(Dott. Paolo Caruso) – Dopo la bocciatura della legge sulla Autonomia differenziata voluta dal leghista Calderoli, le ripetute “sberle giudiziarie” sui Centri di deportazione per immigrati in Albania, costati quasi un miliardo di euro, e voluti testardamente dalla Giorgia Nazionale, arriva oggi da parte della Corte dei Conti una sonora bocciatura del Ponte sullo Stretto di Messina. I Giudici Contabili infatti hanno deciso di non concedere il visto e la registrazione della delibera di legittimità Cipess riguardante il Ponte sullo Stretto, facendo infuriare così ” Sora Giorgia ” che li ha accusati di “invasione di campo”. Secondo la Premier un sopruso della giurisdizione sulle scelte del governo e del Parlamento, una iniziativa totalmente arbitraria. Alla sua protesta non poteva non mancare quella altrettanto vigorosa del Ministro alle infrastrutture, Matteo Salvini, il diabolico e mutevole fautore di questa opera, passato dalla totale contrarietà ad esserne il più tenace sostenitore. Per il Cazzaro Verde ” una grave scelta politica ” da parte dei Magistrati della Corte dei Conti, una intollerabile interferenza che comunque non ne ostacolerà il percorso. La riforma costituzionale della Giustizia con la separazione delle carriere dei Magistrati approvata definitivamente dal Senato, secondo la Meloni, rappresenta la risposta adeguata a questo atto di invadenza dei Giudici Contabili, che comunque non fermerà l’azione di governo. Un riconosciimento post mortem a quella idea che si trova nel Piano Massonico di “Rinascita Democratica” della P2 di Licio Gelli e successivamente riproposta da Silvio Berlusconi.. Una riforma che tende a limitare l’azione della Magistratura assoggettandola alla  Politica porta ad un indebolimento del Potere giudiziario provocando danni irreparabili alla corretta gestione della Giustizia. Ma poi questa genialata del Ponte sullo Stretto portata avanti dal ” Cazzaro Verde ” su cui poi ha messo il cappello la ” Sorella d’ Italia “, cui prodest ? A chi giova, se viene contrastata dagli stessi Siciliani e Calabresi, in quanto ritenuta uno sperpero di denaro pubblico su cui le rispettive mafie e i loro referenti politici affonderanno pienamente le mani, un’ opera non essenziale per lo sviluppo di questi due regioni, prive di infrastrutture, di strade, di autostrade, e di una rete ferroviaria veloce. Insomma un ponte che unisce il Nulla al Niente. Opera faraonica inutile a ricordo di quelle magari importanti del ” ventennio ” e che viene stoppata giustamente dalla Corte dei Conti. Una destra che ancora una volta dimostra la sua incapacità a governare il Paese. Ci si chiede allora cosa avremmo mai fatto per meritarci questa classe di politici incompetenti e arroganti, dovremmo forse chiederlo a quelli che li hanno votati, segno evidente di cosa rappresenta una certa parte del popolo italiano.