
(di Antonio Padellaro – ilfattoquotidiano.it) – Rispondo alle lettere pubblicate qui accanto. Anch’io, caro Cicero, ne conosco alcuni che come la sua amica concordano sul fatto che in Italia va tutto male ma poi votano Giorgia perché Giorgia “gli piace”. Lo fanno per stupidità? O sono degli incalliti masochisti come quei calabresi, di cui scrive Castellarin, che preferiscono tenersi il vecchio e inquisito presidente di Forza Italia piuttosto che votare il galantuomo Tridico? E se prendessimo in considerazione anche il dato elettorale che in ottant’anni di democrazia, o giù di lì, ha visto quasi sempre prevalere la destra, in quanto tale o camuffata da centro moderato (il ventennio democristiano)? Mentre la sinistra per riuscire a governare, oltre a essersi adoperata a favore dei governi tecnici e pseudo-tecnici (Letta, Gentiloni, Monti, Draghi), ha fatto di necessità virtù appoggiandosi per due volte a Romano Prodi, non esattamente un pericoloso bolscevico. In governi che poi ha fatto regolarmente saltare, per un motivo o per l’altro.
Rispetto al passato si nota una differenza. Per la Dc si votava turandosi il naso. Per Giorgia no. Tutti fascisti che non vedono l’ora di acclamare la nuova Benita Mussolini? Mah. Assodato che grossomodo l’elettore italiano, o ciò che ne resta oggi, non è in prevalenza di sinistra perché è di destra (e, se vogliamo, pure abbastanza paraculo). E che, come sostiene Cicero, chi vota a destra non voterà mai dall’altra parte (con assoluta reciprocità) e che dunque i due blocchi non sono scalabili, all’attuale opposizione non resterebbe che una scelta obbligata. Quella, insisto, di cercare di unire le forze intorno a tre o quattro punti di programma chiari, netti e condivisi. Per esempio, la tassa dell’1,3 per cento sui super ricchi con oltre 2 milioni di patrimonio proposta da Maurizio Landini. Da sommare a quel salario minimo sul quale tutta l’opposizione (o quasi) si era trovata d’accordo. A livello internazionale sarebbe sufficiente come inizio e bandiera l’immediato riconoscimento dello Stato di Palestina. Qui non si propongono i bus e gli asili gratis, le case popolari e i supermarket pubblici promessi dal sindaco di New York, e nuovo mito progressista, Zohran Mamdani. Qui si tratta di proposte che nascono nel seno stesso del centrosinistra. E che, in linea non tanto teorica, potrebbero anche pescare nel vasto bacino dell’astensione.
Sempre in un libro dei sogni si potrebbe procedere quanto prima alle primarie di coalizione che indichino un candidato premier. Sia esso (o essa) Elly Schlein, o Giuseppe Conte, o il mago di Oz, o chi vi pare purché i partiti escano una buona volta da questa palude di incertezze e reciproca diffidenza. Può sembrare una montagna da scalare (il solo pensiero di mettere d’accordo Renzi e Calenda su qualcosa che non sia il loro ego è roba da brividi) ma si ha il dovere di dare una speranza a metà (almeno) del Paese. Perché non si rassegni al Meloni bis e alla sconfitta permanente.
Padellaro e Prodi tralasciano gli ignoranti
(Gianni Cicero) – Del commento di Padellaro mi ha colpito la frase: “La destra può perdere voti solo se c’è veramente un’alternativa di governo, con un programma e con obiettivi precisi”. Non ci si rende conto che c’è chi vota a destra e che non voterà mai altrimenti. Del resto i ricchi o i molto benestanti, gli evasori e coloro che hanno la possibilità di evadere, perché dovrebbero lasciare una coalizione che li rassicura sul fatto che potranno continuare a farlo? Poi ci sono gli ignoranti. Sono quelli come una mia amica che concorda con me su quanto vada male l’Italia, ma poi vota Giorgia “perché Giorgia mi piace”. Gente che a stento arriva a fine mese e che vota a destra come i loro datori di lavoro evasori, che non capisce nulla di politica e che si informa solo su telemeloni. Per non parlare di tante altre categorie di lavoratori e non, che votano a destra senza rendersi conto che questa destra non fa i loro interessi. Davvero pensiamo che la stragrande maggioranza dei votanti guardi il programma? Per avere la controprova basta guardare le percentuali di FdI, che superano il 30 per cento, seppure questo governo non ha attuato neanche una sola delle promesse fatte in campagna elettorale.
“Per esempio, la tassa dell’1,3 per cento sui super ricchi con oltre 2 milioni di patrimonio proposta da Maurizio Landini. Da sommare a quel salario minimo sul quale tutta l’opposizione (o quasi) si era trovata d’accordo. A livello internazionale sarebbe sufficiente come inizio e bandiera l’immediato riconoscimento dello Stato di Palestina.”
Sono d’ accordo sulla individuazione di pochi punti comuni di partenza. Ma i miei sono altri, soprattutto uno, se tengo presente la catena al collo rappresentata dall’ essere uno stato satellite degli Usa. Siamo schiavi e servi. Se i pochi punti in comune sono le regole di parte per tenere in ordine la cella dove siamo reclusi da ottanta anni, significa evitare di guardare in faccia la realtà tragica di questi ultimi tempi.
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Lo spiega molto bene il prof Orsini qual è la situazione dell’ Italia. Però non so se Padellaro segue Orsini, o se si trova d’accordo con lui.
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Caro Padella le idee ci sarebbero ,bisognmerebbe perseguirle ed attuarle quando sei al governo.
!) Tutela dei diritti sociali(scritti nero su bianco sulla Costituzione)
2) Le leggi uguali per tutti anche per i politici.
3) Dignità dell’uomo.
Tutti principi costituzionali ….traditi!
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Padellaro propone la solita minestra riscaldata. Nella capitale del capitalismo il sindaco si professa socialista (parola che per alcuni giornalisti è una bestemmia), propone un programma che qui è eversivo e noi pensiamo a come aggregare Carletto e renzuccio. Siamo al ridicolo
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Ma a quando questo benedetto programma condiviso tra i progressisti….??? Quando si chiuderanno in una stanza….lasciando fuori dall’ uscio i Calenda e quel “volpino” di Rignano…abbiamo visto tutti ieri la sua reazione scomposta alla proposta di una “patrimoniale”….??? A quando la nomina di un Federatore….??? mentre i “sondaggi” continuano a “mietere vittime” favorevoli a questo caravanserraglio “destrorso”…..Belin…..sveglia Ragazzi…..
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Le elezioni Politiche sono ancora lontane. C’è tempo per provare a costruire un progetto condiviso. Cosa comunque complicata, viste le differenze sulla politica estera e sulle guerre. Tra l’altro, alcuni esponenti dell’ala riformista del PD non vogliono l’alleanza con i 5S https://www.linkiesta.it/2025/10/i-riformisti-del-pd-rompono-il-silenzio-e-indicano-la-via-per-un-centrosinistra-piu-forte/ e i 5S non vogliono l’alleanza con Renzi e Calenda https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/10/14/silvestri-m5s-riformisti-centro-toscana-calenda-renzi/8160230/. Anche Calenda respinge l’alleanza con i 5S https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/03/29/liberale-calenda-m5s-cancellarlo-mai-campo-largo-conte-video/7932725/. L’alleanza con il PD sarebbe fattibile solo con la defezione dell’ala riformista, cosa che potrebbe concretizzarsi prima delle elezioni.
I 5S sono contrari alla patrimoniale https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2025/11/08/conte-per-noi-la-patrimoniale-non-e-allordine-del-giorno_72aad3ed-6703-4cb0-8275-3e6bdf4cc222.html
Non c’è bisogno di un federatore, ma di mettersi d’accordo sui temi.
Conte è il candidato più adatto per Palazzo Chigi. E’ già stato premier e ha dimostrato di saperlo fare. Schlein non è adatta a ricoprire quel ruolo e anche nel PD c’è chi nutre qualche dubbio https://ilmanifesto.it/ursula-divide-il-pd-la-segretaria-insiste-quel-piano-non-va.
I sondaggi che danno FdI oltre il 30% non sono credibili. L’economia è stagnante e le promesse sono state tutte tradite.
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