
(di Antonio Pitoni – lanotiziagiornale.it) – Stupisce chi si stupisce che Trump parli di “Europa decadente”, di capitali “sovraccariche” di migranti, di “leader deboli”, che “non sanno cosa fare”, che “parlano troppo e non producono”. Non era la prima volta, d’altra parte, che il presidente degli Stati Uniti bullizzava il vecchio continente.
Lo ha fatto saccheggiando le imprese Ue con i dazi al 15% ingoiati, senza fare una piega, da Ursula von der Leyen, entusiasta per il cappio che gli Usa ci hanno stretto intorno al collo spacciandolo per il migliore degli accordi possibili. Lo ha rifatto pretendendo e ottenendo (con la sola eccezione della Spagna) l’incremento degli investimenti Nato al 5% del Pil per acquistare le armi che ci venderà guadagnandoci due volte. Lo ha fatto, ancora una volta, defilandosi dal sostegno economico e militare all’Ucraina e lasciando all’Europa il conto della guerra e della ricostruzione che verrà.
Di fronte all’ultima ondata di contumelie, l’unica replica da Bruxelles è arrivata da un’anonima portavoce della Commissione: “Mi asterrò dal commentare queste affermazioni, salvo confermare che siamo molto orgogliosi e grati di avere leader eccellenti, a partire dalla leader di questa istituzione, la presidente della Commissione europea von der Leyen. Siamo davvero fieri di chi ci guida nell’affrontare le molte sfide che il mondo ci pone”. Tipo il Piano di Riarmo da 800 miliardi per difenderci da nemici inesistenti, sottraendo risorse al Welfare e preparando un apocalittico futuro di guerra ai nostri figli.
Ma chi in Europa sembra messa peggio perfino di bomb der Leyen, è la premier italiana Meloni. Schiacciata tra la sudditanza a Trump – aggravata dalla rivendicata affinità ideologica con il modo Maga rispetto a quella già manifestata con il predecessore Biden – e l’ingombrante sostegno promesso all’alleato Zelensky – sempre più scomodo ed economicamente insostenibile – con l’improvvida scommessa sulla vittoria dell’Ucraina.
Un equilibrismo reso ancora più difficile dal rompete le righe suonato dalla Lega che ha fatto slittare di nuovo il via libera al nuovo decreto armi a sostegno di Kiev. La strategia di Meloni, per ora, resta quella di tirare a campare. Che, come diceva Andreotti, è sempre meglio che tirare le cuoia. Anche se al fronte gli ucraini le cuoia continuano a tirarle sul serio.
L’infiltrato
Di Marco Travaglio
Eniente: dopo Otto e mezzo mi ero convinto che Trump non conta più niente e sta per ritirarsi dai negoziati, mentre le sorti della guerra sono tutte in mano alla nostra bella Ue, che per essere proprio perfetta deve sposare l’Agenda Draghi (ove mai la trovasse), quindi scegliere finalmente “fra la pace e il condizionatore acceso”. Avevo già pronti gli spilloni e la bambolina col broncio e il ciuffo giallo del Puzzone per la macumba, così che, sparito lui dalla scena, la nostra Ue tornasse a rifulgere più bella e più superba che pria, d’amore e d’accordo con gli americani, che fino a Trump han fatto il nostro bene. Poi mi sono imbattuto, in fondo a pagina 8 di Rep, in un’intervista agghiacciante. Che mai dovrebbe uscire su un giornale perbene se funzionasse lo “scudo democratico” contro la guerra ibrida putiniana, ma pure trumpiana (che è la stessa cosa). Parla Cesare Maria Ragaglini, già consigliere diplomatico di D’Alema, Amato e B., sherpa di Prodi al G8, ambasciatore all’Onu e a Mosca. Incipit: “Nella storia non ricordo né guerre giuste né paci giuste. Sull’Ucraina serve un sano realismo, se vogliamo fermare questa carneficina”. Apperò. “Prima di Trump gli Usa non hanno mai amato l’Ue. Solo che prima c’era la Gran Bretagna che pensava a mettere i paletti a una maggior integrazione Ue”. Non quei fottuti sovranisti di Orbán&C: la mirabile Gran Bretagna. “L’Europa è stata in una posizione di totale sudditanza nei confronti degli Usa senza far valere i propri interessi geopolitici ed economici. Non ha mai assunto un’iniziativa diplomatica. Questa guerra, tornando indietro al 2014, si poteva evitare”. Oddìo.
E gli eroici Volenterosi? “Del tutto velleitari. Perché mai la Russia dovrebbe accettare delle truppe Nato in Ucraina quando l’ha invasa proprio per evitare che Kiev entrasse nella Nato?”. E gli europei? “Prigionieri del mito della vittoria ucraina, quando tutti sapevano che non sarebbe successo. Nel novembre ‘22 lo disse pure il capo degli stati maggiori Usa”, generale Milley. E ora? “Non si tratta di darla vinta a Putin, ma di leggere la situazione con realismo. Gli europei sono fuori gioco per l’oggettiva incapacità di proporre soluzioni concrete. Perciò Trump ci ritiene inefficaci nel fermare il conflitto”. E sul tavolo c’è un solo piano: quello concordato da Trump con Putin: “Se vogliamo arrivare alla pace dobbiamo tutti mettere da parte questioni non attinenti alla realtà … Alla fine quello che conta è un compromesso per finire questa guerra”. Ma gli euroatlantisti di Rep si sono accorti della falla nella sicurezza? Che aspetta chi di dovere ad arrestare il putribondo figuro e a organizzare una marcia riparatoria con bandiere azzurro-stellate e gialloblu? Guai se queste minacce di pace restassero impunite.
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Grazie mille!
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Gira voce che Rep verrà ceduta all’ imprenditore greco Kyriakou, abile nel risanare giornali caduti in disgrazia. Perciò, in questa ottica, il futuro padrone avrà già programmato una sorta di “transizione”: fine della prevalenza di sogni e opinioni e largo alle notizie verificate.
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Arrestare questo putribondo figuro?e perchè?
é oggettivamente così realista… questo Ragaglini.
Realismo accresciuto dopo aver perso la vice presidenza di una banca russa sotto sanzioni ed aver avuto una massima onoreficenza da Putin.
Ma guarda mi aspettavo che dicesse tutt’altro.
Ma daltronde Marcolino,da bravo giornalista si è sempre limitato a dire che la Juve ha vinto;solo dopo qualche anno,si è ricordato della triade Moggi-ana.
P.S. grazie Net
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carlgen eviti di scrivere cavolate. Vada a dire ad Ibrahimovic e Vieira che hanno vinto grazie a Moggi. Talmente ladro che Moratti lo voleva all’Inter. La Roma regalava Rolex e il Milan, lasciamo stare loro gioiscono di una coppa vinta per aver preso x punti di penalità, se ne avessero preso x+1 sarebbero stati fuori. l’Inter accetta la prescrizione, ruba Ibrahimovic e Viera festeggia la doppia stella e fa plusvalenze come o peggio della Juve.. parli di altro no di calcio.
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Carissimo CucchiFabio,
finalmente si parla di cose serie e non di quisquiglie come la geopolitica:
io mi limito a quello che dice il grandissimo cronista giudiziario Marco Travaglio.
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“Realismo accresciuto dopo aver perso la vice presidenza di una banca russa sotto sanzioni ed aver avuto una massima onoreficenza da Putin”. 👏 👏👏 👏 👏
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cucchiiiiiiiii!!!!!!
Mito
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“dopo aver stretto la mano a un milanista corro a lavarmela,dopo averla stretta ad uno juventino conto le dita“.Peppino Prisco.
Amen
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