(Giuseppe Di Maio) – Si meravigliavano della loro conoscenza dei testi, delle capacità dottrinali, e dello spirito con cui esponevano le loro tesi. Più o meno così Gioacchino Volpe raccontava lo sconcerto del clero corrotto e simoniaco al cospetto dei “Perfetti”, dei “Sandaliati”, dei Valdesi e degli altri eretici nei secoli X-XIII. Non posso fare a meno di ricevere questa stessa impressione dai verbosi no vax che si cimentano con gli ultimi studi di virologia, mentre la maggior parte di noi si accontenta delle notizie di “regime” come il clero dei “secoli bui” che, nel migliore dei casi, conosceva solo la vulgata di S. Girolamo. Spesso la religione sostituisce la lotta politica esplicita, poiché attraverso la religione si suscitano più facili consensi, e perché i suoi argomenti danno la possibilità di mascherare le ambizioni più evidenti della vita sociale. E allora le domande semplici come “chi comanda chi?” e “i sord’ a chi vanno?” si perdono in una miriade di posizioni succedanee, come ad esempio la libertà di non vaccinarsi o di non voler sottostare all’obbligo di un pass.

La pandemia è stato un evento inatteso e straordinario a cui l’umanità non era preparata. C’è anche chi pensa che sia stata ideata a tavolino, ma è un’ipotesi stupida che non vale la pena di discutere. E’ chiaro però che con la pandemia la società ha mostrato alcune sue contraddizioni, ha lasciato all’aria alcuni nervi e strutture fondamentali. Contraddizioni e strutture che la politica si è affrettata a risotterrare con annunci alla solidarietà, e avventi di società più giuste, promesse che sono state già in buona parte tradite e col tempo lo saranno del tutto.

Questo è un periodo in cui la collaborazione civile è essenziale, e in cui ogni cittadino avverte la sua importanza in quanto indispensabile alla politica. Sulla base di questo ritrovato potere ha istintivamente pensato al rimpasto sociale, a rinnovare la lotta di classe. Che i no vax possano avere delle tendenze psicotiche o che abbiano solo paura dell’ago è quasi ininfluente per questa nostra considerazione. La lotta contro l’autorità di un popolo nuovo come quello che abbracciò l’eresia, o come questo che attraverso il guazzabuglio pandemico aspira a maggiori vantaggi sociali, è un tratto comune a tutti i nuovi fedeli. Solo che la religione di questo tempo è una “religione idiota”, non ha nessuna ambizione di ridisegnare la società, ma solo portare profitto alla dimensione privata. E’ per questo che la destra è il maggior contenitore della galassia no vax, che nel frattempo finge di avvalersi di qualche intellettuale eretico, della dichiarazione isolata di uno scienziato pluridecorato, o delle frottole di un governante straniero. Il fatto è che questi verbosi fedeli della disubbidienza non indicano mai un progetto sociale completo, ma solo frammenti di contraddizioni scaturite da pseudo notizie; nessuno di loro si prende la responsabilità di pensare per tutti, a nessuno di essi si può chiedere, allora che fare? Poiché gli dei delle destre sono così: ciechi e idioti, le loro politiche rapine senza orizzonte.