(Giancarlo Selmi) – Maria Stella Gelmini è una delle peggiori iatture che abbiano funestato la politica italiana. Ricordate? Era il 2008, governo Berlusconi, quello che aveva mezzo Fratelli d’Italia dentro (in qualità di ministri, compresa la Meloni) e che tanto massacrò questo Paese, che ancora non usciamo dai danni procurati. La Gelmini tolse 10 miliardi dalla scuola pubblica e regalò mezzo miliardo alla scuola paritaria.

Fu l’autrice di una controriforma della scuola italiana che costituì l’inizio della sua rovina. Una solenne schifezza che porta il suo nome. E portano quindi il suo nome le classi pollaio, la cancellazione dai programmi di materie fondamentali, di interi corsi di studio, di scuole come l’Istituto d’Arte. Cosa che, in un paese a vocazione turistica come il nostro e che pretende artigianato, è una cosa francamente inspiegabile. Ma non furono gli unici disastri causati da quella rivoltante riforma.

Continua a fare danni. Ha presentato un emendamento che aggiunge altri 20 milioni ai finanziamenti per la scuola paritaria (per intenderci la scuola privata) portandoli a 770 milioni di euro. Quindi, mentre la scuola pubblica cade a pezzi, non ha abbastanza docenti, versa in condizioni pietose, regaliamo 770 milioni di euro alle scuole “esclusive”, quelle per i rampolli dei ricchi.

E, con i nostri soldi, non con quelli dell’assidua frequentatrice di famose “cene eleganti”, i ricchi troveranno le rette di quelle scuole più leggere di 1.500 euro. Ora, nessuno vuole limitare il diritto di chiunque voglia farlo, di mandare il proprio figlio in una costosa scuola d’eccellenza, né vuole mettere in discussione quel diritto, ma chi vuole deve farlo con i suoi soldi, non con quelli dei contribuenti italiani.

O, al limite, se proprio volesse un aiuto, che lo facesse con i soldi della suddetta iattura, in arte Gelmini. Dimenticavo: è nell’attuale Parlamento perché candidata da Calenda.