Estratto dell’editoriale di Marco Travaglio sul Il Fatto Quotidiano dal titolo “PARTITO E DIPARTITO” – Ogni giorno, per sapere come la penso e cosa faccio, consulto i quotidiani di destra e un paio di siti-fogna che sembrano conoscere a menadito i miei pensieri e azioni. Per anni hanno rivelato che consigliavo Grillo, ovviamente a nostra insaputa (mai Beppe mi ha chiesto un consiglio né mai gliene ho dati). Poi divenni il consigliere occulto di Di Maio, talmente occulto che non ne sapevamo nulla né io né lui, che infatti faceva quasi sempre l’opposto di quel che avrei fatto io. Nell’ultimo biennio fui promosso a suggeritore di Conte, a mezzadria con Casalino. Qualche “bene informato” ha addirittura scritto che fui io a suggerirgli di andare allo scontro con l’Innominabile (che, com’è noto, lo adorava) per il gusto di mettere a repentaglio il suo governo e cercare voltagabbana per strada: senza di me, il Conte-2 sarebbe ancora vivo e vegeto grazie al tetragono sostegno di Iv. […]

[…] Il “partito di Conte” potrà avere successo solo se sarà costruito a misura di tutti i cittadini che votano i 5Stelle, che li votavano ma hanno smesso e che avrebbero potuto votarli se fossero stati meno settari e più aperti. Cioè se non sarà “il partito di Conte”.