
(di Gustavo Zagrebelsky – repubblica.it) – I modi di dire, chissà perché, sembrano tanto più veri quanto più sono antichi. Non c’è chi, nel chiedere sempre più armi, non dica d’essere per la pace. Il suo motto è “se vuoi la pace, prepara la guerra”. Insomma, la guerra è pace, mentre la pace è guerra. È pura ed eterna verità o è purissimo ‘bispensiero’ orwelliano?
Morto Giulio Cesare (Idi di marzo), la Repubblica romana fu scossa dalle mire di Marco Antonio. Cicerone prese la parola in Senato (la settima Filippica) per convincere a muovere guerra contro di lui. Disse, più o meno, così (19, 7): non ch’io non sia per la pace, ma questa parola non ci impedisca di vedere il pericolo che corriamo. Perciò, facciamo guerra per scongiurarlo e non seguiamo gli illusi che confondono la pace con la capitolazione.
Nel lungo tempo dell’Impero romano, il “si vis pacem para bellum” diventò un luogo comune. Lo troviamo in un manualetto di guerra, scritto nel IV secolo da un funzionario governativo, tal Publio Vegezio (Epitoma rei militaris, 3, 14). I generali vincitori, celebrati in “trionfo”, erano figli di quel motto imperialista. Questa fu, nei secoli, la pax romana generata da guerre sempre da farsi per guadagnare e conservare l’Impero.
Oggi, alle stesse parole si dà un altro valore: non l’effettuazione, ma la prevenzione della guerra. La preparazione della guerra sarebbe il realistico presupposto della pace. L’amor di pace si dimostrerebbe correndo alle armi. Non c’è dittatore che, preparando la guerra, non abbia detto: è per la pace futura. La minaccia della forza difensiva può, in effetti, scoraggiare l’uso della violenza aggressiva. Tante più armi in giro, tanta maggiore sicurezza del mondo: nessuno potrebbe usare impunemente le sue. A condizione, naturalmente, che la distribuzione tra le diverse “potenze” sia in equilibrio. Allora, nessuna oserebbe scatenare un conflitto se prevedesse di uscirne sconfitta. È la “pace del terrore”, come quella miracolosamente perdurata nei decenni della “guerra fredda” (Cuba 1962 e incidenti vari tenuti nascosti), meglio comunque d’una guerra guerreggiata. La “corsa agli armamenti” sarebbe dunque il dovere sovrano di ogni Stato. La folle corsa, una volta incominciata, non finirebbe mai. Da soli o in coalizione, occorrerebbe sempre pareggiare o, meglio ancora, soverchiare i potenziali nemici.
La guerra, così concepita, sarebbe un grande wargame. Nelle teorie dei giochi si troverebbe la base scientifica dell’equilibrio cibernetico tra le forze in competizione che, attraverso il calcolo di azioni e reazioni plausibili, renderebbe non conveniente per tutte trattenersi dal farla scoppiare. Ma, ci si può fidare? Le teorie dei giochi sono azzardi basati su previsioni statistico-probabilistiche, pericolose sempre e pericolosissime quando le sfide sono mortali. L’affidabilità dipende da tre (anzi quattro) condizioni, tutte inesistenti quando si parla di pace e di guerre reali, non virtuali. La prima è che gli intenti, da cui dipende la razionalità e la prevedibilità delle azioni dei diversi attori, siano omogenei. La seconda è che ognuna sia perfettamente a conoscenza della consistenza degli armamenti altrui. La terza è il numerus clausus delle armi, cioè che nessuno possa crearsene a proprio piacimento e, così, alterare unilateralmente gli equilibri tra i giocatori.
C’è poi la quarta condizione, la più incerta, che i giocatori possano fare conto su una dote comune tutt’altro che scontata tra i despoti: che non si abbia a che fare con pazzi fanatici.
Nessuna di queste condizioni esiste nel “gioco” in questione, ciò che spiega perché, nella storia, gli equilibristi tra pace e guerra hanno sempre finito per cedere alla guerra. Quanto alla prima condizione — l’obiettivo comune — nei “giochi di società” si è concordi sul perché si gioca. Nella guerra, ognuno sceglie il proprio: nuovi territori, risorse naturali, liberazione e annessione di popolazioni, dominio razziale, gloria nazionale e riscatto da umiliazioni, difesa di identità nazionali, cementificazione di oligarchie fameliche di potere, eccetera. Che cosa attira o respinge un popolo, una nazione, un governo nel muovere guerra o nel trattenersi non è qualcosa che possa assumersi come un dato comune su cui innestare azioni razionali che si incontrano e si equilibrano. Se Hitler avesse avuto a disposizione l’arma atomica, l’avrebbe probabilmente usata per il suo Reich millenario. Truman la usò, perché aveva in mente altri progetti. La teoria dei giochi avrebbe permesso di trovare un equilibrio tra i due?
Anche la seconda condizione è improbabile: ogni “giocatore” nello scenario della guerra è inevitabilmente portato a trasferire agli altri le sue ambizioni, come se i soggetti fossero mossi da medesime motivazioni. Ma le guerre prendono origine, per l’appunto, dall’eterogeneità e dall’incolmabilità delle distanze delle ragioni degli uni e degli altri.
La terza condizione, infine, è indeterminabile poiché la tecnologia della guerra è sempre in movimento e ciascun “giocatore” tende a promuovere lo sviluppo della propria, oltretutto cercando di coprirla del più rigoroso di tutti i segreti, il segreto militare. Così, le “regole del gioco” in guerra vanno in fumo e variano a seconda della potenza di ciascun giocatore e la possibilità di imporre le proprie, se sono forti, e l’eventualità di subirle, se sono deboli: tutto il contrario della lealtà che deve contraddistinguere, oltre che rendere possibili, i giochi che meritano questo nome.
Quando si gioca a un gioco, si può vincere o perdere. Quando “si gioca alla guerra”, soprattutto alla guerra che si avvale di strumenti di distruzione come quelli attuali, non si può perdere. Quando “si gioca alla guerra” si deve essere pronti a tutto, a usare qualunque mezzo, arma, inganno, sotterfugio. Non è vero, dunque, che il si vis pacem… possa renderci tranquilli. Non esistono le condizioni per poterlo sperare. Chi si prepara alla guerra dicendo che lo fa per evitarla, in realtà è disposto a farla e, se è disposto, la farà. Se non fosse disposto, dove starebbe la deterrenza?
E allora? Al motto mentitore, diffusivo di guerre, opponiamone un altro, altrettanto antico, che viene dalla sapienza biblica. Dice così: su tre cose si regge il mondo, la verità, la giustizia, la pace. La verità genera la giustizia e la giustizia porta la pace. Al contrario: la menzogna genera l’ingiustizia e l’ingiustizia porta la guerra. Per combattere il flagello delle guerre c’è molto da fare, ma predisponendo le condizioni della pace.
Unione sovietica europea
(Di Marco Travaglio) – Nella foga di combattere le autocrazie copiandole, la nostra bella Ue ci ha regalato un’altra perla di liberaldemocrazia: sanzioni a 12 complici della guerra ibrida russa. Tra i fortunati vincitori c’è Jacques Baud, ex colonnello svizzero dell’esercito e dell’intelligence, ex consigliere Onu, uno degli analisti militari più documentati sull’Ucraina: mentre i trombettieri contavano balle e sbagliavano tutto, Baud ne azzeccava parecchie. Quindi o loro o lui. Kaja Kallas, la depensante estone che regge la politica estera Ue, gli ha vietato l’ingresso, congelato i beni e bloccato i conti bancari in tutta l’Unione. Senza che alcun tribunale abbia neppure ipotizzato un reato: semplicemente per le sue idee e analisi, mai smentite da alcuno, sempre confermate dai fatti. La sentenza l’ha emessa la depensante, cioè il potere esecutivo: “Baud è ospite regolare di programmi tv e radio filorussi. Funge da portavoce della propaganda filorussa e di teorie complottiste”. Tipo sulla corresponsabilità della Nato nella guerra, ormai certificata persino da Merkel e Casa Bianca. Ma ecco il seguito della supercazzola: “Baud è pertanto responsabile di azioni o politiche attribuibili (da chi? ndr) al governo della Federazione russa che compromettono o minacciano la stabilità o la sicurezza di un paese terzo (l’Ucraina), o sostiene tali azioni o politiche, tramite la manipolazione delle informazioni e delle ingerenze”. Testuale. Censure e liste di proscrizione di putiniani immaginari non bastano più: servono condanne alla morte civile, come quelle di Usa e Israele alla Albanese per ciò che scrive per l’Onu sulla Palestina. Inutile attendersi proteste o pigolii dalla nostra casta pennuta, che vede minacce alla libertà d’informazione ovunque, fuorché là dove sono.
In simultanea, casomai qualcuno credesse alle coincidenze, quatto firme di Limes annunciano di aver lasciato la rivista fondata e diretta da Lucio Caracciolo: Gustincich, Arfaras, il generale Camporini e il prof. Argentieri (dirigente dell’università americana a Roma “John Cabot”). Motivo: Limes sarebbe “filorussa”. E quando l’hanno scoperto? Argentieri risponde, riuscendo a restare serio, che “la svolta, chiarissima, è del 2004: la Rivoluzione arancione. Da lì in poi Limes assume una postura costantemente diffidente, se non apertamente ostile, verso l’Ucraina”. E lui, pensa e ripensa, ha realizzato appena 21 anni dopo. Camporini ha riflessi più pronti: rimprovera a Caracciolo “il mancato sostegno ai principi del diritto internazionale, stracciati dall’aggressione russa all’Ucraina”. Che fra un po’ compie quattro anni. Ma lui, tra un annuncio di sconfitta russa e l’altro, aveva da fare. Poi è giunta la chiamata dell’Arcangelo Gabriele: “Sturmtruppen, avanti marsch!”.
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Limes è una attività privata e quindi chissenefrega, entrassero o uscissero pure. Il problema è l’UE, e sbaglia MT a sottolineare che le analisi dell’ex colonnello sono esatte. Perché se non ne avesse azzeccata una l’UE avrebbe fatto bene? Teoricamente da noi c’è libertà di parola e di opinione, possiamo dire quello che vogliamo, finché non commettiamo reati. Ma questo la Kallas (e MT) evidentemente non lo sa.
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no, a quanto sembra l’interdizione e il blocco dei conti vale in tutti i paesi UE, questa è l’assurdità del fatto.
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“Teoricamente da noi c’è libertà di parola e di opinione, possiamo dire quello che vogliamo, finché non commettiamo reati. “
Teoricamente, finchè non cominci a dare fastidio uscendo dai binari imposti dal “sistema democratico”. Prova a chiedere a tutti quelli a cui è stata tolta la parola sui vari quotidiani e in TV, nell’arco degli anni…
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Ma come siamo arrivati a questo punto? siamo scivolati nel baratro e abbiamo ancora il coraggio di chiamarci democrazia? e in casa nostra la sorella Meloni dice che FDI è il “partito della nazione”
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Da un giornalista del livello di Travaglio sarebbe lecito aspettarsi un minimo di serietà in più rispetto alla scimmietta urlatrice del blog, che recentemente ha riportato la stessa notizia, ma tant’è.
In particolare, non fa un buon servizio di informazione chi, nel riportare questa notizia, omette di citare il fatto che le sanzioni a cui è stato sottoposto Jacques Baud (comunque ingiuste, a parere di chi scrive), in questo caso sono sanzioni puramente simboliche, prive di effetti reali, visto che lui è cittadino e residente svizzero, di quella Svizzera che non fa parte dell’UE e che, pur avendo aderito volontariamente a diversi altri pacchetti di sanzioni contro la Russia, in questo caso ha deciso di non farlo.
Qua la stessa notizia, ma riportata con più dovizia di particolari e meno enfasi (evidentemente in Svizzera l’informazione vende più dell’indignazzzione).
Inoltre, secondo Wikipedia francese, questo analista che “ne azzeccava parecchie mentre i trombettieri contavano balle e sbagliavano tutto” (Orsini, è lei?), già sostenitore di diverse teorie complottiste (che non c’entrano niente, ma fanno curriculum), fra le altre cose ha messo in dubbio le già ampiamente acclarate responsabilità russe nel massacro di Bucha.
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Jonny, si sta parlando di punizione per delle opinioni
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Lo so bene, proprio per questo ho scritto che personalmente le trovo ingiuste: gli asini vanno lasciati liberi di ragliare, altrimenti il martirio subito (vero o presunto che sia) indurrà fatalmente a scambiarli per cavalli.
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“In particolare, non fa un buon servizio di informazione chi, nel riportare questa notizia, omette di citare il fatto che le sanzioni a cui è stato sottoposto Jacques Baud (comunque ingiuste, a parere di chi scrive), in questo caso sono sanzioni puramente simboliche, prive di effetti reali, visto che lui è cittadino e residente svizzero, di quella Svizzera che non fa parte dell’UE e che, pur avendo aderito volontariamente a diversi altri pacchetti di sanzioni contro la Russia, in questo caso ha deciso di non farlo”
Concordo, avrebbe dovuto specificarlo.
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Acclarate da chi ? dalla stampa venduta ?
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Da chi ha occhi per vedere.
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“Il cittadino svizzero è soggetto a un congelamento dei beni, comunica il Consiglio.”
Effettivamente, finché i beni si trovano in Svizzera, la sanzione è solamente simbolica.
Ma se possiede un appartamento o un conto corrente in Francia?
“Inoltre, ai cittadini e alle imprese dell’UE è vietato mettergli a disposizione fondi, permettergli attività finanziarie o concedergli risorse economiche.”
Direi che questo esclude rapporti commerciali con soggetti europei, così, a occhio. Del resto se rimane in Svizzera può sempre godersi la pensione.
“È inoltre soggetto a un divieto di viaggio che gli impedisce l’ingresso e il transito nell’Unione.”
Beh, questo direi che non è proprio simbolico.
Tuttavia la Svizzera è un paese piacevole, lui ha settant’anni, si presume una buona pensione, che se ne resti a casa sua, diamine!
Stiamo contenti, và! Che se era in Russia lo avevano già mandato in Siberia…
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Hai perfettamente ragione per quanto riguarda il divieto di viaggiare, pertanto desidero riformulare il mio precedente commento: da “puramente simboliche” a “prevalentemente simboliche”.
Non so tu, ma io non sono affatto contento; tuttavia, ritengo che le cose vadano riportate nella loro interezza.
Non capisco cosa c’entri la Russia, ma c’è del vero in quanto dici: numerosi precedenti inducono a ritenere che, se si fosse trattato di un dissidente russo, avrebbe subito un trattamento ben peggiore.
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Sul “prevalentemente simboliche” non abbiamo elementi sufficienti per esprimerci .
In risposta ad Alessandra ho affrontato l’argomento in maniera più estesa.
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Anch’io.
Al momento, abbiamo diverse fonti che dicono che il tizio in questione risiede in Svizzera, contro la parola di Alessandra che dice Bruxelles.
Gli elementi ci sarebbero, se poi non si vogliono vedere è un altro discorso.
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No, gli elementi non ci sono, non sappiamo quali beni abbia Baud nell’Unione Europea quindi non possiamo valutare l’entità del danno che può ricevere.
Rimane il fatto che limitare i movimenti di una persona e bloccarne i beni prima di avergli notificato un reato e senza che abbia la possibilità di difendersi nelle sedi opportune è una lesione grave dello stato di diritto.
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quindi secondo il tuo Sragionamento,
l’interdizione a viaggiare nei paesi UE non conta? alla fine sembra che se lo sia andata a cercare.
Sei il solito manipolatore bugiardo, ma non ti fai schifo?
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No, ma provo una gran pena per te e per quei poveretti che approvano i tuoi Sragionamenti: se pensassi che se l’è andata a cercare, allora vorrebbe dire che riterrei sacrosante quelle sanzioni, che invece ho esplicitamente bollato come ingiuste.
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ma, come sempre fai, nel proseguo le giustifichi o le sminuisci, le attenui: “”” “prevalentemente simboliche”””
BUFFONE,MANIPOLATORE, BUGIARDO
sputati in faccia da solo
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Poveretto: ad attenuarle non è certo il sottoscritto, ma la realtà dei fatti.
Una realtà che i poveri disagiati preferiscono non vedere, e che a qualcuno fa comodo sottacere.
Nel mondo del disagio cronico, il manipolatore è chi riporta le notizie per intero, non chi riporta soltanto la parte che gli fa più comodo.
Non puoi sapere quanto sei spassoso.
Penoso, ma spassoso.
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già nel tuo mondo NOI (quelli che la pensano come me) siamo spassosi,
tu invece nella REALTA’ fai ribrezzo
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La scimmietta urlatrice ha dato evidentemente una notizia vera ed esatta, a differenza di chi si limita ad offendere e scrivere sciocchezze…..inoltre Baud risiede a Bruxelles anche se è svizzero ed ovviamente sarà velocemente rientrato in Svizzera, altrimenti il gesto simbolico sarebbe diventato un bel problema……Esistono i simboli ed esistono i principi, i valori con cui ogni giorno ti riempi la bocca, ma che un cittadino sia sanzionato, privato della libertà di spostamento dentro la UE e si ritrovi con il SUO conto corrente bloccato, senza essere accusato di alcun reato, salvo le sue opinioni, dovrebbe preoccupare tutti, senza alcun grottesco tentativo di sminuire la gravità , perché tanto è solo simbolico…..ci sono azioni simboliche e simboli che hanno dato inizio alle peggiori aberrazioni grazie a quelli come te pronti a minimizzare solo ciò che fa loro comodo!
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Secondo Linkedin (ed altri che hanno riportato la notizia completa), Jacques Baud è residente in Svizzera:
https://it.linkedin.com/pulse/jacques-baud-propagandista-filorusso-e-nemico-dellucraina-reto-zogg-mra2e
Sulla base di cosa tu sostieni che sarebbe invece residente a Bruxelles?
Il mio scopo non è quello di minimizzare, anzi: ho specificato chiaramente che trovo ingiuste quelle sanzioni (ho anche motivato la mia opinione nelle risposte qua sopra).
Mi sono semplicemente limitato a completare una notizia che tu e Travaglio avete riportato in maniera incompleta.
Chi ama la dietrologia spicciola (e sono in molti, qua dentro) dovrebbe semmai chiedersi per quale motivo una notizia “vera ed esatta” non sia stata riportata nella sua interezza: forse, il motivo è che qua c’è qualcuno sempre pronto a massimizzare solo ciò che gli fa comodo.
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Per Alessandra@:
“Baud risiede a Bruxelles anche se è svizzero ed ovviamente sarà velocemente rientrato in Svizzera”
Sempre se il provvedimento gli è stato notificato attraverso i canali ufficiali in tempo utile. In caso contrario, ad esempio per impedirgli di mettere al sicuro, per quanto possibile, eventuali asset posseduti in UE, si troverebbe in una posizione estremamente difficile.
È scorretto dire che i provvedimenti adottati sono simbolici, tuttalpiù si potrebbe dire che sono mitigati dal fatto che è un cittadino svizzero, cosa tutta da dimostrare, però: se è residente a Bruxelles avrà casa e conto corrente proprio lì, non è detto che abbia anche proprietà in Svizzera.
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“… ampiamente acclarate responsabilità russe nel massacro di Bucha.?” Come tutte le cose, basta crederci. Qul massacro fu scoperto un paio di giorni dopo che gli ucraini ripresero la regione. I prima ad entrare furono i “ripulitori”, sicuramente brava gente che faceva opere di carità. I russi massacrarino filorussi e li stesero a terra, così che si potessero vedere da satellite, ma sappiamo che massacrarono altri civili che decisero invece di nascondere.
Non si sa bene cosa successe là ma chi ha investigato è arrivato molto tempo dopo e ha trovato quello che doveva trovare.
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Balle: quel massacro fu scoperto e denunciato giorni PRIMA che gli ucraini riprendessero la regione (aprile ’22).
Fonte:
https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/03/28/ucraina-il-sindaco-di-bucha-stupri-fosse-comuni-e-cadaveri-in-strada-la-citta-e-distrutta-ma-ricostruiremo-tutto/6539724/
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Simboliche cosa? Per quel che so, Baud risiede a Bruxelles e quelle sanzioni gli impediranno di fatto di muoversi su territorio ue, più tutto il resto.
Simboliche, solo per chi vuole minimizzare a che regime siamo.
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Posso sapere quali sono le tue fonti riguardo alla residenza?
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Jonny Dio
Balle: quel massacro fu scoperto e denunciato giorni PRIMA che gli ucraini riprendessero la regione (aprile ’22).
Giustissimo, e l’Operazione Safari era solo una goliardata tra amici.
Ma poi chissà perché sempre su Bucha vai a fare le tue cagatine.
Di quel che gli ucronazi hanno fatto a Kursk, per esempio, mai un fiato, giusto JD?
Ah, questo è uno di quelli che secondo te gli ucronazi sono stati anche troppo buoni, che ai vecchi tempi si fucilavano i disertori.
https://s5.cdnstatic.space/wp-content/uploads/2025/12/petrenko.mp4?_=2
La vergogna non ti arrossisce le guance, questo è sicuro.
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@ Circo Togni: qua le uniche “cagatine” sono quelle di chi si è fatto megafono del Cremlino, portando avanti per anni un negazionismo ignobile su Bucha (tra cui: il tizio in questione, tu e una parte significativa degli utenti di questo blog), con tanti saluti al rispetto per le vittime.
Inoltre, non è certo “secondo me” che da noi, in tempo di guerra, per renitenti e disertori c’erano la corte marziale o la fucilazione, ma secondo la Storia.
Se a qualcuno fa comodo dimenticarla, il problema è solo suo.
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X JD:
Sei uno SPUDORATO BUGIARDO.
I TRC non vanno in giro a prendere i DISERTORI, ma le persone qualsiasi per spedirle al fronte.
Solo per questo sei da schifare come il colera.
Centinaia di testimonianze sono CONCORDI su questo punto.
Mentre te ti inventi STR0NZATE per giustificare le azioni degli ucronazi che a te evidentemente piacciono tanto.
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@ Circo Togni: sei uno SPUDORATO ANALFABETA FUNZIONALE.
Solamente chi è già stato precedentemente arruolato può essere un DISERTORE, per questo ho scritto “renitenti e disertori”.
Non mi invento proprio nulla: chiunque non sia un analfabeta funzionale può verificare autonomamente come in Ucraina la leva sia obbligatoria per gli uomini “qualsiasi” tra i 25 e i 60 anni, pertanto chi rientra nella categoria è un renitente alla leva: un reato grave che, da noi, in tempo di guerra, era punito con la corte marziale o la fucilazione diretta, senza che nessuno ci abbia mai trovato nulla di strano.
Solo qualche povero babbaleo imbevuto fino al midollo nella propaganda filorussa può menare scandalo per il fatto che i cittadini di uno Stato vengano obbligati a compiere quello che è un proprio preciso dovere.
Che una diarrea di cane malato mi schifi come il colera, infine, è nell’ordine naturale delle cose: sarei francamente stupito del contrario.
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Jonny Dio
@ Circo Togni: sei uno SPUDORATO ANALFABETA FUNZIONALE.
Solamente chi è già stato precedentemente arruolato può essere un DISERTORE, per questo ho scritto “renitenti e disertori”.
Non mi invento proprio nulla: chiunque non sia un analfabeta funzionale può verificare autonomamente come in Ucraina la leva sia obbligatoria per gli uomini “qualsiasi” tra i 25 e i 60 anni, pertanto chi rientra nella categoria è un renitente alla leva: un reato grave che, da noi, in tempo di guerra, era punito con la corte marziale o la fucilazione diretta, senza che nessuno ci abbia mai trovato nulla di strano.
Solo qualche povero babbaleo imbevuto fino al midollo nella propaganda filorussa può menare scandalo per il fatto che i cittadini di uno Stato vengano obbligati a compiere quello che è un proprio preciso dovere.
Che una diarrea di cane malato mi schifi come il colera, infine, è nell’ordine naturale delle cose: sarei francamente stupito del contrario.
Il fatto che la leva sia obbligatoria per gli uomini tra 25 e 60 anni NON SIGNIFICA CHE DEBBANO ESSERE TUTTI AL FRONTE, iDIOta.
Altrimenti avremmo un esercito 10.000.000 uomini anziché 500.000.
Evidentemente tu o non capisci niente o fai finta di non capire cosa facciano i TRC in Ucraina.
RAPISCONO, ripeto: RAPISCONO le persone da età in armi, che non è affatto ‘arruolare’ e tanto meno accusarli poi di essere RENITENTI.
Specialmente se poi hanno motivi per NON essere al fronte, come problemi di salute e lavori che ordinariamente ne consentirebbono l’esonero!
Se non fosse per quelle BELVE di Kiev e di Bruxelles che invece vogliono CARNE DA CANNONE.
Ecco un breve esempio di cosa significa essere arruolati in Ucraina da 2 anni e mezzo a questa parte:
https://s5.cdnstatic.space/wp-content/uploads/2025/09/Odesa-Help2.mp4?_=2
Quando non ti ammazzano direttamente durante il tentativo:
https://s5.cdnstatic.space/wp-content/uploads/2025/09/gapenko.mp4?_=17
Supporti un regime NAZISTA e la cosa non mi stupisce.
Ma almeno evita di dire CAZZATE sul diritto che hanno di farlo.
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@ Circo Togni: non ho mai detto che debbano essere tutti al fronte, analfabeta funzionale.
Ciò che ho detto dovrebbe essere un’ovvietà, almeno per qualunque normodotato.
Ti faccio il disegnino: i maschi ucraini in età da leva, in caso di chiamata, sono obbligati a rispondere alla convocazione, esattamente come lo eravamo noi italiani fino al 2004, quando se non ti presentavi alla visita dei tre giorni venivano i carabinieri a prenderti a casa e ti portavano in caserma a forza, senza che nessuno si sia mai sognato di vaneggiare di “rapimenti”.
Non stupisce che un ignorante dello Stato di Diritto si stupisca e meni scandalo per ciò che è sempre stato logico e normale praticamente ovunque.
Sorpresa: il cittadino non ha solo dei diritti, ma anche dei doveri ai quali adempiere: godere dei primi sottraendosi ai secondi è innanzitutto da ipocriti, prima ancora che un reato.
Che le persone coinvolte nei reclutamenti per strada avrebbero diritto all’esonero è un’altra delle tue minchiate, tipo quella che in Ucraina arruolavano anche i minorenni (altra balla che ti sei trangugiato senza fiatare; “tue” si fa per dire, in realtà sono le minchiate che che ti propinano gli acchiappagonzi da cui ti fai abbindolare), ma come in quel caso è una cosa non supportata da null’altro se non il parere dei diretti interessati, che ovviamente sostengono il contrario (strano: un presunto colpevole di reato che dice “sono innocente” è una vera rarità).
Inoltre, si dà il caso che il sottoscritto non supporti assassini matricolati di sorta, a differenza tua che non perdi occasione per leccare il sederone insanguinato del macellaio tuo idolo, pertanto non ti dispiacerà se mi riservo il diritto di dire ciò che voglio, come, quando e nella maniera che più mi aggrada: se la cosa non ti sta bene, tanto meglio.
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Grazie alla Redazione di Infosannio….
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Quindi, con tutte le leggi sulla libertà di parola, di stampa, di movimento, sullo Stato di Diritto, in UE basta un burocrate mentecatto per decidere sui tuoi conti, sulla tua libertà di parola, di movimento ecc..ecc..
e non c’è un GIUDICE A BERLINO????????
Sarebbe questo il GIARDINO FELICE?
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Per quanto mi riguarda l’Ue dovrebbe cambiare registro. Aumentare le sanzioni, non simboliche, ma super reali. Senza pietà. Diventerebbe Unione Sovietica Europea? ‘Sti caxxi. A brigante, brigante e mezzo. I russi approfittano abbondantemente della libertà occidentale, e probabilmente ci considerano pure dei coglion*, visto come si comportano a casa loro. Da noi ci sarà sempre un Adriano58 che non dice mai una parola contro l’invasione illegale di un Paese sovrano e il lancio giornaliero di bombe su strutture civili, ma è sempre pronto a inalberarsi, diventare paonazzo, e scrivere senza provare la minima vergogna: “Sarebbe questo il GIARDINO FELICE?”.
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Lo sanno tutti che sei uno dei peggiori reazionari bellicisti che frequenta infosannio, non devi ribadirlo.
Se tu leggessi qualchevolta, anche solo di sfuggita, ti ricorderesti cosa ho scritto già dall’autunno del 21, quanto quasi nessun media riportava quello che disperatamente chiedeba la Russia agli IUESEI e le manovre di circa 150mila soldati ai confini dell’Ukraina. La mia polemica con bellicista semi-fanatico di Jerome B. detto geronimo. E cosa ho scritto su israele e Gaza l’8 ottobre 2023.
Ma tu sei qui solo per contrastare la logica e la verità.
con scarsi risultati vista la tua mancanza di neuroni.
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SI. Davanti a persone come te non ho il minimo problema a passare per “reazionario” e “bellicista”, qualunque cosa il tuo cervellino intenda con questi due epiteti. Nessunissimo problema.
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eccerto, tagliarsi il pisello per far dispetto alla moglie, vabbè che nel tuo caso ne soffrirai forse di meno dato che immagino lo userai solo per cambiare l’acqua
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Anche io sarei per aumentare le sanzioni e non simboliche.
Per esempio una nuova Norimberga per la nostra classe politica europea che ha TRADITO ogni sorta di libertà e valore o anche solo interesse del nostro continente.
Per te invece, solo un trenino Lima usato da JD.
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Vorrei invitare a una riflessione e questa volta il “complottismo” alla Mazzucco va a fagiuolo. Giustamente per combattere l’evasione fiscale, che nel nostro paese è un male endemico , gli acquisti fatti con registrazione cioè con carta, bonifico o assegno sono garanzia di tracciabilità e di certificazione indiretta di reddito , ma ci obbliga a non trattare con contanti se non in minima parte e per spesa di poco conto. Ciò però ci espone a ricatti del potere politico che non necessariamente è democratico e liberale come sostiene di essere . Il caso del colonnello Baud è in questo caso emblematico: gli hanno bloccato i controcorrente con accuse risibili . Ma anche se vi fosse qualche elemento tutto d’ accertare, si può mettere una persona e la sua famiglia nella condizione di non avere più a disposizione il proprio danaro per vivere ?
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La tracciabilta’ dei pagamenti è condizione necessaria ma non sufficiente per combattere ö’evasione fiscale.
Se io artigiano o professionista ricevo 10 pagamenti tracciati, ne dichiaro 5, ed il fisco non fa i controlli , siamo di nuovo punto e a capo.
Anche quando verifico la discrepanza tra dichiarato e dichiarabile ho solo fatto un accertamento vale a dire che il fisco rileva un CREDITO, ma non ha incassato NULLA.
Per incassare bisogna fare un altro passo che si chiama RISCOSSIONE.
O, in alternativa fare una bella lotteria degli scontrini cosi si risolve tutto.
Non è così
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suggerimento per la Signora Meloni…..
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Non è così?
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Quello che mi “sfugge”, è capire come faccia il popolo ucraino ad accettare questa pretesa “demokrazia alla Zeze”, dove per la democrazia è necessario il macello dello stesso popolo. E’ una rivoluzione contro la Russia ? Rivoluzione ? Contro la Russia ? Ma hanno capito che Paese è la Russia, piaccia o meno ?
Si parla di circa 50.000 morti ucraini, tra civili e militari. Che poi, questa distinzione che si fa da sempre tra militari e civili, per me non è molto comprensibile, visto che spesso o quasi sempre, i militari sono civili costretti a combattere, quindi l’essere “militari” è un’aggravante in negativo per chi gli ha imposto la guerra. Di conseguenza bisognerebbe farli rientrare tra i civili, ai quali è stato imposto di entrare in guerra, ma sempre uomini sono. Uomini che hanno avuto anche la grande sfortuna, di essere governati da “gentaglia”, che li ha costretti a perdere la propria vita per nulla.
Guardate che questo spezzone di film ( del grande Sergio Leone ), che ho già proposto in più occasione, lo spiega perfettamente bene :
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Dal momento che non ho più l’età per ascoltare minchiate, tanto meno raccontarle, qualcuno dei pochi (ma sempre troppi per i miei gusti) analisti immaginari di infosannio, mi spieghi su che base dovrebbe articolarsi la proposta di tregua/pace ucraina. In particolare mi spieghi quali assicurazioni dovrebbe ottenere Putin rispetto alla presenza PROVOCATORIA (eufemismo) – tra una lettura sublime e l’altra della kantiana ‘Critica della ragion pura’ e… naturalmente assassinii di russofoni e russofili donbassiani – di filonazisti ufficialmente presenti nell’esercito “liberatorio”(ahah) di quel paese. Praticamente il cancro di quella società all’origine dell’invasione russa. Che ne sarà del progetto putiniano di denazificazione di quelle truppe che hanno tatuate la svastica persino sulla punta dell’uccello?? E questo è il punto 1.
Il punto 2 è invece l’azione di truppe “volenterose”(ahah) che dovrebbero garantire la zona cuscinetto, e la cui presenza, paventata prima del ’22, in realtà è stata l’altra causa scatenante l’invasione. In pratica un’adesione DI FATTO alla Nato di quel paese. Qualcuno ha il coraggio di chiamarlo ancora accordo di PACE, quello in gestazione?? Chissà.
Terzo punto, ma non ultimo, la pratica che sta prendendo più corpo nella mitica Europa, sedicente “culla della Civiltà” manco a dirlo GIURIDICA (ahaha), di tempestare di persecuzioni e vessazioni i dissidenti, con buona pace di Voltaire. Sarà un segno dei tempi intolleranti che viviamo?? Sull’origine nostrana, anzi “patriottica”, di codesta pratica si chiedano lumi a Tomaso Montanari, Canfora, D’Orsi… per citarne solo alcuni.
Attendo con asma risposte. Grazie anticipate.
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L’unica cosa che mi viene da dire, è che i “volenterosi”, si sono addentrati in un ginepraio, dal quale non so quando e in che modo potranno uscirne.
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“Che ne sarà del progetto putiniano di denazificazione di quelle truppe che hanno tatuate la svastica persino sulla punta dell’uccello?? E questo è il punto 1”.
Mr. Gae non ha ancora capito che la fantomatica “denazificazione” dell’Ucraina era l’esca ideale per gli allocchi e boccaloni come lui. Subito pronti a mettersi sull’attenti e riversare su tutti i social del creato le parole d’ordine della propaganda russa. Cose da pazzi. Neanche Medvedev parla più di “denazificazione”. Tanto sa che ci pensa Gae.
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Gran bell’articolo…quello di Gustavo…eh dire che avevo sentito dire che i latini (romani)fossero dei cretini… per qualche capra di Torino.
I vettori economici finanziari che agiscono sui singoli decisori politici sono così intensi che non possono far trascendere la razionalità evocata e temuta da Nonno Gustavo…a mio parere.
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E ORA CHE FARANNO A BRUXELLES, ORDINERANNO DI ARRESTARE LE BIG TECH?
La propaganda della Russia corre in Europa grazie ai chatbot AI delle big tech
Una nuova ricerca mostra che ChatGPT, Gemini, Grok & co. rilanciano le narrazioni dei media controllati dal Cremlino, nonostante le sanzioni europee.
https://www.wired.it/article/propaganda-russia-chatbot-intelligenza-artificiale-europa-isd/
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Ci sta a fagiolo.
Dio, come vorrei un canale su YP popolato solo da donne politiche 😀
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L’incommensurabile Maestro Segaiolo non si smentisce mai.
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Bella Str0nzaaaaaa…..
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L’ultima di Pubble:
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X chi critica l’editoriale di MT, è meglio non vedere anche questo video.
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Giusto per rispondere….si può essere residenti in Svizzera, essere cittadini svizzeri e stare per lavoro, svago, ca@@i propri in qualsiasi altro posto, che se è Bruxelles o qualsiasi altro buco della UE e ti arriva una sanzione in cui oltre al conto corrente ti viene bloccato e vietato il libero transito nei paesi UE , e’ un bel problema, oltretutto senza alcuna ragione giuridica di rilevanza di reato! Seguo spesso Giacomo Gabellini che nelle sue trasmissioni ha più volte invitato Baud e ho appreso la notizia della sanzione proprio da una mail che Baud aveva scritto, dichiarando di non poter partecipare all’ invito di Gabellini, perché doveva spostarsi velocemente da Bruxelles per rientrare in Svizzera, prima di rimanere bloccato e senza mezzi …..Quindi il nodo della questione non è se Baud sia svizzero o dove risieda, ma che ad un privato cittadino venga impedita la sua libertà, fosse anche quella di soggiornare momentaneamente in un qualsiasi buco della UE per farsi gli affari propri che non hanno alcuna valenza penale, giuridica, di reato! E’ persino peggio di essere convocati in questura dove almeno esiste l’ obbligo di informati e chiedere l’ assistenza di un legale! L’ atto non è per nulla simbolico, giusto perché le conseguenze possono, forse, essere limitate dalla cittadinanza svizzera, ma una violazione del diritto delle libertà personali che sono indipendenti dalla cittadinanza o residenza, fino a quando non c’è REATO! E se c’è ipotesi di reato, si agisce con procedure e provvedimenti previsti dalla legge! Qui invece si tratta di una decisione arbitraria presa da chi non ha alcuna funzione giudiziaria o giuridica, che contravviene lo stato di diritto, viola la libertà personale e sanziona/punisce solo per le proprie opinioni…..non è democrazia, è qualcosa di molto simile alla dittatura che almeno si presenta brutalmente per quello che è! Mentre la falsa democrazia ipocrita con i suoi ipocriti adepti si nasconde dietro alla minimizzazione, in fondo non è successo niente, visto che era svizzero! Invece è successo molto perché prima di essere svizzero e’ una PERSONA e le libertà personali di chiunque non si TOCCANO indipendentemente da razza, religione, orientamento sessuale, politico o di OPINIONE! Ora si salga pure sul pulpito a dare lezioni, morali e di democrazia, diritto e libertà , prive di qualsiasi credibilità! Non siete credibili perché non avete i fondamenti per poterlo essere, non avete la postura, l’ onestà intellettuale e la dignità …..qualsiasi tribù di scimmie risulta più onorevole e dignitosa anche solo nella banale attività di spulciamento, stando rispettosamente zitte , senza urlare…..che bastano ed avanzano le vostre chiacchiere insulse!
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