(Dott. Paolo Caruso) – Signora Meloni i salti sul palco di Napoli, inopportuni e poco consoni alla carica istituzionale che rappresenta, non le hanno portato di certo il risultato elettorale desiderato. Dal Veneto alla Campania e alla Puglia è stata una cocente sconfitta, un ridimensionamento poco incoraggiante per Lei, per le sue ambizioni e per i suoi ” fratelli d’ Italia “. Le solite promesse non mantenute, il suo presentarsi come vittima di chissà quali complotti addebitando ad altri le sue responsabilità di governo, riproponendo il vecchio metodo delle sanatorie edilizie come merce di scambio in una regione come la Campania con un abusivismo diffuso e un territorio fragile. Da allora è praticamente scomparsa immergendosi come un alligatore sotto la palude italica pronta a riemergere per riprendere una nuova “preda”. Preda che ora sta tutta nel Premierato. Lei vuole infatti il premierato, perché aspira al Colle. Non vogliamo ritornare a tempi bui del passato. I suoi comportamenti sguaiati lasciano particolarmente perplessi buona parte dei cittadini e la sua figura istituzionale ne viene adombrata. Il fatto che salta sul palco per dire ai suoi, perché noi lo sappiamo, che lei non è comunista non è certamente fondamentale per il Paese Italia. Conosciamo infatti la sua estrazione, e mi piacerebbe di lei, perché rappresenta “l’Italia che va”, come ripete a “mantra”, forse per convincersi lei stessa, più di “aplomb” e di eleganza nelle arringhe. Questa sua condotta inquieta e lascia perplessi i cittadini in un Paese come l’ Italia che si è nutrito di valori di libertà non negoziabili, con alle spalle un passato di terrore nazi-fascista che non va risuscitato.