Ultimatum: 6 giorni. Anche la Nato in riga: “Faremo funzionare l’accordo”. Kallas si agita: “Mantenete le sanzioni”

(di Cosimo Caridi – ilfattoquotidiano.it) – Condizioni stringenti e tempi serrati: la Casa Bianca non intende rallentare sul piano per l’Ucraina. Il presidente Trump ha fissato al 27 novembre, Giorno del Ringraziamento, la scadenza per l’accettazione del piano da parte di Kiev. La pressione su Zelensky è alta: secondo la Reuters, Washington minaccia di sospendere forniture di armi e intelligence. “Abbiamo parlato per quasi un’ora con il vicepresidente JD Vance – ha scritto su X il presidente ucraino –. Siamo riusciti a discutere molti dettagli della proposta Usa per porre fine alla guerra e stiamo lavorando per rendere il percorso dignitoso ed efficace, per raggiungere una pace duratura”. Zelensky ha aggiunto che l’Ucraina collaborerà con Stati Uniti e Europa con un team pronto a lavorare h24. In parallelo, i leader europei coordinano le loro mosse. Ieri il presidente tedesco Merz ha annullato tutti gli impegni per partecipare a una chiamata col presidente francese Macron, il primo ministro britannico Starmer e Zelensky. La premier Giorgia Meloni, già a Johannesburg per il G20, ha sentito al telefono Merz: nel colloquio è stato ribadito il sostegno agli sforzi negoziali e l’obiettivo di una pace giusta e duratura, con riferimento alle solide garanzie di sicurezza nella stabilità europea e transatlantica.

Tra i colloqui telefonici del cancelliere tedesco, anche quello con il presidente statunitense per i “prossimi passi”. Sempre a margine del G20, Francia, Germania, Italia e Regno Unito stanno pianificando una riunione di emergenza per discutere del piano di pace. Zelensky ha avuto anche un colloquio telefonico col Segretario generale della Nato, Mark Rutte. “Abbiamo discusso le opzioni diplomatiche disponibili e il piano proposto dagli Usa – ha scritto –. Siamo pronti a lavorare rapidamente e in modo costruttivo per farlo funzionare. Stiamo coordinando insieme i prossimi passi”. Il presidente ucraino ha avvertito che la prossima settimana sarà “molto difficile” e ricca di eventi. “Contiamo sugli amici europei che capiscono che la Russia non è lontana, che è vicina ai confini dell’Ue, e che l’Ucraina è ora l’unico scudo che separa una vita europea confortevole dai piani di Putin”.

Secondo il Guardian, alcune frasi del piano di pace in 28 punti sembrano tradotte dal russo: non perché favoriscano Mosca, ma perché la sintassi appare innaturale in inglese, ma coerente con quella russa. La Casa Bianca ha ammesso che il documento è stato redatto dall’inviato presidenziale russo Kirill Dmitriev assieme al suo omologo americano Steve Witkoff, escludendo l’Ucraina e i partner europei dalla stesura. “Gli obiettivi dell’operazione militare speciale sono stati conseguiti sul campo, ma siamo anche pronti a negoziati di pace”: il presidente Putin ha avvertito che se Kiev respingerà il piano Usa, “l’esercito russo conquisterà altri territori”. Ha aggiunto che il piano di Trump può servire da base per una soluzione della guerra e che Russia e Stati Uniti lo avevano già discusso prima del vertice in Alaska. “Se Kiev non vuole parlare delle proposte del presidente Trump, allora sia Kiev sia i guerrafondai europei devono capire che gli eventi che si sono verificati a Kupyansk si ripeteranno inevitabilmente in altre aree chiave del fronte”, ha detto Putin. Secondo quanto riportato dai media ucraini, le forze russe hanno rivendicato la conquista di Kupyansk, città nell’est dell’Ucraina. Rispondendo a una domanda di Fox News sulla cessione del Donbass prevista dal suo piano di pace, Trump ha detto: “Probabilmente li perderà comunque, in un breve lasso di tempo” se il conflitto dovesse continuare. L’Alta rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, ha ribadito l’importanza di non rinviare le sanzioni contro la Russia e di mantenere ferme le decisioni per sostenere l’Ucraina. Ieri Trump ha confermato che non verranno sospese le sanzioni sul petrolio russo e ha dichiarato a Fox Radio che gli Stati Uniti sono coinvolti nella proposta di pace “per un unico motivo: vogliamo che le uccisioni cessino”.