(Stefano Rossi) – L’altra sera stavo rileggendo dei dialoghi tra Ennio Flaiano e Federico Fellini sulle serate romane e mi è venuto in mente Nicola Zingaretti, Nicola, il bravo attore; molto più del fratello. Poi ho capito perché ho fatto questa relazione. Stavo leggendo questo passo: “Purtroppo essendo un bugiardo nessuno mi crede. Ti assicuro che fanno tutti così: alle fregnacce del fregnacciaro aggiungono un’altra fregnaccia. Si ostinano a raccontare cose che non sono mai accadute…”, dialogo di Fellini a Flaiano nel Natale 1985.

Altre serate, altri uomini. Oggi abbiamo altri uomini e il problema dei rifiuti urbani. Ma ci sarebbe da scrivere una sceneggiatura. Ecco il brogliaccio.

Nicola Zingaretti, commissariato dal Tar Lazio nel gennaio 2021, perché non ha fatto nulla per aiutare il comune di Roma a  smaltire i rifiuti  in un sito idoneo, in aprile emana un’ordinanza che il Tar, su ricorso del comune di Roma, gli annulla a maggio. Ora, nel caldo torrido di fine giugno ci riprova con un’altra ordinanza. Avrà pensato che con il caldo, magari, i giudici saranno più clementi.

E queste le sue parole di accompagno all’ordinanza: “Per l’ennesima volta sono stato costretto ad emanare un’ordinanza per aiutare Roma e per fare fronte alla drammatica situazione della città sommersa dai rifiuti e tentare di risolvere provvisoriamente il problema”.

E i pennivendoli che confezionano la notizia scaricando le responsabilità, tutte della regione, al comune che, fino ad oggi, non ha mai avuto una sentenza che abbia sollevato responsabilità della sindaca. E mi sono tornate in mente le parole del grande Flaiano: “In ogni minoranza intelligente c’è una maggioranza di imbecilli”.

E niente. Rimango solo a vedere quanti ancora credono che la commissariata sia la Raggi e non il grande attore. Avrei pure il titolo: “La grande truffa”.