(Dott. Paolo Caruso) – Ieri 9 dicembre è stata celebrata la giornata internazionale contro la corruzione, ricorrenza annuale voluta dalle Nazioni Unite dal 31 ottobre 2003 per sensibilizzare la società sulla importanza di combattere questo fenomeno. Questa piaga molto diffusa mina le Istituzioni e i valori della democrazia, i valori etici e della giustizia, provocando serie minacce alla stabilità e alla sicurezza sociale. Infatti permette alla criminalità organizzata, a personaggi legati al Potere e a certa imprenditoria di lucrare e di distorcere il mercato, violando i diritti umani, erodendo la qualità della vita. Quest’anno l’ apposita graduatoria internazionale della corruzione vede l’ Italia scivolare di dieci posizioni, al cinquantaduesimo posto su centoottanta. Libera ha censito da notizie di stampa 96 casi di corruzione e concussione nei primi undici mesi del 2025, con un incremento sensibile rispetto allo scorso anno. Un quadro allarmante che interessa l’ Italia intera da nord a sud.
Corruzione e evasione rappresentano il modus operandi di una società perversa come quella dell’italica gente, le due facce illegali della stessa “moneta”. Un tarlo che a poco a poco ha logorato il telaio socioeconomico della Nazione, alterando le stesse regole del vivere civile. Un vero e proprio cancro la cui capillarità è diventata oggi un vero problema sociale. L’evasione fiscale (100 miliardi di euro l’ anno sottratti al fisco) e la corruzione (in maniera più subdola) sono aumentate notevolmente nel corso degli anni e nulla o poco è stato fatto per ridurre il fenomeno. Anzi con la “Schiforma” Cartabia e con la riforma Nordio si sono favoriti tali episodi. Opportunità corruttive che hanno permesso di depredare sempre più soldi alla collettività a favore di insospettabili “maneggioni”. A volte le classi imprenditoriali che dovrebbero rappresentare gli interessi e le fondamenta di crescita economica di una Nazione sono le prime ad attuare fenomeni corruttivi cercando di accaparrarsi più facilmente appalti nella pubblica amministrazione. Un sistema perverso che porta spesso a stringere accordi con le mafie. Basterebbe che l’ attuale politica del “fare” invece di strombazzare a destra e a manca terapie miracolose per la risoluzione definitiva di questa piaga sociale, attuasse finalmente riforme efficaci in grado di contrastare la corruzione, l’evasione in tutte le sue componenti, “economia sommersa” e “riciclaggio”, che si potrebbe porre la parola fine a questo sistema che incoraggia e continua a privilegiare politici, imprenditori e malavitosi.