(Stefano Rossi) – Ieri sera a “Le parole della settimana” Gramellini doveva introdurre Michele Serra per parlare del suo nuovo libro “Osso. Anche i cani sognano”. Una favola dove l’immigrazione non c’entra proprio nulla. Eppure il conduttore, ripeto per introdurre Serra e il suo libro sul felice rapporto tra un uomo e un cane, ha cominciato a parlare degli “Stati Generali sulla Natalità” evento voluto da Papa Francesco, sul fatto che in Italia, come in tutti i paese economicamente avanzati, non si fanno figli (si pensi al Giappone che sta peggio di noi), e metteva su un piatto d’argento la risposta, sicuramente già programmata di Ricci, con la domanda: “Come possiamo invertire la tendenza”.

Ed ecco la mirabolante quanto pazzesca risposta: Secondo Michele Serra: “… c’è il problema di scarsa natalità e una opposta tendenza mondiale di arrivare in fretta  a 10 miliardi di abitanti”. Poi ecco la sua soluzione: “Nei Paesi poveri arrivano immigrati che han bisogno di lavorare e han bisogno di futuro e loro mi sembrano più propensi a fare più figli. In Francia c’è una natalità più sviluppata che da noi perché ci sono più immigrati che da noi…”.
Mi chiedo perché mai si debba chiamare Michele Serra per dire queste cose. Basterebbe intervistare la gente che esce da un birrificio o da una cantina sociale. Ma Michele Serra è persona intelligente e non si capisce perché, per proporre il suo nuovo libro si debba prima inserire, a forza, l’argomento dell’immigrazione che oltre tutto non c’entrava nulla con il libro.

L’unica spiegazione che mi viene in mente è che nel vuoto totale della sinistra e dei suoi politici che a tutto pensano tranne alle cose di sinistra, gente come Gramellini e Serra credono di colmare questo vuoto. Ma Serra ha commesso un errore grossolano. La Francia fa più figli perché ci sono più immigrati? Mi verrebbe da rispondere come Fantozzi sulla corazzata Kotiomkin. Evidentemente Serra non vede i film francesi come “Entre les murs” o “La crisi” o “Il professore cambia scuola”. Film che in Italia non potrebbero mai essere prodotti, girati, distribuiti proprio perché manca una vero e serio dibattito sull’immigrazione. Da noi ci sono solo  sterili slogan dei soliti politici privi di intelletto.

In Francia, che di immigrazione se ne intendono, hanno capito l’errore e le derive che porta una società troppo aperta all’immigrazione. Lo so, è molto forte come frase, ma è la verità. E poi c’è immigrazione e immigrazione. E qui mi fermo. La Francia è l’unico Paese europeo che ha un tasso di natalità elevato per due semplici motivi: non ci sono politici italiani e perché ci sono incentivi a tutte le famiglie, sposate e non, con norme per tutelare le donne lavoratrici che rimangono in stato interessante,  incentivi economici e fiscali proporzionati al numero dei figli e una capillare rete di asili nido. Il governo provvede a investire una buona percentuale del Pil a queste politiche sociali.

Non chiacchiere ma soldi e incentivi.

E noi ci dobbiamo sorbire ancora questo chiacchiericcio da mercato.