Nel DDL non è mai citata Gaza. Mai citata la Palestina. Nessun riferimento ai bambini palestinesi trucidati. Niente.

(Alessandro Di Battista) – Come avrete letto nelle scorse ore il Partito democratico ha presentato un DDL “per la prevenzione e il contrasto dell’antisemitismo”. Dieci senatori del PD lo hanno firmato. Dieci. Il primo firmatario è Graziano Delrio. A seguire: Simona Flavia Malpezzi, Alessandro Alfieri, Alfredo Bazoli, Pier Ferdinando Casini, Tatjana Rojc, Filippo Sensi, Walter Verini, Sandra Zampa e Beatrice Lorenzin.

Nel DDL non è mai citata Gaza. Mai citata la Palestina. Nessun riferimento ai bambini palestinesi trucidati. Niente.

All’articolo 1 del disegno di legge c’è scritto questo: “Ai fini della presente legge si applica la definizione operativa di antisemitismo approvata dall’Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto (International Holocaust Remembrance Alliance – IHRA)”. La definizione IHRA include tra gli esempi di antisemitismo anche critiche politiche allo Stato terrorista di Israele. Significa che chi denuncia il genocidio dei palestinesi, chi racconta dei bambini palestinesi fatti a pezzi dai terroristi israeliani, chi parla dell’occupazione della Palestina, può essere additato come antisemita. Come già avvenuto svariate volte a chi, come me, ha denunciato il genocidio dei palestinesi dall’8 ottobre 2023.

All’articolo 2 si passa alla fase operativa con interventi “ai contenuti antisemiti diffusi sulle piattaforme on line di servizi digitali”. Si stabilisce la rimozione accelerata di contenuti giudicati antisemiti secondo i criteri IHRA, maggiori poteri di vigilanza all’AGCOM e un sistema privilegiato di segnalazioni per le comunità ebraiche: “prevedere che gli utenti delle piattaforme on line possano segnalare direttamente, in forma associata, all’AGCOM casi specifici di diffusione di contenuti antisemiti e che a tal fine l’AGCOM, in collaborazione con gli organismi rappresentativi delle comunità ebraiche compili un registro delle associazioni di utenti che, su richiesta, possano segnalare direttamente all’Autorità un insieme aggregato di segnalazioni – e ancora – l’AGCOM disciplini procedure semplificate di collaborazione tra l’Autorità, le piattaforme on line di servizi digitali e gli organismi rappresentativi delle comunità ebraiche”.

Poi c’è l’articolo 4: “L’articolo 4 dispone che presso l’organismo di vigilanza di ogni università sia individuata un soggetto preposto all’attività di verifica e monitoraggio delle azioni per contrastare i fenomeni di antisemitismo, in linea con il codice etico dell’università stessa”. In pratica in ogni università ci sarebbe un organo incaricato di stabilire se una critica allo Stato terrorista di Israele debba essere perseguita come antisemitismo.

Quello del Partito democratico è un capolavoro. Ufficialmente dicono che è un’iniziativa personale di Delrio. Personale. Peccato che la proposta di legge l’abbiano firmata undici parlamentari. Se il PD fosse coerente li espellerebbe domattina e li inviterebbe a unirsi ai partiti di Scalfarotto (Italia Viva), Romeo (Lega) e Gasparri (Forza Italia), che da tempo presentano proposte di legge molto simili. Ma non lo faranno. Non possono. Perché il PD vive di questa ambiguità strutturale: da un lato fa finta di denunciare il genocidio dei palestinesi (senza avere il coraggio di chiamarlo genocidio), dall’altro si tiene in casa chi presenta queste porcherie. Si tengono la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno che incontra ex generali sionisti nel pieno del genocidio. Si tengono Fassino, che si è collegato alla Knesset e ha detto: “Israele è una società aperta, una società libera, una società democratica, una società che anche su questi due anni e sulle prospettive ha una dialettica democratica tra chi propone certe soluzioni e chi ne propone altre”.

Lo dico da molto tempo: il Partito democratico è il partito peggiore di questo Paese perché è il più ipocrita. Il PD ha due facce: una faccia per i comunicati e una faccia per “rassicurare” i poteri che contano a cominciare dal potere sionista, un potere che sta realizzando lo sterminio di un popolo.