(di Massimo Gramellini – corriere.it) – Una signora incinta si presenta al pronto soccorso di Sassari lamentando perdite e dolori alla pancia. Le viene chiesto l’esito di un tampone molecolare. La donna non ne ha nessuno con sé e l’ostetrica va ad avvertire il medico, di cui poi riferisce il responso: «Non la possiamo visitare, motivi di sicurezza, torni con il tampone o se la situazione dovesse peggiorare». La situazione peggiora subito, al parcheggio dell’ospedale: aborto spontaneo. Alla quinta settimana può succedere, è stata la stessa donna a riconoscerlo. Ma quello che non dovrebbe mai succedere è il modo. Una paziente incinta che si presenta in un pronto soccorso dicendo che sta male va visitata, punto. E, se serve un tampone, glielo si fa lì: dove, sennò?
I medici sono talmente sotto pressione che qualunque critica nei confronti di uno di loro può sembrare ingiusta. Però questa storia racconta che cosa siamo diventati: l’emergenza perenne ci sta mangiando la testa e il cuore. Sono due anni che la paura del contagio domina ogni nostro pensiero, cancellando tutto il resto, e tutto il resto si chiama vita. Dal 2016 quella donna cercava di avere un bambino. Chiedeva solo che qualcuno la ascoltasse, la capisse, la aiutasse a gestire l’ansia di una situazione che purtroppo volgeva già al peggio. Invece si è sentita trattare come un numero e una potenziale untrice. Va bene il distanziamento fisico, ma nessun decreto prevede il distanziamento emotivo. Ci si può guardare negli occhi anche indossando una mascherina.
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Gramellini, so che non leggerai questo mio commento, ma tu ti sei mai accorto dell’odio che hai seminato e che continui a seminare ogni giorno con le tue sparate contro chi non vuole vaccinarsi sia a mezzo stampa sia tramite la tv?
L’episodio che hai raccontato, ammesso che le cose siano andate davvero così, poteva capitare ogni giorno e presso qualsiasi pronto soccorso di questa nostra Italia, oggi come due, tre o più anni fa. Inutile che ti indigni, tu sei tra quelli che sostengono le misure adottate per fronteggiare la pandemia, anzi le vorresti più severe per chi, per timore o altro motivo suo personale, non intende vaccinarsi.
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“Sono due anni che la paura del contagio domina ogni nostro pensiero, cancellando tutto il resto, e tutto il resto si chiama vita.”
Proprio questo co…..nazzo fa la morale sulla paura agli untori. Gramellino non ti sei accorto di tutte le c@zzate che hai scritto contro i NOVAX, sui vaccini e la pandemia.
Ha proprio la faccia come il suo didietro.
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Poco credibile
“Una signora incinta si presenta al pronto soccorso di Sassari lamentando perdite e dolori alla pancia. Le viene chiesto l’esito di un tampone molecolare. La donna non ne ha nessuno con sé e l’ostetrica va ad avvertire il medico, di cui poi riferisce il responso: «Non la possiamo visitare, motivi di sicurezza, torni con il tampone o se la situazione dovesse peggiorare»”
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Noennio e la versione plausibile quale sarebbe? Aver abortito nel parcheggio perché ha girato 1 ora senza trovarenon posto finché non ci ha pensato un parcheggiatore napoletano?
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Ho letto molte altre fonti, credevo fosse una bufala, mi sono sbagliato. Nei panni dell’infermiera avrei fatto lo stesso, nei panni di Draghi avrei chiesto a qualcuno dietro di me che ora e’.
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Infatti in un paese normale in caso di pandemia si dovrebbe vaccinare con obbligo la maggior parte di popolazione possibile, onde evitare appunto questi spiacevoli casi……
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E dai pure tu Paolabl, che i casi di malasanità in Calabria Sicilia e Sardegna non si contano più da anni
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veramente mi pare che il GP sia richiesto, in ambito ospedaliero, solo per i visitatori,
e/o assistenti per persone con necessità all’accompagno.
ad esempio all’ospedale maggiore di Bologna (se non è cambiato in questi giorni)
l’accesso per andare al CUP, che è al PT, è(era) consentito senza GP, idem per chi deve(doveva) salire
ai piani per fare una visita con prenotazione, cosa differente per i visitatori ai pazienti ricoverati
e non me l’hanno raccontato.
dubito che se uno si rompe una gamba e devono prenderlo al pronto soccorso
gli chiedono se ha il GP e se non l’ha lo lasciano a terra, al massimo, se non l’ha,
applicano i protocolli per metterlo in isolamento e quelli di prevenzione per chi lo soccorre
idem immagino debba accadere se lamenta problemi in gravidanza
che poi le attese in P.S. siano/fossero eterne, anche prima che ora, ne sono testimone
e questo anche perché a volte il personale che deve visitare deve, allo stesso tempo,
essere sulle autoambulanze chiamate per una emergenza e quindi, non disponendo di ubiquità,
vanno dove l’urgenza è maggiore (anche se, per ognuno, è la propria la più urgente)
figurarsi poi gli extra comunitari che già faticano ad avere tessera sanitaria o C.F.
se li lasciano fuori dai P.S. questi risultano praticamente vuoti.
ma io parlo dell’E.R. non so se gli altri SSR si comportano allo stesso modo, ma dovrebbero.
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