(Alessandra Rizzo – la Stampa) – Un’ indagine nuova e trasparente per accertare l’ origine del virus che ha causato oltre tre milioni e 700 mila morti e paralizzato il mondo. Che sia trasmissione animale o fuga da laboratorio, i leader dei grandi Paesi vogliono vederci chiaro, e dal vertice G7 mandano un messaggio alla Cina. «Il mondo ha il diritto di sapere cosa è successo», ha detto il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, alla vigilia dell’ incontro. Dalla riunione dei leader del G7 che si apre oggi in Cornovaglia, la prima «in presenza» dell’ era Covid, arriva anche la promessa di donare un miliardo di dosi di vaccino al resto del mondo entro il prossimo anno.

L’ origine del coronavirus non è ancora stata chiarita. L’ ipotesi più probabile resta quella di una trasmissione da animale a uomo, forse da un pipistrello nel mercato di Wuhan, la città da cui è partita la diffusione. Ma la possibilità di una fuga accidentale da un laboratorio, inizialmente liquidata come teoria complottista priva di fondamento, ha di nuovo preso piede. I leader del G7, su spinta del presidente Usa Joe Biden, chiederanno che la nuova indagine sia condotta dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità, stando alla bozza del comunicato finale citata dall’ agenzia Bloomberg e da fonti del vertice. La richiesta di un’ indagine «trasparente, basata sui dati e priva di interferenze» verrà ribadita anche al vertice Ue-Usa che si terrà la settimana prossima a Bruxelles.

L’ Oms, che nei mesi scorsi aveva già condotto un’ indagine in Cina, aveva allora concluso che l’ ipotesi di fuga fosse «altamente improbabile». Ma gli esperti non avevano avuto accesso al laboratorio di Wuhan e ai relativi dati. «È necessario che chi conduce l’ inchiesta abbia pieno accesso a dati e luoghi», ha detto la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. La Cina, che ha negato l’ ipotesi della fuga e offerto finora modesta cooperazione, difficilmente acconsentirà alla richiesta di trasparenza. Ma per Biden, che sull’ origine del virus ha già ordinato un rapporto dell’ intelligence Usa e che con Pechino tiene una linea dura, è comunque un successo diplomatico.

Altri temi sul tavolo dei leader di Italia, Regno Unito, Usa, Francia, Germania, Canada e Giappone riuniti nella piccola località balneare di Carbis Bay sono il cambiamento climatico, il quadro economico, tra segnali incoraggianti per le loro economie, e il tema del lavoro.

Ma è inevitabile che sia la pandemia il tema dominante. Il padrone di casa Boris Johnson ha chiesto ai leader di «vaccinare il mondo» entro il 2022, nella consapevolezza che nessun Paese sarà completamente al sicuro dal virus finché non lo saranno tutti. L’ impegno del vertice è per un miliardo di dosi entro il 2022. Biden ha già promesso l’ acquisto di 500 milioni di dosi del vaccino Pfizer per i Paesi più poveri.

Una promessa, al costo di tre miliardi e mezzo di dollari, che fa degli Usa «l’ arsenale dei vaccini per combattere il Covid in tutto il mondo», ha detto. L’ Italia aveva già annunciato un contributo aggiuntivo di 300 milioni di euro a favore del Covax, l’ alleanza globale dei vaccini, e la disponibilità a donare 15 milioni di dosi.

Niente sospensione dei brevetti dei vaccini invece: la Germania si oppone, e anche l’ Ue è scettica. («Non è la panacea», ha detto Michel). Ma piccole divergenze a parte, i lavori del vertice, senza Trump e con un Biden multilateralista, si aprono all’ insegna di un rinnovato impegno all’ unità.