(Giancarlo Selmi) – Sono tre anni che governano, stanno affondando il Paese però è sempre colpa di chi li ha preceduti. La narrazione è sempre la stessa. Andrebbe ricordato che fra chi li ha preceduti ci sono loro stessi. L’ultimo governo Berlusconi entrò in carica nel 2008 e cadde, per evitare che l’Italia entrasse in default, nel 2011. In quel governo c’erano quasi tutti i componenti dell’attuale governo, cominciando dalla grezza della Garbatella che, udite udite, era ministro. Non un secolo, ma solo undici anni dopo la fasciocoatta è tornata in un governo, questa volta da primo ministro.

Quel governo è stato il punto più basso dell’Italia e ha posto le basi del declino di questo Paese. L’attenzione più distruttiva di quel governo fu diretta alla scuola pubblica e, visto che una delle cose più citate dalla Meloni e dai suoi diversamente intelligenti tifosi sono i “banchi a rotelle”, mi sembra doveroso ricordare ciò che fecero loro alla scuola pubblica, con la firma della diversamente sveglia Gelmini. Quella del tunnel per l’accelerazione dei neutrini del Cern, che collegava il Gran Sasso a Ginevra. Il seguente memorandum è indirizzato ai sostenitori della coatta. Soprattutto quelli che hanno figli che vanno a scuola.

La Gelmini con le funzioni di ministro della scuola in quel governo con la Meloni ministro, fece ciò che segue: pensò che la storia e la geografía non fosse necessario studiarle e, su questa convinzione, costruì una riforma, votata da Lega e Meloni; pensò che in una classe potevano starci 35 studenti senza problemi e, su questa convinzione, costruì una riforma, votata da Lega e Meloni; pensò che la scuola privata o paritaria meritasse piú della scuola pubblica e, su questa convinzione, costruì una riforma, votata da Lega e Meloni; pensò che bisognasse tagliare i finanziamenti alla scuola e, su questa convinzione, tolse 8 miliardi dall’importo presente nella relativa voce di bilancio. Il taglio impedì qualsiasi investimento per anni. Dai banchi all’edilizia scolastica. Introdusse il taglio in una riforma votata da Lega e Meloni; pensò che il personale della scuola fosse eccessivo e, su questa convinzione, introdusse il blocco totale del turn-over e di nuove assunzioni per 10 anni, in una riforma votata da Lega e Meloni; pensò che le scuole d’arte non servissero e le chiuse, distruggendo ed eliminando, in un paese a vocazione turistica, la formazione degli artigiani. Anche questo nella stessa riforma, votata da Lega e Meloni.

In pratica questo fenomeno e quel governo distrussero la scuola italiana. I danni in termini di formazione dei nostri ragazzi, di edilizia scolastica e di adeguatezza del personale scolastico, sono evidenti. Se questi fenomeni di giornalisti e politici italiani, avessero dedicato alla riforma Gelmini un milionesimo delle parole spese sui banchi a rotelle e gli italiani si fossero accorti che con quella riforma, si stava sabotando la formazione dei loro figli, nipoti e pronipoti, staremmo assistendo adesso ad un altro film.

Ma il problema continuano ad essere i banchi a rotelle. Insieme a qualche milione di decerebrati italiani che ci crede. La foto ritrae le donne di quel governo. La prima a sinistra è la madre, donna, italiana e fasciocoatta. Pare più vecchia di quanto non lo appaia oggi, ma quello è un altro discorso.