Non più solo aulici elogi di Conte sul Fatto Quotidiano. Infatti Selvaggia Lucarelli ha scritto…

(di Francesco Damato – startmag.it) – Può dunque capitare anche a Marco Travaglio di essere smentito da uno che gli scrive accanto in prima pagina, come a un Matteo Salvini qualsiasi smentito un giorno sì e l’altro pure dal suo ministro Giancarlo Giorgetti, o dai suoi governatori, su vaccini, green pass e altro.

Accanto all’abituale, direi canonico, editoriale del lunedì sfottente con i soliti giornalisti di regime che onorano Mario Draghi dimenticando i meriti del predecessore Giuseppe Conte, senza la cui intelligenza, capacità di persuasione e quant’altro mai l’Italia avrebbe ottenuto duecento e più miliardi di finanziamento europeo per il piano della ripresa, si è potuto leggere oggi sul Fatto Quotidiano uno sfottò di Selvaggia Lucarelli -si spera senza conseguenze- all’ex presidente del Consiglio. Che si muoverebbe e parlerebbe come un Veltroni qualsiasi degli anni in cui l’allora segretario del Pd praticava il cosiddetto “manchismo”, inteso come “ma anche”.

“Chiedi che ora è” a Conte e lui risponderà che sono le otto, ma ha il massimo rispetto anche per il resto dei fusi orari”, ha scritto, e sfottuto, la selvaggia, con la minuscola. Che è stata simpaticamente -una volta tanto- servita anche con un bel titolo in cui il “Conticidio” scritto da Travaglio è diventato più correttamente “Contesuicidio”. Finalmente. Anche Il Fatto si rifonda, come il MoVimento 5 Stelle dopo la spigola, o non ricordo quale altro pesce, pagato da Conte a Beppe Grillo sulla spiaggia di Marina di Bibbona?

Abbiamo un problema: il Contesuicidio

(Selvaggia Lucarelli – il Fatto quotidiano) – Se è vero che Rocco Casalino è tornato come coach tv del Movimento 5 Stelle e ha deciso che in tv ora debba parlare solo Giuseppe Conte, bisogna che qualcuno parli con Rocco Casalino e magari faccia da coach al coach della tv dei 5 Stelle.

Perché va bene che del Movimento degli esordi resti poco o niente, ma passare dal “Vaffanculo” a “La accompagno alla porta, mi saluti la sua consorte”, forse non è esattamente un affare.

Sto parlando, ovviamente, delle recenti performance di Giuseppe Conte in tv. Conte finisce di parlare e non sai che ha detto, in quel continuo, sovrumano esercizio di diplomazia e di allergia al conflitto che rischia di renderlo una figura sbiadita. O, peggio, di renderlo il roboante “avevo ragione io” di Beppe Grillo, che non aspetta altro. Chiedi “Che ora è?” a Conte e lui risponderà che sono le otto, ma ha il massimo rispetto anche per il resto dei fusi orari. Emblematico, in questo senso, il disperato tentativo di Corrado Formigli di cavargli qualcosa nell’intervista di giovedì a Piazzapulita.

Ci ha provato col forcipe, forse serviva una trivella per il greggio. Formigli gli chiede se è d’accordo con il Green passe lui “sì al Green pass, garantendo il diritto al lavoro”. Eh già. E la qualità è il miglior risparmio! Venezia è bella ma non ci vivrei! Formigli ci riprova: “Che voto darebbe a Draghi?”. Risposta frizzante: “Ho difficoltà a dare a me stesso i voti, figuriamoci a Draghi!”.

Eh già. Buona la carne, ma vuoi mettere un buon piatto di pasta? Formigli non molla: “Nel Conticidio di Travaglio si dice che lei doveva cadere già nel 2019”. “I complotti non mi affascinano, certe politiche del mio governo non piacevano”. Allora lo incalza Alessandra Sardoni: “Cosa non piaceva del suo governo?”. “Non lo so, noi eravamo per l’inclusione sociale”. Eh già. E la cacca del bambino è santa! Il computer rovina la vista! Ai miei tempi ci si alzava da tavola solo quando tutti avevano finito!

Insomma, se va avanti così, il prossimo Conticidio sarà ad opera di Conte stesso. Travaglio ha già il suo prossimo libro in stampa: Contesuicidio.