(Roberta Labonia) – Stasera ho assistito alla commedia dell’assurdo, ho assistito all’apoteosi del masochismo pentastellato.Alessandro di Battista ha deciso di parlare pubblicamente. Lo ha deciso nel momento forse più critico che sta affrontando il Movimento. L’ho ascoltato. Molto di quanto ha detto l’ho condiviso. Battaglie come il conflitto d’interessi, la riforma dell’informazione, vanno riprese e portate avanti. Giusto, giustissimo (l’ho sostenuto per l’ennesima volta giusto ieri). Altro del Di Battista-pensiero invece no, non lo condivido. Il suo ostracismo verso qualsiasi tipo di accordo sul territorio, ad esempio. E mi chiedo, perché a livello nazionale nel 2018 la Lega l’aveva digerita? O sbaglio? Quindi, in nome della post-ideologia che ci dovrebbe governare, perché il Pd no? Qui non si tratta di non aver voluto lasciare autostrade di consenso alla destra. L’alleanza con i democratici, per quanto indigesta essa sia, l’abbiamo sopportata, è il caso di dirlo, perché ci ha consentito di continuare a sfornare leggi utili al Paese. Né ‘più né meno di quanto abbiamo fatto quando governavamo con la Lega che però ha tentato di farci fuori staccando la spina al Conte I. Sostenere che l’uno è peggio dell’altra significa continuare a ragionare in termini di destra e sinistra, con buona pace del nostro dna. Da questo punto di vista mi sento più grillina di molti che si professano “duri e puri”, Di Battista compreso.

Ma il nocciolo della questione è un altro. Quello che vorrei chiedere ad Alessandro è : perché darsi in pasto ai lupi? Ma soprattutto Alessandro, perché proprio adesso che, come hai tenuto a dire tu solo poche ore dopo le urne regionali, i tuoi compagni di tante battaglie hanno incassato la più brutta delle sconfitte? Perché ti stai chiamando fuori proprio adesso che tutti noi, dai parlamentari alla base, verremo coinvolti in questo processo di riorganizzazione e ognuno verrà chiamato a dare il suo contributo di idee? Perché stai giocando da solista? Non sei stato avvisato che è iniziato il percorso degli Stati Generali? Non ti hanno invitato, non ti vogliono? Non credo, lo avresti denunciato e così tutto avrebbe avuto un senso. Quindi ancora sto a chiederti: perché da Formigli? Perché non vai a battere i pugni, ad incazzarti, ad urlare in faccia magari a quegli stessi da cui ti sei sentito tradito, tutto quello che non hai digerito, dove si è sbagliato? Perché hai rinunciato a contribuire con la tua visione a superare questa fase di stallo del MoVimento? Tu, che stigmatizzi le alleanze, tu che vedi nell’attuale governo col Pd la causa di tutti i nostri mali e forse il principio della nostra fine, perché, ti chiedo una volta ancora, ti sei dato in pasto ai lupi in una delle loro più infide tane? Per dire la tua hai scelto Piazza Pulita in casa Cairo. Hai scelto di dire la tua a quel pasdaran del neoliberismo sinistrorso spocchioso e supponente che è Formigli, che la tua intervista se l’e’ venduta a peso d’oro, come fosse lo scoop del secolo, tanto che ha mandato un anteprima delle tue parole (“sentirete, saranno pesanti” , ha detto), sicuro di far decollare l’audence.

Tutto fieno alla cascina degli uomini di Zingaretti, che al Governo ne approfitteranno vedrai, ohh si, ci puoi scommettere.Dov’è la tua coerenza e, perdonami, la tua correttezza Alessandro? Sicuro che ancora tieni al Movimento, come stasera hai tenuto a dire più volte, o piuttosto, già l’hai buttato a mare? I tuoi ripetuti “io, io, io” che hai scandito in luogo di sacrosanti noi, sembrerebbero indicare che tu, di fatto, già ti senti fuori. Se ti sentissi ancora parte del Movimento non staresti da Formigli.

Te lo ridico a costo di annoiare: se ti sentissi parte del MoVimento staresti piuttosto a scazzarti con Luigi o con chiunque di quei nostri che, mentre tu giravi il mondo alla ricerca di te stesso, hanno continuato a lottare, a sbagliare sicuramente, ma anche a portare a casa tante vittorie facendosi un mazzo tanto nelle Istituzioni che tu hai schifato. Il massacro dopo la tua intervista ha raggiunto vette stellari, te lo hanno detto Alessandro? Lo sai? Roberta Lombardi, per quanto non sia mai stata in linea con la sua visione, mi ha quasi fatto pena, si è trovata da sola mentre tutto intorno le facevano terra bruciata. Carlo Calenda, il nulla fatto uomo, con malcelato godimento, dopo la tua intervista si è portato avanti con i lavori e ha banchettando sulle spoglie di un Movimento che, ha scommesso sadicamente, secondo lui ha i giorni contati o, al più, sta per essere scalato dalla tua Opa ostile. E il peggio è che credo abbia colto nel segno. Che triste epilogo.