(Roberta Labonia) – Ancora non si è placata la guerra nell’Esecutivo sul taglio dei parlamentari, che già si sta aprendo un’altro fronte acceso di discussione.Il Pd, in cambio del si al taglio, ha preteso un’accelerazione sulla nuova legge elettorale e sui correttivi costituzionali. E accelerazione c’è stata: per far si che in aula Montecitorio se ne discuta entro fine mese, martedi prossimo approderà in Commissione Affari Costituzionali della Camera il disegno di legge elettorale depositato dal presidente della commissione, il 5 Stelle Giuseppe Brescia, che l’ha battezzata #Germanicum, perché ricalca il modello tedesco e prevede un sistema proporzionale puro con una soglia di sbarramento. Ma già i mal di pancia fioccano. Motivo?

Il 5 Stelle ha annunciato che il Movimento chiederà la modifica dei listini bloccati e la reintroduzione delle #preferenze, queste le sue parole:”Era negli accordi di maggioranza rimettere ogni decisione al dibattito in commissione. Per noi devono essere i cittadini a scegliere chi mandare in Parlamento e non le segreterie di partito. L’abbiamo già detto nei primi incontri di maggioranza e torneremo a ripeterlo per arrivare a una legge elettorale che sia nell’interesse dei cittadini e non dei partiti”.Sembra che, apprese queste parole, Zingaretti abbia avuto un mancamento, mentre Renzi sia ancora alle prese con una crisi isterica.

Salvini e Meloni, che tifano per il maggioritario forti della loro coalizione, già stanno sulle barricate.E poi c’è chi fra di noi dipinge gli uomini di Governo 5 Stelle come oramai asserviti al sistema quando, invece, l’ennesima battaglia anti-sistema li attende.Morale: non perdete il vostro tempo a rimpiangere le barricate di quando eravamo opposizione, rischiate di perdere di vista quelle che stiamo facendo dai banchi di Governo.