(Stefano Rossi) – Avevo qualche dubbio nel passato, ora è quasi una certezza.

Credo che, alla luce dei fatti, il Ponte non si farà.

Per essere precisi, è meglio che non si faccia.

Apparentemente la colpa sembra dei giudici della Corte dei Conti, i quali, per ben due volte, hanno negato il visto di legittimità.

Ma sono le motivazioni che fanno sospettare di una volontà di ottenere un diniego.

Ma come diavolo è possibile che le spese, private al 60%, divengano, poi, al 100% pubbliche, andando così a violare le norme europee?

Come è possibile che le spese preventivate, successivamente, lievitino oltre il 50% violando l’art. 72 della direttiva 2004/18/CE?

Inoltre, non vi sono certezze sulle coperture delle spese, sia in atto, che quelle eventualmente successive.

Un progetto talmente affastellato, inadeguato al punto da pensare che sia stato artatamente ideato per essere bocciato su tutta la linea.

Il motivo è che non è realizzabile, o per i costi, o per i rischi progettuali.

Ma qualcuno non vuole perdere la faccia.

Meglio scaricare la colpa sulla magistratura.

Ma è una mia personalissima opinione.