
(Giancarlo Selmi) – Quando si dichiara che “in Italia è in pericolo la libertà di stampa” si dice una corbelleria. Non perché il tentativo di chiudere la bocca ai pochissimi giornalisti liberi, non venga praticato, ma perché il 99% dei giornalisti italiani è assolutamente contento di non essere libero.
I giornalisti italiani, sempre che così si possano chiamare, il bavaglio se lo mettono da soli. Il problema vero è la qualità del giornalismo italiano che è, per usare un eufemismo, infima. Sono tutti iscritti al famoso “albo”, ma i veri giornalisti, da un punto di vista deontologico, non raggiungono l’uno per cento della intera categoria.
Insomma, dire che la libertà di stampa sia in pericolo vuol dire pensare che Vespa possa diventare un giornalista, narrare la verità e che non lo faccia perché qualcuno, o qualcosa, lo costringe a non farlo. Ritenere che questa probabilità possa realizzarsi è come credere che gli uccelli partoriscano. Lo immaginate Vespa che invece di ungere di bava la Meloni le fa una domanda? Io no.
Tutti i cantori del mainstreem che ricordano di essere giornalisti e improvvisamente dimenticano di “tenere famiglia e Iban”? È uno scenario possibile? Gente come Molinari, Mieli, Franco, Merlo, Sallusti con tutto il coro cantante, che si accorgano improvvisamente dell’esistenza dell’onestà intellettuale? È verosimile?
No, in Italia non è a rischio la libertà di stampa, perché è la stampa stessa a non volere quella libertà. Non è a rischio la libertà di Molinari e Mieli di dire minchiate, perché non sono liberi per loro scelta e non intendono assolutamente esserlo. In Italia è a rischio la libertà di quei pochissimi, tipo Ranucci, che hanno deciso di essere liberi. Non di chi la libertà l’ha venduta per un piatto di lenticchie.
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Sicuramente ben più di un piatto di lenticchie le quali sono riservate a tutto un folto gruppo di scrittori /giornalisti che scrivono qualche pezzo di tanto in tanto
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Selmi mooolto pù di un piatto di lenticchi… c’è la tenuta del sistema!
C’è la tenuta dei rapporti con gli USA,con il mondo uccidentale,della democrazia da esportare,la guerra,delle armi,del profitto e del diritto al liberticidio.
Il terzo potere soggiogato dai primi due.
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Condivido l’accusa di vendere la propria penna ma come concausa.
Questo: “In Italia è a rischio la libertà di quei pochissimi, tipo Ranucci, che hanno deciso di essere liberi. Non di chi la libertà l’ha venduta per un piatto di lenticchie.”
E questo: “No, in Italia non c’è nessun pericolo per la libertà di stampa”
Sono in contraddizione.
Il pericolo ed è maggiore dal momento in cui chi dovrebbe denunciarlo non lo fa per tornaconto.
Prima della libertà muore il senso civico.
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“Il pericolo per la libertà c’è ed è maggiore….”
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Francesco De Gregori, in un suo bellissimo testo degli anni ’70 – Viva l’Italia – cantava in una strofa: “W L’Italia assassinata dai giornali”, perché i principali killer delle libertà conquistate con la Resistenza, sono da sempre i giornali e coloro che si attovagliano nelle loro redazioni. Quando invece qualcuno vuole resistere e fare veramente il giornalista, viene assassinato.
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Io salirei di livello:
Legalizzare la mafia, sarà la regola del duemila,
sarà il carisma di Mastro Lindo ad organizzare le fila,
e non dovremo vedere niente, che non abbiamo veduto già,
qualsiasi tipo di fallimento ha bisogno della sua claque”
(F. De Gregori, Bambini venite Parvulos).
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Condivido anche le virgole, dello scritto di Selmi.
Il mondo della stampa & media è uno degli ambiti più corrotti, in questo paese. Non meno scandaloso di altri settori. E’ l’Itaglia, bellezza! Bella e putrescente.
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“Quando si dichiara che “in Italia è in pericolo la libertà di stampa” si dice una corbelleria. Non perché il tentativo di chiudere la bocca ai pochissimi giornalisti liberi, non venga praticato, ma perché il 99% dei giornalisti italiani è assolutamente contento di non essere libero”
Perché solo il 99% dei giornalisti italiani è assolutamente contento di non essere libero? quell’uno per cento campa d’aria o qualcuno lo paga ( o l’ha pagato assumendolo quale quota a lui spettante nella spartizione partitica) dato che scrive cose che a lui piacciono.
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A te, tr0llaccio da 4 soldi di destra, ti viene in mente che semplicemente ci siano giornalisti che vengono pagati da chi li legge?
Pare di no.
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Come volevasi dimostrare,a parte le querele non ritirate,e la presenza di solidarietà fasulla,… ora si sa che Report da noia::
Mega multa a Report sul caso Sangiuliano: scontro Ranucci-Garante. Il giornalista: “C’è chi arma l’Authority per punirci”
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A questo punto Gasparri è praticamente il minimo indispensabile per capire il livello dello SCHIFO che fanno questi soggetti.
Non solo rivendicano il diritto a querelare i giornalisti e i cittadini in generale (scappando dietro l’immunità parlamentare quando i querelati sono loro).
Ma continuano a perseguitare Ranucci.
A questo punto sarebbe meglio che quest’ultimo li mandasse a fare in qulo, la RAI oramai è TELE MELONI a tutti gli effetti.
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Meloni : Non c’è alcun pericolo per la Stampa……. L’ informazione c’ est moi!!!
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