(Roberta Labonia) – Avevo appena finito di leggere un tweet delirante del cazzaro verde dove pontificava che, grazie alla Lega, il 2021 sarebbe stato l’anno della “rinascita” di Roma (🙄), che mi sono imbattuta in un articolo che cantava le gesta di un altro cazzaro, quello acculturato affetto da mitomania maniaco depressiva. Vittorio Sgarbi insomma. Anche lui, è ufficiale, ha deciso che nel 2021 correrà per la poltrona a sindaco di Roma. Ha già la sua lista pronta dal nome che è tutto un programma: “Rinascimento-Sgarbi Sindaco”.

Al momento Sgarbi, attuale sindaco di Sutri (non chiedetemi perché, va oltre la mia umana comprensione), insieme a Carletto superbone Calenda, sono gli unici due candidati certi alla massima poltrona capitolina (me cojoni😏).

Peraltro è di queste ore la notizia che con la stessa lista Sgarbi se la giocherà anche in Calabria dove, a febbraio prossimo, si voterà per eleggere il Presidente di Regione. Forse ora vi è più chiaro cosa significa essere un mitomane maniaco depressivo… Ma torniamo a Roma. “Sgarbi do Nascimento” (che ci suona meglio così), già s’è portato avanti coi lavori: ieri ha presentato i suoi candidati che correranno per la presidenza nei 15 municipi capitolini e fra cui troviamo delle figure di spessore : si va dal candidato al terzo municipio, famoso per essersi piazzato terzo a mister Universo, al IX° dove il mitomane deputato sindaco ci vorrebbe piazzare una cintura nera di taekwondo. E poi giù giù, a seguire, troviamo un “assistente bagnante” (‘na bagnina, insomma), un osteopata, un influencer ed un estetista. Dopo aver esibito cotanto parterre de roi (per carità, lavoratori degnissimi ma, a naso, del tutto all’asciutto quanto a gestione della cosa pubblica), Sgarbi do Nascimento si è lasciato andare ad una delle sue marchiane provocazioni : “Secondo me – ha detto – prima di fare il sindaco, la Raggi faceva la cameriera in uno studio di avvocati” e ancora :”Io sono un grande solista ma non ho mai avuto un’orchestra. Sono il Grillo di Rinascimento…”. Ed altre boiate pazzesche (direbbe il buon ragionier Fantozzi), che vi evito per amor di patria.

La risposta di Virginia gli è arrivata a stretto giro: “Io nella mia vita ho lavorato. E tra le tante cose ho fatto anche la cameriera. Che è un lavoro più che dignitoso. Dovresti avere rispetto per chi si guadagna da vivere ogni giorno con fatica e onestà, soprattutto in questo momento. Vergogna”. Se anche in questa tornata di comunali romane gli avversari di Virginia sono di questo rango ci risiamo. È un deja vu. Come disse Paola Taverna quando, nel 2016, per Roma si fecero i nomi di Giachetti per il centro sinistra e Bertolaso per il centro destra: “a Roma è in corso un complotto per far vincere i 5 Stelle”.