
(di Massimo Gramellini – corriere.it) – In un mondo dove ormai persino il calciatore più sprovveduto mette una mano davanti alla bocca anche solo per dire «ciao», si rimane stupiti dalla nonchalance con cui i potenti di ogni disordine e grado esternano il loro pensiero in pubblico senza prendere la benché minima precauzione. L’ultimo caso riguarda quel Garofani consigliere del Quirinale che si augurava, pare, uno scossone politico in grado di arginare Giorgia Meloni. E se lo augurava non a casa sua, tra commensali fidati, ma al tavolo di un ristorante del centro di Roma, luogo che ha lo stesso livello di riservatezza di una portineria.
Le cronache descrivono Garofani come uomo schivo e riservato, addirittura ermetico. Che cosa lo avrà spinto ad aprire la scatola dei suoi pensieri davanti a persone che conosceva a malapena e ad altre che non conosceva affatto? L’atmosfera del posto, il vino, il bucatino, l’involtino? O più banalmente i potenti sono meno furbi e avveduti di come ce li immaginiamo? È la stessa domanda che mi faccio sempre davanti alla trascrizione di certe telefonate tra indagati illustri: ma perché avranno parlato così a ruota libera? Possibile non coltivassero il sospetto di essere ascoltati, intercettati, registrati? Lì almeno c’è l’attenuante del contesto: al telefono sei spesso da solo e finisci per illuderti che lo sia anche il tuo interlocutore. Invece in un locale pubblico è consigliabile, specie per un consigliere, mettersi una mano davanti alla bocca, e magari l’altra sulla coscienza.
Un democrostiano che parla male di un democristiano . ma non ci credo ma poi mettersi una mano davanti alla bocca se stai a parlare con degli amici è fuori luogo.Una cosa è certa solo alcuni italiani si stanno mettendo la mano nel fondo schiena!
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o mio Dio!!! Un piddino ha espresso ciò che fanno da sempre, cioè sostituire il potere nostrano con quello dell’Europa e Americano. Mannaggia Garifani stai più attento, e che caxxo!! Te lo dice anche un illlustre appartenete alla tribù delle lingue Marroni.
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Trattando di fantapolitica, si potrebbe, forse, ipotizzare che Spectre voglia mollare una signora che invece è ancora funzionale a un grossissimo personaggio straniero.
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Anzitutto occorre precisare che “i consiglieri” (al plurale) in realtà era solo uno. Poi che è stato l’articolo della Verità a coinvolgere espressamente il Quirinale quale responsabile del presunto complotto. E soprattutto è stato quel Bignami – capo dei deputati di FdI mica un peone qualsiasi – ad avere chiesto conto NON al Garofani MA alla persona del PdR, in perfetto accordo con Fazzolari e con la stessa premier che ora INCOLPA il consigliere mentre aveva “ordinato” di coinvolgere direttamente Mattarella in persona.
Ha ragione Bersani: mirano a colpire la carica di PdR per inculcare nella gente la necessità dell’uoma sola al comando, oltre a distrarla dai veri problemi che toccano i bisogni delle classi medio-basse e dei sempre più numerosi POVERI.
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Oh perbacco!!!
Ho letto un altro articolo (non tutto però) di Gramellini… devo fare più attenzione per il futuro.
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