(Pietrangelo Buttafuoco) – Sergio Mattarella lascia Palermo e una bambina gli consegna una lettera. La scena commuove e siccome tutto resta, tra asole e bottoni, tra ciò che fu e ciò che si ripete, dal libro “Cuore” torna la stessa scena: il Re passa tra la folla di Torino e un padre di famiglia gli si avvicina. È il signor Coretti che, con una medaglia sulla giacchetta striminzita – memoria della battaglia di Custoza – si fa avanti coi bambini. Re Umberto gli stringe la mano e Coretti, allora, colpito dalla stanchezza del sovrano – “ma come s’è fatto grigio” – con la mano resa “sacra” sfiora il volto di ogni bambino, dicendo: “E’ la carezza del Re”. Tutto torna, e figurarsi i Re. Non se ne sono mai andati.