(Tommaso Merlo) – Se i morti di Brescia e Bergamo ma anche di tutta Italia potessero parlare chiederebbero rispetto e che il loro sacrificio non sia vano. Chiederebbero che l’Italia impari la lezione in modo che altri innocenti non facciano la stessa tragica fine. Se i morti di Brescia e Bergamo ma anche di tutta Italia potessero parlare chiederebbero giustizia. Chiederebbero che si accertino errori e responsabilità in modo che catastrofi del genere non si ripetano mai più. Se i morti di Brescia e Bergamo ma anche di tutta Italia potessero parlare ringrazierebbero chi ha tentato di salvargli la vita fino all’ultimo. Dottori e infermieri, molti morti al loro fianco, nei corridoi degli ospedali come sotto a qualche tendone. Se i morti potessero parlare si rammaricherebbero per essere deceduti lontano dai propri cari, senza neanche un ultimo saluto. Alcuni addirittura completamente soli, in camera loro oppure in qualche casa di riposo, chi ignorato, chi convinto di avere una semplice influenza. Se i morti potessero parlare sarebbero grati a tutti coloro che han dato una mano per contenere la pandemia. I cittadini rimasti diligentemente a casa, come i lavoratori che non si sono mai fermati. Nelle fabbriche, sui camion, nei supermercati. Tutti coloro che han fatto la loro parte, con quello che hanno. Poco, tanto, niente. Se i morti di Brescia e di Bergamo ma anche di tutta Italia potessero parlare chiederebbero alla politica serietà. Gli chiederebbero di lavorare costruttivamente per sconfiggere la pandemia. Con unità e senso di responsabilità e smettendola di lucrare sulla situazione con indegne pagliacciate propagandistiche. Chiederebbero ai leader politici di mettere da parte il loro ego per una volta e mettersi a disposizione con umiltà, in modo da uscirne il prima possibile. Se i morti potessero parlare chiederebbero alla politica di servire esclusivamente il bene comune e non dar retta all’avidità delle lobby e al baccano dei loro giornali. Gli chiederebbero di essere all’altezza dei cittadini e dei loro sacrifici. Perché la vita è il bene supremo e viene prima di tutto. Sempre. Se i morti di Brescia e Bergamo ma anche di tutta Italia potessero parlare chiederebbero prudenza nel ripartire. Perché fino alle cure e al vaccino non sarà mai davvero finita. Chiederebbe alla politica di mettere da parte meschini protagonismi e di seguire la scienza e il buon senso perché in gioco non c’è qualche dannata poltrona o punti nei sondaggi, ma la sopravvivenza di persone innocenti ed indifese. Perché in gioco non ci sono le prossime settimane ma i prossimi anni. Se i morti di Brescia e di Bergamo ma anche di tutta Italia potessero parlare ci spronerebbero ad essere umani e solidali perché ci siam finiti dentro tutti insieme in questa tragedia e solo insieme ne possiamo uscire. Se i morti potessero parlare ci incoraggerebbero a non mollare mai e a cogliere questa tragica occasione per imparare e per costruire un futuro migliore.
Cronaca, Editoriali, Interno, Politica, Tommaso Merlo
IL CAZZARO DI RIGNANO-Viviana Vivarelli.
Venire da una faniglia di malfattori, proteggere in modo abnorme il sistema bancario, prostituirsi alla Troika, cercare la peggiore americanizzazione di questo Paese, avere legami con la P2, essere pagato da Berlusconi e istruito da Verdini, concepire la politica come un mercato in cui si prendono mazzette per scambi di potere, rimbambire l’elettorato con uno scilinguagnolo da ipnosi, sfruttare l’ignoranza dei vecchi, entrare come un cavallo di Troia nella sx e renderla peggio della dx, distruggere i diritti del lavoro, godere di fondi neri incalcolabili, portare ad azzeramento lo stato sociale chiedendo la privatizzazione a 360 gradi dei servizi pubblici, tuonare contro tutti gli aiuti ai più poveri, svendere cariche pubbliche e cicondarsi da corrotti, godere di fondi neri dalle origini oscure, forzare il sistema parlamentare verso un sistema presidenziale, creare un cerchio magico di fedelissimi, fare un sistema elettorale perverso con l’intento di andare al potere con la destra, ricattare il Governo a cui pure si appartiene come una serpe in seno… tutto questo è stato capace di fare Matteo Renzi.
Chi ancora lo sostiene o è talmente ignaro di politica da non capire quello che fa, o è un delinquente pari a Renzi.
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Standing ovation ! Proprio una famiglia di malfattori che opera al limite della legge, ma piu’ volte anche infrangendola. Nei tempi passati, questi brutti ceffi venivano puniti per lo meno con l’ esilio.
P.S.: manco tanto passati , perche’ la famiglia Savoia ha dovuto vivere in esilio fino a pochi anni addietro , per ragioni squisitamente politiche, ma non per essersi comportati da lestofanti.
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Tutto verissimo, Viviana, ma non dimentichiamoci che il PD intero, mentre Renzi distruggeva tutto… lo encomiava e lo adulava come un novello Dio in terra! Finché ha fatto loro ben comodo, se lo son tenuto stretto e gli pagavano anche il caffè! Milioni di euro di caffè! Comodo lamentarsene (forse) ora! Mentre questo cialtrone distruggeva tutto, a iniziare dai diritti dei più deboli e dei lavoratori in generale… lo idolatravano come se fosse il migliore statista dell’universo! Come sempre, è turta una presa in giro, in quel partito di deficienti massoni naziliberisti.
Viva il Movimento Cinque Stelle!
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Francesco Erspamer (docente di Harvard)
Cosa fosse Renzi era evidente, ai pochi che prestassero attenzione, fin da quando si candidò per diventare sindaco di Firenze, pompato come l’enfant prodige della politica italiana da La Repubblica e dal Corriere della Sera, allora disperatamente in cerca di un’alternativa liberista a un Berlusconi ormai declinante e imbarazzante per i poteri forti.
Non si trattava soltanto di trovare qualcuno che volesse liberalizzazioni, privatizzazioni, totale sudditanza nei confronti delle multinazionali americane e delle banche tedesche: quello sarebbe stato facile, praticamente ogni politico in circolazione rispondeva a questo profilo, inclusi i fascisti immaginari e i liberal d’estrema sinistra.
Gli organi della finanza globale volevano qualcosa di più: un liberista “naturale”, a livello di comportamenti quotidiani, privo cioè di valori, di dignità, di rigore, di buon senso, di coerenza, di idee, di cultura, di tradizioni: un cazzaro totale, spalmato sul presente immediato e che non si limitasse a mentire (son buoni tutti) ma facesse perdere alla gente la percezione della differenza fra verità e menzogna: tutto uguale, tutto indifferente, una deregulation assoluta. E Matteo Renzi fu.
Inutile che adesso cerchiate di consolarvi ricordando la sua sconfitta al referendum costituzionale e notando che gli italiani hanno cambiato idea e oggi la sua popolarità è piuttosto bassa. Che per anni in decine di milioni lo abbiano sostenuto o tollerato è imperdonabile e non potrà essere cancellato.
Perché a farlo cadere furono alcuni errori politici ma nel frattempo il virus del suo liberismo comportamentale aveva infettato buona parte del paese, senza generare anticorpi efficaci. Il che spiega perché La Repubblica e il Corrierone continuino a dargli un’abnorme visibilità: l’americanizzazione dell’Italia deve essere completata, aumentando il numero dei qualunquisti, degli psicolabili, dei complottisti, soprattutto degli individualisti assoluti, privi di qualunque senso di appartenenza a una comunità e di alcun rispetto dello Stato, preoccupati soltanto dei loro meschini desideri o di imprescindibili esigenze per lo più dettate dalla pubblicità.
L’altro Matteo, Salvini, nasce da lì, dalla decisione presa al Papeete di puntare su questa Italia, che è sempre esistita ma un tempo era culturalmente subalterna e socialmente marginale (l’Italia del “tu fatti i cazzi tuoi”) e adesso invece è stata sdoganata, si sente vincente e si riempie la bocca della parola “libertà”, ovviamente di farsi i cazzi propri ma vuoi mettere come sembri più nobile – per non dire della comodità di rifugiarsi nell’irrazionalità e nell’irresponsabilità in tempi di coronavirus e di emergenza.
A un certo punto arriverà un vaccino e l’epidemia finirà ma non ci sono vaccini contro il renzismo, che oggi si chiama leghismo ma è la stessa cosa. Solo uno straordinario sforzo di lucidità, impegno, lotta, intransigenza da parte di tutti gli italiani di buona volontà potrebbe salvare il paese: ne saremo capaci?
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La storia ci insegna che a volte
le cose cambiano senza un apparente motivo.
È la legge della vita, e nessuno può manipolarla
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Analisi perfetta , si poteva aggiungere : fin da quando è stato Presidente della Provincia!
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Nobile Viviana, tu oggi hai deciso di farci passare il 1 maggio in piedi ad applaudirti . OK , io ci sto , te lo meriti . Renzi , Salvini e Meloni stanno solo proseguendo sul solco malefico tracciato da Berlusconi . Una sola raccomandazione a tutti : evitiamo di classificare come Fascista questo abominevole quartetto. Infatti potrebbero sentirsi onorati ed inorgoglirsi . Tuttalpiu’ chiamiamoli Mussoliniani, che’ i loro veri riferimenti sono il Duce e quelli che furono i suoi mediocri cortigiani, ma non certo il Fascismo , il cui modello sarebbe per loro troppo impegnativo . Tu che sei una persona colta e sai fare analisi approfondite, capisci bene come rischieremmo altrimenti , di offendere la memoria degli straordinari membri dell’ apparato statale dell’ epoca fascista , a cominciare dagli eccellenti ministri e, via discendendo, agli amministratori, ai tecnici , etc, etc,… , che in soli 15 anni – 5 anni di guerra non contano – pur in dissenso, molti di loro,dalle forme da operetta del regime, con la loro competenza e integrita’ morale, portarono il nostro paese dall’ eta’ del mulo a quella delle transvolate oceaniche , ma soprattutto , fecero dell’ Italia un modello di stato sociale , che nel suo nascere fece accorrere in veste di osservatori di quella autentica rivoluzione , Americani , personalita’ della Gran Bretagna, et alia,
. Mussolini , invece ,dichiarando guerra a tutti , arrivo’ a far quasi distruggere il paese e, carico di livore, come un qualsiasi Renzi , Salvini, Meloni e B. , fece fucilare quei membri del Gran Consiglio che gli avevano votato contro : ergo il primo traditore dello “statuto fascista” fu proprio LUI. Forse per lei io rappresento un ossimoro , rivelandomi un fascista non mussoliniano. Mi creda , non mi offenderei affatto, ma comunque sbaglierebbe : mi consideri soltanto un 74enne, osservatore ammirato di quanto quell’ Italia riusci’ a realizzare in quel 15ennio. Sono soltanto analogo a quegli osservatori che all’ epoca vennero dall’ estero a studiare quella che fu una vera rivoluzione, dalla quale i nostri odierni governi avrebbero molto da imparare.
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Se i morti potessero parlare … manderebbero immediatamente affac… Renzi e &
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La storia ci insegna che a volte
le cose cambiano senza un apparente motivo.
È la legge della vita, e nessuno può manipolarla
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«Se i morti di Brescia e Bergamo ma anche di tutta Italia potessero parlare…»
…appenderebbero Renzi a testa in giù. 🤷🏼♂️
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Viviana for ever, stramitica
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