“Io non distinguo le persone tra fascisti e antifascisti, contro questo o contro quell’altro. Le persone non le distinguo se non per uomo, donna e persona per bene”. Luca Bernardo, candidato del centrodestra a sindaco di Milano.

(pressreader.com) – di Antonio Padellaro – Il Fatto Quotidiano – “Io non distinguo le persone tra fascisti e antifascisti, contro questo o contro quell’altro. Le persone non le distinguo se non per uomo, donna e persona per bene”. Luca Bernardo, candidato del centrodestra a sindaco di Milano.

Anche se il suo exploit oratorio lascerebbe pensare il contrario, Claudio Durigon non è un cretino. Anzi, la sua diciamo così biografia politica sembra raccontare l’ascesa di un furbacchione senza arte né parte, piuttosto abile nel salire sul carro giusto, quello di Matteo Salvini, e al momento giusto. Perciò, il suo clamoroso autogol in quel di Latina si può spiegare soltanto come un consapevole e ben meditato appello ai voti fascisti dell’Agro pontino, che però gli è riuscito malissimo. Forse perché eccitato dai clap clap dei cripto camerati leghisti, nella foga apologetica per il fratello tangentista di Benito Mussolini (e relativo parco comunale) non ha ben calcolato che andava a sbattere contro due simboli universali come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Sia come sia, una volta che Durigon toglierà il disturbo, volente o nolente, dal governo dei Migliori, la corsa del centrodestra all’elettorato nero in vista delle Amministrative di ottobre proseguirà con immutato slancio. Per accaparrarsi quel margine elettorale che può essere decisivo a Roma, Milano, Napoli, Torino, Bologna (più 1.162 comuni, 12 milioni di elettori in tutto), Lega, Fratelli d’Italia, e anche quei gigli immacolati di Forza Italia non faranno certo gli schizzinosi per raccattare, come capita, il consenso di vecchi nostalgici e giovani squadristi, perché non si butta niente. Non sarà facile convincere i mazzieri di CasaPound e Forza Nuova, già inquadrati e buoni tuttalpiù per fare numero nei cortei No-Vax di Borghi e di governo. Mentre gli estimatori del quando c’era lui caro lei sono ancora numerosi e nel segreto dell’urna possono fare la differenza. In fondo, i Durigon appartengono a quella fulgida tradizione che faceva dire al Silvio Berlusconi elettorale che il Duce aveva fatto anche cose buone e che il confino per gli oppositori del regime era una villeggiatura. Indotto a una comprensibile prudenza dopo i fatti di Latina, Luca Bernardo (gemello meneghino, anche come stazza, del Michetti di via dell’Impero, ma dove li trovano?) non “distingue” tra fascisti e antifascisti, e chi doveva capire ha capito. Diciamolo, con l’aria che tira, il leghista di Colleferro che vorrebbe lo stesso intitolare ad Adolf Hitler il Piazzale dei Partigiani, non è forse un nazista che sbaglia?