolata dell’Asia attuale, che pure è molto più grande.
Per giunta, nei paesi dove c’é poca natalità, ci sono lamentele sulla tenuta dello stato sociale e patetici fertility day, sostituiti con i più facilmente reperibili carichi di ‘risorse’ boldriniane, su cui sembrano tutti d’accordo, persino i TG mediaset non dicono più nulla sulla collusione delle ONG nel traffico di immigrati.
E questa gente che scappa non fa altro che arricchire le mafie sia d’origine che d’arrivo e impoverire i loro paesi, lasciati spesso dai più abbienti e acculturati, causando ulteriore danno anche ai luoghi di origine e deresponsabilizzandoli nelle loro politiche, sempre che esistenti, del controllo nascite.
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CarolAnna, sei tu?
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@sm bugiardo seriale
Cosi tante puttanate fascio legaiolo chissà da dove le hai copia&incollate.
Dipenderemo sempre meno dalle materie prime in mano ai dittatori, per merito dell’economia circolare sempre più importante nei paesi del primo e secondo mondo.
Anche in Africa il tasso di natalità dei figli per singola donna è in discesa.
L’unico ostacolo viene rappresentato dalle religioni con le loro usanze genuinamente primitive, specie quelle dei barbuti inqlacammelli.
Stiamo traslando progressivamente verso un’economia immateriale.
Il popolo lo si preferisce tenere soggiogato verso un modello consumistico anacronistico.
Con l’avvento del web tante attività nei servizi a imprese e private sono sparite e mirate nei server, nei cloud. Nell’industria la robotica è e sarà sempre più pervasiva.
In campo agricolo la meccanizzazione è la ricerca sono capaci di moltiplicare per 10,20,100 volte la produttività dei campi, anche grazie all’introduzione di varianti OGM resistenti ai parassiti e con a cresciute capacità di crescita e resistenza alle mutate condizioni climatiche.
La resistenza alle nuove colture è spesso ideologica e basata sull’ignoranza.
Non mi stupirei affatto se provenisde dallo stesso mondo dei disagiati NOVAX.
Quindi anche il problema della fame verrebbe risolto grazie allo Studio e ad una ricerca inarrestabile.
Si aprono nuovi scenari, anche per la disponibilità quasi infinita di energia da fonti rinnovabili.
È un’occasione per l’umanità di cambiare i paradigmi che la governano.
Passare ad una redistribuzione degli immensi profitti finora racchiusi in relativamente poche mani, ad un’effettiva diffusione della conoscenza a discapito dell’ignoranza di partenza e di ritorno.
Andare verso un mondo che veda in cima alle sue priorità la cura della persona lungo tutta la sua vita,sgravandola dalle incombenze per la sopravvivenza.
Un Cocoon universale, un comunismo 2.0 di persone collegate in rete per decidere il destino di tutti e a cascata di ognuno, senza prevsricamenti.
Oggi, stasera, ho letto che le vendite di auto a gennaio sono ulteriormente crollati di un quasi – 30%, per vari motivi.
Resta il fatto che si passerà dal possesso al pay per use, un car sharing a ora più evoluto che non ti costringe a immobilizzare capitali, a te privato e alle imprese che forniscono auto aziendali (50% del mercato IN UK) ai dipendenti.
Economia immateriale, no paturnie apocalittiche fascio legaiole.
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X Jerry B.
E tu parli di putt…ate?
AHAHAHAHAHAH
I robot ci affrancheranno dal lavoro, le materie prime con l’industria circolare ecc ecc ecc.
Aspetterei che Marco Boh intervenisse per dirtene qualcuna, ma del resto visto che insisti, ti posso solo dire che sei uno PSICOPATICO dissociato dalla realtà.
Ad Est stanno quasi in guerra Russia e NATO, in Africa sono in piena esplosione demografica con 80.000 africani in più OGNI SINGOLO GIORNO, la crisi economica non è affatto risolta e forse mai lo sarà malgrado le tue allucinazioni tecnologiche.
E 8.000.000.000 di esseri umani non li mandi avanti con i robot che ‘lavorano per noi’.
Ficcatelo in testa, se tu ne hai una.
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Il Pianeta è un sistema chiuso e su Marte non andremo. Molte speci animali si sono estinte perchè hanno spogliato o irrimediabilment inquinato il proprio habitat di sopravvivenza e noi siamo animali. Chi conosce i lavori di J.Diamond ricorderà come ci descrive lo spopolamento dell’isola di Pasqua.
I robot? Evidentemente non si sa di cosa siano fatti gli elementi dell’automazione e dell’ intelligenza artificiale che li fa funzionare: mai sentito parlare, tra l’altro, di “terre rare”? Che tanto rare non sono , o almeno non tutte, ma occorre un grandissimo dispondio di energia per estrarle e lavorarle, oltre ad un consumo devastante del territorio.
L’ operazione Greta, cosi sponsorizzata dai media di tutto il mondo ( pensate veramente che qualcuno si sia imbattuto pe caso in una ragazza vestita da bimba dell’asilo?) è servita e serve ad allargare un mercato ormai saturo con un altro tipo di oggetti di consumo lo storytelling costituisce un ulteriore strumento di pressione geopolitico. O qualcuno pensa sia una cosa “etica” per “salvare il Pianeta”?
Il fatto che non si possano regolare le nascite è clamoroso fake. Abbiamo convinto miliardi di persone a convertirsi a religioni a loro sconosciute, ad abbracciare – e desiderare- modi di vita ed etiche lontanissime, anzi confliggenti, dalle loro abitudini ancestrali. Che volete che sia convincerli a procreare meno?
Il fatto è che non conviene: il numero fa ancora la forza, delle religioni e del Mercato. Un surplus di manodopera giovane, bisognosa e disposta a tutto per consumare prodotti per lo più inutili ma ossessivamentepropagandati come “felicità” , costa meno dei fantomatici robot.
Lo vediamo benissimo nella nostra agricoltura: chi lo fa fare ai contadini di comprare costosissimi e complicati macchinari quando si possono agevolmente avere schiavi nel numero e nel momento opportuni a due euro l’ora?
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