(Giuseppe Di Maio) – Non avrei votato in difformità con la maggioranza: senza cambiare di molto le percentuali dei Sì all’accesso al 2xmille, né quelle dei votanti. Ma il sistema automatico di cui si avvale il M5S non mi ha mandato il link idoneo per votare. Sono ormai più di 9 anni che le password per accedere a Rousseau sono state memorizzate da google e, col nuovo sito, se non si ricordano non si può accedere.

Dunque non ho votato. E comincio ad avere più di un dubbio sull’efficacia della democrazia digitale. Ma non importa: ciò che fanno Conte e i suoi è esattamente conforme ai miei desideri. Beh, forse non proprio tutto. Diciamo che qualcosa la vorrei dire pure io. Ma dove? Niente paura! Il nuovo corso contiano prevede la formazione di attivi territoriali dove la struttura a 5 stelle potrà avere dei laboratori ideali, e dove si potrà replicare l’entusiasmo dei meetup. Intanto questa “cosa nuova” fatica a decollare. Non avete notato anche voi come siano farraginosi i progetti della democrazia pentastellata? Due anni fa furono annunciati gli stati generali e nessuna delle cose di cui si parlò è stata realizzata. Il limite dei due mandati è stato sorpassato, la governance collegiale è sparita. Però l’abbandono del sistema Rousseau e dei suoi padroni, della loro presunzione di selezionare una classe dirigente on line, voi mi direte, quello sì. Purtroppo non è detta ancora l’ultima parola. Anche quest’altro metodo contiene una certa idea di designare i propri portavoce con i click. Si disse da qualche parte di finanziare il Movimento con il 2xmille? Eccoci accontentati.

La mediazione perpetua di cui Conte si fa paladino contiene una controindicazione cocente: l’estromissione totale dell’attivismo dalle decisioni di vertice. Ogni tanto si fa ancora ricorso al “popolo”, solo quando si ha bisogno della sua ratifica su una decisione scabrosa. Esattamente come prima. E pensare che al tavolo di una di queste risorgenze contiane (giacché io abito in una città in cui il M5S è sparito del tutto per beghe private) avevo detto a chiare lettere che, se non ci fossero stati nello Statuto i 5 punti della carta dei valori, non avrei più sopportato la politica del Movimento. Se non ci fossero stati quei cinque punti avrei migrato definitivamente verso “Potere al Popolo”, di cui, molte strategie e l’orizzonte ideale non avrei dovuto faticare a proporli, giacché sono stati tracciati ben prima che io nascessi.