(di Francesco Erspamer) – Alla Camera Italia viva ha 30 seggi. Ossia meno del 5% e nessuno per volere degli elettori, che votarono quei deputati in quanto candidati del Pd o di Forza Italia. In un sistema in cui le multinazionali hanno più denaro degli Stati e i loro media e le loro lobby più potere dei governi, è urgente imporre un vincolo di mandato che impedisca ai mercenari che fanno politica per arricchirsi di cambiare casacca e bandiera vendendosi al miglior offerente. Non si va più d’accordo con il proprio partito e con la sua linea politica? Lo si abbandoni o se ne venga espulsi ma contestualmente si perda il seggio parlamentare.

In ogni caso il partitino di Renzi è il gruppo più piccolo in Parlamento, se si eccettua quello di LeU: ma come la pensino i 12 deputati liberal e uguali è impossibile scoprirlo sui giornali, che per lo più non danno alcuno spazio neppure ai 191 deputati del M5S. Invece le cazzate esternate quotidianamente dai trenta renziani vanno immancabilmente in prima pagina e fra i titoli di apertura dei telegiornali. Come mai? È che i giornalisti italiani, con poche eccezioni, il coraggio proprio non se lo possono dare e poi tengono famiglie evidentemente numerose e onerose, come peraltro tanti loro connazionali; sanno bene che se Renzi tornasse in qualche modo al potere sarebbe senza pietà contro chi lo avesse osteggiato e generoso con chi lo avesse osannato; mentre il M5S non premia la propria base e non si vendica delle offese ricevute, terrorizzato dall’idea di essere accusato di essere come gli altri. Così non fa paura a nessuno, neppure ai pavidi, e nessuno gli è riconoscente, neppure coloro che ha beneficiato. Se non vuole scomparire e così danneggiare l’Italia, il M5S deve cambiare in fretta e finalmente capire che la politica, per parafrasare Mao, non è un pranzo di gala e non bastano, anzi, non servono le qualità proprie delle associazioni di carità, tipo le dame di San Vincenzo; ci vogliono invece lucidità, determinazione, grandi ideali accompagnati da mancanza di scrupoli; e senza diventare cattivi occorre dimostrarsi capaci di cattiveria, quando utile o necessaria.