(Pietrangelo Buttafuoco) – La Mostra del Cinema di Venezia commina a Roberto Benigni il Leone d’Oro alla carriera. Non si capisce il perché ma deve essere stato per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri ed è un chiodo in più sulla cassa di padre Dante, per dirla con Dante stesso cui non manca il linguaggio allegorico e metaforico. Una magnifica pagina di Alessandro Gnocchi sul Giornale mette però le cose a posto: “Benigni premiato per la sua carica trasgressiva ma è il più integrato di tutti” e già immaginiamo Dante difendersi con Marziale quando agli attori che s’incaricavano di declamarne i versi diceva: “I versi sono miei, ma se li reciti male – ecco – diventano tuoi”.