Nella scorsa settimana i giornali del padronato italiano ci hanno tenuto la mente impegnata in un avvincente ping pong: il biasimo nei confronti di Elly Schlein, segretaria del partito […]

(di Daniela Ranieri – ilfattoquotidiano.it) – Nella scorsa settimana i giornali del padronato italiano ci hanno tenuto la mente impegnata in un avvincente ping pong: il biasimo nei confronti di Elly Schlein, segretaria del partito che ogni tanto si ricorda di fare opposizione, cosa che scandalizza sempre i benpensanti; e il disaccordo in seno alla maggioranza sul trattamento da riservare alle banche nella legge di Bilancio firmata dal ministro Giorgetti. Si tratta di due temi solo apparentemente scollegati.
Cominciamo dal secondo: perché Meloni, che non le manda a dire a nessuno e anzi è tutti i giorni inferocita con qualcheduno, è così permissiva, per non dire remissiva, con Marina Berlusconi, di fatto trattata, anche dai media, come fosse una componente del governo? La risposta più immediata è: perché Forza Italia, il partito governato da Tajani (nel senso che Tajani ha le chiavi e ogni giorno si reca sul posto per rigovernare le cucine e tagliare le erbacce), è di fatto una delle proprietà della famiglia Berlusconi, un patrimonio che comprende anche banca Mediolanum. Già l’anno scorso il governo (composto da gente che ha preso i voti strillando contro i poteri forti) si era rimangiato la legge sugli extraprofitti delle banche, che comprensibilmente non piaceva a Piersilvio e congiunti; quest’anno, per non urtare gli orfani, si sta pure prodigando per estendere la garanzia, pensata sotto Covid, sui crediti che le banche concedono alle imprese e che queste non ripagano. Così gli ammanchi li ripagherebbe lo Stato, cioè noi. Un bel lavoretto a favore del Capitale, non c’è che dire: mica siamo in Spagna, dove il governo Sanchez ha non solo tassato gli extraprofitti, ma ha anche rifiutato di dare il 5% del Pil alla Nato come ci ha ordinato Trump, cosa che per il nostro governo va invece benissimo, anzi, se occorre diamo anche il 6.
E veniamo al primo punto: da Amsterdam la Schlein aveva detto: “Con l’estrema destra al governo la democrazia è a rischio”, riferendosi all’attentato contro Sigfrido Ranucci, la cui trasmissione Report è costantemente minacciata nella sua libertà da gente di governo (in passato anche dal Pd renziano, va detto). Una frase all’acqua di rose che in bocca a qualsiasi altro leader della sinistra mondiale sarebbe stata un’ovvietà, pronunciata da una che presumibilmente lavora per costruire un’alternativa al governo. Da noi è uno scandalo. Sul Corriere un editoriale di Antonio Polito rimette Schlein al suo posto: “Se ad Amsterdam ci fosse un Rubicone, Elly Schlein l’avrebbe varcato… Dire ai compagni socialisti europei che l’attentato a Ranucci dimostra che ‘la democrazia e la libertà di parola sono a rischio quando l’estrema destra è al governo’, equivale infatti a negare la patente di legittimità democratica all’avversaria”. Non sia mai. Meloni è molto meno pericolosa di Berlusconi: “Non era una donna potente e ricca quando arrivò a Palazzo Chigi; anzi, ha trascorso la gioventù alla Garbatella e in un partito ai margini. Come mobilitare la paura del regime contro una tale biografia? Un manipolo di reduci di Colle Oppio può spaventare quanto un impero televisivo e il suo relativo conflitto di interessi?”. Meloni è stata solo ministra di Berlusconi a 31 anni, e adesso sta al governo con e grazie agli eredi di quell’impero e del suo relativo conflitto di interessi: che vuoi che sia.
Anche Galli della Loggia bacchetta la tiepidissima Schlein: “Dopo l’accostamento fatto da Schlein tra l’attentato a Ranucci e ‘l’estrema destra’, (tra virgolette, ndr) al governo, con conseguente proclamazione della ‘democrazia a rischio’, è forse giunto il momento che la sinistra (senza virgolette, ndr) italiana, i suoi politici e i suoi elettori, i suoi intellettuali e i suoi giornalisti, decidano una buona volta in che Paese pensano di abitare”. Perbacco. “Dipende cioè se la sinistra si considera essenzialmente come la sola speranza rimasta della democrazia italiana… o se invece… pensa di doversi dotare di un programma elettorale, diciamo così normale”. E cosa c’è di anomalo nel fatto che uno dei tre partiti al governo, che possiede il 10% dei voti degli elettori, sia in palese conflitto di interessi con l’intera politica economica del governo stesso e detti legge in tema di Giustizia e sui palinsesti della tv pubblica, specie quando tratta la biografia del già finanziatore di Cosa Nostra? Più normale e democratico di così! Quindi la vera risposta alla domanda “perché la fumantina Giorgia è così remissiva nei confronti di FI e della famiglia Berlusconi” è: per essere gradita al sistema, lo stesso che striglia Schlein per aver detto l’ovvio. Per lo stesso motivo Meloni è atlantista, trumpiana già bideniana, e prona all’Europa dell’isterismo russofobo e guerrafondaio che dispone un colossale riarmo per 800 miliardi da sottrarre ai cittadini di 27 Paesi per investirli in missili e carri armati, cioè in morte. Esattamente ciò che avrebbe fatto un governo Draghi, per dire, quindi tutto a posto.
Segui i soldi (che un governo stanzia per l’ editoria).
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Non so se ve ne siete accorti, ma ‘casualmente’ hanno soppresso Striscia la Notizia (forse ripartirà il 26 novembre) per fare spazio al PANZONE e la sua ruota della sfiga, in nome degli ascolti. Ma sarà solo per quello che il principale programma di informazione e satira della TV berlusconiana è sparito? E quanto dureranno le Iene prima di essere sostituite che so, dalle repliche di Enrico Papi del 2002?
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Io non ce l’ho con loro, che sappiamo essere “mariuoli” nel senso che intendeva uno dei loro veneratissimi santi laici, tal Bettino. Ce l’ho piuttosto con chi li vota — e, ancor di più, con chi si astiene. Attenzione, astinenti: a forza di astenersi, oltre a far danni alla democrazia, si rischia l’ingrossamento e l’esplosione della prostata.
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COSA SI DEVE FARE- Viviana Vivarelli
Denunciate lo scempio delle leggi e delle istituzioni non basta, occorre che i partiti di opposizione si riformino.
Bisogna ricreare il Movimento di democrazia dal basso come era nato ma correggendo i difetti così da attrarre quei sei milioni di voti che sono immediatamente scomparsi appena il Movimento è diventato un partito verticistico e privo di visibilità. Mi sembra evidente che là dove i cittadini hanno più possibilità di esprimere il proprio parere in modo significativo la partecipazione aumenti. Si dovrebbe spingere per il voto digitale che aumenterebbe il numero dei votanti. Se lo usiamo per le banche non vedo perché non potremmo usarlo per il voto? Si dovrebbe e potrebbe rendere possibile il voto a distanza che esiste in molti Paesi. Il voto elettronico online permetterebbe a tutti di votare più comodamente, soprattutto per chi è fuori sede o ha difficoltà motorie o è bloccato per malattia, maltempo ecc.
Ovviamente si dovrebbe cambiare il sistema elettorale uscendo dall’osceno Rosatellum, ripristinando il premio di maggioranza che rinforza il partito che esce primo e permettendo agli elettori di scegliere i propri candidati.
Sarebbe bene facilitare i referendum togliendo il quorum e concentrando più possibilità di voto nello stesso tempo con vantaggi di tempo e di spesa.
Utilissimo l’istituto del recall, cioè la possibilità da parte degli elettori di rimuovere dalla sua funzione un funzionario eletto o un candidato, prima della scadenza naturale del mandato, per validi motivi, come corruzione, scandali, processi penali, malgoverno o perdita di fiducia degli elettori. Il recall è già presente in 19 Stati americani. Sono tutte cose che potremmo chiedere con referendum.
Aumentare i seggi oltre alle scuole e alle sedi comunali.
Ripristinare il vecchio uso delle tribune elettorali dove i capi o i maggiori rappresentanti dei partiti si confrontano tra loro su temi di interesse comune. Fare un nuovo programma chiaro che riprenda quello iniziale del M5S e lo porti avanti con nuove proposte come abolire i contributi pubblici all’editoria e le spese inutili, ripristinare il reddito minimo, provvedere ai giovani, ai malati, all’deilizia popolare. Riprendere i problemi del sistema penale che sta diventando un colabrodo. Sospendere dalle loro cariche i politici colpiti da sentenza penale e ripristinare come reato l’abuso d’ufficio, esistente in tutta Europa.
Far cessare ogni incarico politico con le stesse regole di anni del pensionamento comune per permettere un ricambio politico e far cessare i benefici pensionistici di cui godono i detentori di cariche politiche e i giornalisti.
…. da notare che molte di queste richieste erano già contenute nel primo programma del M5S e si sono poi perse nel tempo. Oggi nessuno sa più quale sia il programma dei partiti di opposizione. Si sono autocondannati all’invisibilità.
I cittadini aumentano la loro partecipazione quando il potere ha fiducia nei cittadini. In fondo la democrazia l’hanno inventata per questo.
Il Movimento deve rinnovarsi e deve radicarsi sul territorio, prendendo contato col migliaio di associazioni di volontariato esistenti in Italia. Migliorare la comunicazione e l’informazione prendendo degli spazi televisivi, dei blog, degli spazi online….
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