
(di Michele Serra – repubblica.it) – C’è da chiedersi se per i manifestanti pro Pal che hanno invaso e vandalizzato la redazione della Stampa, vuota per lo sciopero, in difesa di un imam radicale, sia totalmente trascurabile (o forse: del tutto ignoto) il ruolo politico che il fondamentalismo islamista ha avuto negli ultimi vent’anni (almeno).
Un ruolo nefasto non tanto per il cosiddetto Occidente e in particolare per l’Europa (le cui sorti, per altro, sono del tutto indifferenti a questi giovani europei scontenti di esserlo); ma per i Paesi arabi e il mondo musulmano nel suo complesso, devastati dall’ossessione reazionaria e antimoderna di un clero oscurantista e patriarcale che, ovunque, ha lasciato segni tremendi nella carne dei popoli e delle donne in particolare.
Dalla repressione delle primavere arabe alla teocrazia femminicida di Teheran, dall’orribile regime afgano, per il quale è proibito anche cantare, e per le bambine andare a scuola, alla torsione religiosa che Hamas ha imposto alla resistenza palestinese, un tempo laica e ora islamizzata, per arrivare al giro di vite contro i curdi (laici e di sinistra) per mano dell’islamista Erdogan, è mai possibile che i ragazzi pro Pal non vogliano o non possano mettere a fuoco quanto sia nemico della libertà il fondamentalismo islamico (tanto quanto il fondamentalismo cristiano dei Maga, tanto quanto il disgustoso suprematismo biblico dei coloni israeliani in Cisgiordania)?
Davvero basta essere “contro l’Occidente” per giustificare qualunque paranoia reazionaria, da Putin al jihad? Ma se così stanno le cose, a che vale invocare la libertà e i diritti come bene universale? E con il patriarcato, che nell’Islam fondamentalista conosce il suo trionfo, come la mettiamo?
bravo, gira la frittata, la colpa è sempre degli altri, mai guardare a casa propria.
La propaganda dell’informazione porta ad esasperare gli animi, quando si cerca di silenziare ogni dissenso, quando il 99% dell’informazione è in mano al capitalismo reazionario e sanguinario, succede che alla prima occasione si passa alla violenza.
Poi arrivano i provvedimenti liberticidi già pensati ed organizzati per limitare e soffocare al massimo ogni altro dissenso.
Tu da che parte sei stato fino ad ora?
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Serra l’ occidentale è tornato. Ci rifà l’ elenco degli antidemocratici talebani,antifemministi iraniani e tutto il resto del repertorio dem new con americano : che bello e soprattutto originale? Se dovessimo fare l’ elenco dei nostri scheletri nell’ armadio per ricordarli a Michelino che, evidentemente fa finta di non sapere o ricordare, allora passerebbe intere giornate per leggerlo.
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Procura un certo fastidio alla Serranda di Repubblica scoprire che ci siano dei ragazzi, dei Pinocchi, che invece di fare i bravi burattini, mettono a soqquadro e scarabocchiano gli spazi e gli oggetti della redazione del giornale della loro città, per protestare anche contro il nuovo reato d’opinione, che ancora nemmeno esiste. Ma come mai i Carabinieri sempre solerti nell’acciuffare Pinocchio, questa volta erano ad arricciarsi i baffi? Facile e neutrale etichettare i manifestanti con la dicitura Pro Pal, invece di definirli oppositori del genocidio – mai interrotto; é mutato solo il dosaggio e le modalità di somministrazione del crimine – di Gaza. Meglio tirare giù la Serranda sulla realtà.
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Si’, davvero. Il nemico del mio nemico e’ mio amico. Tipo squadre di calcio. Come ragionamento non arrivano oltre. In ottima compagnia
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LIBBERTAH di stampa:
“Gedi, “Repubblica” entro fine anno passerà al gruppo greco (che è socio di bin Salman)”
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Azz, ma non hai visto? Non c’é l’Arabia Saudita tra i regimi cattivi e islamisti elencati da Serra-manico.
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Serra lo lascio stare, tanto so che avrò con lui coincidenza al massimo sul 10% dei temi.
Ma mi piace pensare che se avessi, diciamo , una cinquantina di anni in meno, non perderei neppure una manifestazione contro il genocidio, contro il Sionazismo terrorista, a favore di una Palestina libera, e magari darei una mano all’incursione nella redazione di StamPubblica, che da anni non
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Queste cose accadono quando diventi servo fino al midollo dell’ editore facendoti dettare la linea per proteggere i poteri che rappresenta calpestando cosi lo spirito di liberta’ intellettuale che un mestiere come il giornalismo ti impone e succede che poi la gente comune ti schifa🤔
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