(Pietrangelo Buttafuoco) – C’era una volta un Re, e non uno di quelli da burletta, ma un sovrano residente nel quartiere Olgiata, a Roma. Un monarca cortesissimo con chiunque gli venisse incontro lungo il marciapiede – ogni passante, e così i vigili urbani in servizio – di tanto in tanto rapito dai cirri in cielo come a interrogare le traiettorie degli uccelli e così da loro decifrare i dispacci segreti inviati a lui dai cieli d’Afghanistan. Era Mohammad Zahir Shah, spodestato dai sovietici e tornato a Kabul nel 2002, richiesto dalla Loy Jirga – l’assemblea del popolo – affinché tornasse sul Trono. Ma gli americani dissero no. E così fu che senza quel Re non ci fu più Afghanistan.