(Pietrangelo Buttafuoco) – La condanna di Chiara Appendino per la calca di piazza San Carlo del 2017 a Torino – un evento che un sindaco non poteva né prevedere, né prevenire, né impedire – è, nel suo esito, un’oscenità politica, un assurdo politico e, infine, una malattia della politica se ancora si deve assecondare il giustizialismo. Con quest’aberrante logica si sarebbe ritrovato condannato il sindaco di Roma per gli scontri tra tifosi, all’Olimpico, il 3 maggio 2014, prima della finale di Coppa Italia. Con Ciro Esposito, un ultras, che morirà cinquanta giorni dopo per le gravi ferite.