
(ilsimplicissimus2.com) – Si fa fatica a rimanere seri e non ridere di fronte alla disgrazie dell’Europa in mano a un sinedrio di lestofanti e di idioti. E tuttavia si fa anche fatica a resistere alla tentazione di prendere un nodoso bastone e di colpire le terga di questi questi mercanti che si sono impadroniti del tempio della politica, riducendolo a un letamaio di lobbismo e autoritarismo di ritorno. Qualche giorno fa, il mainstream continentale, che di fatto è una voce unica e noiosamente ripetitiva. si è compiaciuto del fatto che il governo olandese abbia requisito un’azienda di semiconduttori, la Nexperia, che tuttavia apparteneva alla Wingtech Technology, un colosso cinese dei chip, con il pretesto di proteggere la sicurezza economica e tecnologica nel settore dell’elettronica. Una mossa del tutto insensata e totalmente contraria ai principi a cui la Ue dice ispirarsi, che ha immediatamente fatto scarseggiare le componenti elettroniche delle auto e che adesso dovranno presumibilmente essere acquistate direttamente in Cina. Sempre che Pechino acconsenta.
La risposta cinese a questo abuso è stato, oltre ovviamente quella di bloccare tutti trasferimenti di terre rare necessarie per produrre semiconduttori, il rifiuto di ricevere il ministro degli esteri tedesco che forse voleva far capire che Berlino non è molto d’accordo su questa follia. Tuttavia qualche giorno dopo, gli stessi giornaloni e le stesse televisioni che avevano preso il turibolo per dirci con che piglio l’Europa affronti la sfida geopolitica, si sono compiaciti del fatto che la Cina abbia umiliato Trump costringendolo a ridurre i dazi al 10 per cento e a lasciare da parte la questione di Taiwan. Come si possono conciliare queste due posizioni? Semplicemente non si conciliano, sono l’espressione di un’Europa che recita a soggetto dopo essersi suicidata economicamente con le sanzioni alla Russia, che in realtà si sono rivelate sanzioni a se stessa. Ci vuol poco a comprendere che la Ue in queste condizioni di miseria geopolitica in cui si è volontariamente cacciata non ha più alcun senso di esistere e, nonostante questo, sta concretamente pensando di buttare gli ultimi risparmi dei suoi cittadini nel tentativo di resistere in Ucraina.
Certo, se Trump fa una cosa, i media devono dire che è un male a prescindere, come da ordini di servizio delle oligarchie di comando, ma senza alcuna coerenza o accenno di pensiero: così si finisce per prendere mazzate dalla Cina e nello stesso essere costretti a subire i dazi americani, anche se questi poi si riverseranno sui consumatori statunitensi. Però, non contenti di questo, mentre The Donald si sta lentamente arrendendo alla realtà, ovvero al fatto che la Cina è più importante produttore manifatturiero del mondo con cui comunque bisogna scendere a patti, la Ue fa la dura, giusto per dimostrare di esistere, mentre è soltanto un fantasma. Un’area in via di rapida deindustrializzazione nella quale si odono per giunta rumori di catene: aumenta infatti il numero di persone incarcerate o sottoposte a procedimenti giudiziari semplicemente per aver contraddetto le verità ufficiali, che nella massima parte sono oscene bugie. Mentre da parte delle autorità, specie in Germania e Gran Bretagna viene sempre di più il “consiglio” di non diffondere notizie o video che possano scalfire la patina degli ideologismi spalmati in grande quantità sui cervelli della gente. Per non parlare di tentativi di intimidazione violenta, come per esempio quello subito in questi giorni da Franco Fracassi. Credo che per capire meglio in quale stato di confusione e contraddizione ci si trovi, basta citare all’apologo del capo della Volvo che ha lanciato l’allarme sulla penetrazioni di auto cinesi nel mercato europeo. Compitino a favore della Commissione di Bruxelles che tuttavia si scontra con una piccola difficoltà: la Volvo infatti è cinese e da molti anni ormai.
Similmente mentre Trump, sia pure col suo altalenare, sembra sempre più convinto che la Russia non è affatto solo una grande stazione di servizio, diventando così sempre più prudente nel sostegno all’Ucraina, l’Europa che praticamente si è auto disarmata, continua dissennatamente nella sua guerra Ucraina, peraltro già palesemente persa, ordinando tuttavia ai media, oltre che alla vasta platea di troll a pagamento, di nascondere questa evidente realtà. Insomma mentre veniamo impoveriti da questi malfattori e dal coro di osanna, che sale dal loro personale di servizio, prima del dramma possiamo goderci l’avanspettacolo.
Perché tanti editoriali ma nessuno che parla della manifestazione pro Israele?
Chiediamolo a Pubble….
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a qualcuno gli fischiano le orecchie…
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🙂
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