(Tommaso Merlo) – Salvini lo ha ammesso apertamente in Senato: “grazie del processo perché mi fate un gran regalo.” E in effetti il rischio politico è quello. La trasformazione del processo Open Arms in un grande show propagandistico che resusciti un Salvini in grave crisi. Salvini ci sta provando da tempo a ricreare il clima politico che gli ha permesso di raggiungere vette vertiginose di consenso. Un clima di caos e di paura che vede nell’invasione dagli immigrati clandestini il grande spauracchio. Oggi gli sbarchi sono più contenuti e gli italiani hanno altre priorità in testa, ma col processo Open Arms Salvini ha una grande opportunità per ricominciare a spacciarsi come unico difensore dei confini patri, come unico leader che si batte davvero per arginare l’invasione in nome della sicurezza e della difesa dell’identità nazionale. “lo rifarei e lo rifarò con la Lega al governo” proclama baldanzoso il leader leghista in Senato. Anticipazioni del copione. Salvini reciterà la parte della vittima sacrificale. Vittima delle sciagurate sinistre mondialiste che vogliono trasformare di nuovo l’Italia in un campo profughi abusivo. Vittima della giustizia politicizzata sguinzagliata dai suoi nemici giurati. Il solito stucchevole complottismo giudiziario ma corroborato da mesi di oscene chat tra magistrati che tirano in ballo un Salvini “da colpire” e che han rivelato il peggio della sottocultura partitocratica che corrompe la Giustizia nostrana. Tutta acqua al mulino propagandistico di Salvini che vaneggia di giustizia ad orologeria da quando la sua Lega è di nuovo martoriata dagli scandali. Salvini mostra il petto in Senato ma in realtà pare abbia fatto di tutto per evitare anche questo processo. Pare sperasse nella sponda di Renzi che però gli ha fatto il segno dell’ombrello. Vatti a fidare. Non resta che attendere si alzi il sipario. Lo show inizierà proprio sotto elezioni con una pandemia ancora in corso che gioca anch’essa a favore di Salvini che già sbraita di clandestini infetti fatti scorrazzare in modo che il governo liberticida possa imporci lo stato di emergenza. Già, l’odiato Conte. Salvini ha promesso di tirarlo in mezzo in quanto suo “complice” in quella bega dell’Open Arms. Ed è questo il punto che dovranno appurare i giudici. Secondo la maggioranza Salvini agì di testa propria ed invece di perseguire l’interesse pubblico si spinse a violare la legge per mere ragioni di egoistica propaganda. A pochi giorni dal Papeete, nel pieno del suo delirio di onnipotenza, Salvini l’avrebbe fatta fuori dal vaso. Giorni e giorni di braccio di ferro che fecero schizzare alle stelle la popolarità di Salvini al punto che da lì a poco tentò d’incassare i pieni poteri. In attesa delle date della tournée, in attesa che Salvini trasformi ogni udienza in comizio, la maggioranza non può permettersi di sedersi tra il pubblico a sbirciare lo show. Al di là del gran baccano Salvini non risolse affatto la complessa questione dell’immigrazione clandestina e i decreti sicurezza fanno acqua. La maggioranza deve reagire. Salvini lo ha ammesso apertamente in Senato “grazie del processo perché mi fate un gran regalo”. Salvini punta all’unico tribunale che dice di riconoscere, quello del popolo. Ma la trasformazione del processo Open Arms in uno show che resusciti un Salvini in grave crisi, è un lusso che la maggioranza non si può permettere.
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Bisogna essere obiettivi: si può anche detestare Salvini e biasimare i suoi show sull’immigrazione, ma la politica che ha portato avanti al momento del Conte I aveva ottenuto il risultato di ridurre grandemente gli sbarchi: nel 2020 sono arrivate oltre 12.000 persone, a fronte delle 3.590 sbarcate nel 2019 nel medesimo periodo (fonte: Ministero dell’Interno). I 5S e i loro simpatizzanti (tra cui Merlo) possono rivendicare questi risultati, perché si dica quel che si vuole, ma quella era una politica di tutto il Governo, non del folle solitario Salvini che dal suo ufficio bloccava tutti gli sbarchi. E, al netto delle sbruffonate di Salvini, era una politica sensata: non si può ammettere un’immigrazione incontrollata, nessun Paese al mondo, nemmeno il più accogliente, accetta l’idea che chiunque lo voglia può entrare nei confini dello Stato senza documenti, senza identificazione, e non ci si può più fare niente, ce lo si deve tenere. Salvini, col suo fanfaronismo, aveva comunque mandato un messaggio: qui venite solo se regolari, e anche se siete ONG non siete al di sopra della legge e non potete dettare voi la politica di immigrazione di uno Stato.
Ora il PD e cespugli vari hanno ripreso la politica dell’immigrazionismo incontrollato e selvaggio, e i risultati si vedono. I 5S vogliono appiattirsi su queste posizioni?
Merlo dice che i decreti sicurezza fanno acqua: a parte il fatto che io ricordo la foto di Conte che regge sorridente il cartello “Decreti Salvini” di fianco al suo Ministro dell’Interno (bimbi di Conte: non ditemi che Salvini gli puntava una pistola alla pancia non visto dalle telecamere), e che quindi quei decreti non li ha scritti Salvini di notte e fatti pubblicare in gazzetta ufficiale all’insaputa di tutti, il fatto è che, per gli sbarchi, quei decreti sono ormai inapplicati. Non è che fanno acqua, è che nessuno dice più di no alle ONG e nessuno le multa più.
La sinistra vuole cambiare i decreti sicurezza e intervenire sull’immigrazione, vero: ma vuole intervenire per allargare le maglie, non per restringerle. Allora il M5S si domandi quanto sia opportuno che, per far dispetto a Salvini, dica dei sissignore a chi vorrebbe tutti dentro senza alcun controllo per poter dire “noi siamo buoni e accoglienti”. Perché assecondando il PD il regalo a Salvini si rischia di farglielo davvero. E quando si andrà a votare la gran parte della gente non se la prenderà col PD, che ha la sua bella schiera di seguaci che lo voterebbero qualunque cosa facesse (pur di dire “io sono di sinistra”), ma con chi non gli ha impedito di fare disastri.
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L’acqua sgorga sempre dalla fonte. Se non si risolvono le cause che determinano queste DISGRAZIATE MIGRAZIONI,non ci sara’altro rimedio che lo STERMINIO di queste povere persone. Si ho detto PERSONE.
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Solo un piccolo appunto, piccolo ma significativo:
Non sapevo fossero in vendita cappellini della Guardia Costiera, cosi’ come felpe della Polizia.
Quindi io potrei tranquillamente acquistarle e girare indisturbato, giusto?
Possibile che non ci sia nessuno, dico nessuno, appartenente al comando della Polizia o della Guardia Costiera che lo diffidi dall’usare importunamente una divisa, tralaltro a scopi propagandistici.
Io, se fossi un poliziotto, manifesterei tutta la mia indignazione verso questo signore che, senza mai averne fatto parte, si arroga il diritto di vestire, anche parzialmente, una mia uniforme…bah! Strange World…
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Scusate, volevo scrivere inopportunamente…cmq approfitto per aggiungere ancora una precisazione:
Se tu indossi una felpa della Polizia dicendo certe cose, implicitamente mandi un msg che dice che tutto il Corpo della Polizia la pensa come te, mentre io potrei essere un poliziotto in assoluto disaccordo con quello che dici, e’ un appropriarsi di un simbolo, diciamo pure anche in maniera un po’ riduttiva “un marchio” non tuo, per perseguire i tuoi scopi….e nessuno, dei diretti interessati, proferisce parola.
Trasecolo!
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Su questo fronte di ragionamento volevo ricordare a tutti che il piu’ grande furto politico della storia nazionale l’ha fatto silvio con la Nostra Bandiera Nazionale usata biecamente per il suo partito.
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