(di Michele Serra – repubblica.it) – Si usa dire che polemiche come quella sollevata da alcuni esponenti della destra italiana dopo il caso Hannoun siano “strumentali”. Ma il termine è logoro, rituale, troppo detto e troppo udito, e ormai suona vuoto.

Propongo di sostituirlo con: cretine. Polemiche come questa sono oggettivamente cretine. Cretino è confondere il singolo caso con l’intero campo della solidarietà ai palestinesi. Cretino è credere che incontrare nella stessa piazza Hannoun significhi esserne complice (nel caso lui sia colpevole). Cretino è considerare colpevole chi è inquisito, ma non ancora processato.

Cretino è adoperare un metro inquisitorio se nei guai è un avversario politico, e un metro benevolo se è un tuo amico. Cretino è il linguaggio sommario, non documentato, inutilmente acrimonioso che innerva un numero ormai soverchiante di dichiarazioni politiche (di quasi ogni parte). Per non dire di molti titoli di molti giornali.

Il fazioso è prima di tutto un cretino, e se può sembrare offensivo dirglielo, va detto che non meno offensivo è sopportare la sua spocchia, la sua mancanza di umiltà, la sua poca intelligenza delle cose. Chi fa politica è responsabile al massimo grado del livello del linguaggio pubblico.

Si può benissimo esprimere un forte biasimo per Hamas e per l’uso che fa del denaro in arrivo, da molti anni, in Palestina, senza però tirare in ballo all’ingrosso, con astio e superficialità, i soccorsi internazionali, le missioni dei volontari e delle ong, i contatti sacrosanti che i politici di tutta Europa hanno con il mondo palestinese.

Si può. Ma occorrerebbe oltre a un minimo di onestà, anche un minimo di intelligenza. Chissà, forse l’anno prossimo. A proposito: buon anno!