(Dott. Paolo CarusoÈ legittimo che una Ministra della repubblica riesca a chiamare “gita” un viaggio pellegrinaggio ad Auschwitz/Birkenau andando finanche contro la Storia. Auschwitz è il luogo della miseria umana che ci fa riflettere e per certi aspetti ci fa anche bene. Quando ci si trova in quei luoghi non si pensa al nazi-fascismo per odiare. Si piange sulle sciagure umane. Solo là, signora ministra della famiglia Eugenia Roccella, si può educare ad amare l’umanità dolente. Percorsi propedeutici a processi di conversione del cuore degli uomini di ogni età. Soprattutto negli adolescenti. È vergognoso da parte sua chiamarle “gite”, e soprattutto la voglia di vietarle alle scolaresche. Quei luoghi in cui traspare soltanto sofferenza, capaci magari di far rivivere l’immane tragedia, servono a fare crescere in Umanità, quel senso di Umanità che parrebbe oggi venir meno nelle nostre società. Non si può restare indifferenti e non dolersi dinanzi alle tante ciocche di capelli, ai mucchi di scarpe disparate, di vestiti affastellati, di occhiali aggrovigliati quasi a spiare chi li osserva. E… i loculi, chiamati letti, per assiepare carne umana. No! Non vieti alle scolaresche quel “cammino di purificazione”. Bisogna passare da Auschwitz e Birkenau per captare dall’aria e dalla umiliazione degli essere umani, le grida di dolore concentrate da esplodere nei cuori sensibili. Lì, non si può non ricordare… Si cammina sulla polvere uscita dai camini dei forni crematori, si può solo immaginare l’ odore acre che infestava tutto il campo.
Signora ministra, tolga la maschera dell’ ipocrisia, smetta i suoi obblighi di partito, in questo caso non hanno significato. Sia umana. Quei luoghi e quei tormenti li hanno voluto i nazi-fascisti e affermarlo non è contro la Storia. “Ipsa docet”. Una buona volta anche lei si liberi da certa ideologia e dalla paura di non potersi chiamare fuori da quei massacri. Massacri perpetuati in ogni tempo da una Umanità alla deriva e soprattutto nell’oggi di Gaza, come di Kiev e di qualunque luogo dove prevale la parte peggiore che l’uomo si porta dentro. Sia anche per lei propizio un viaggio ad Auschwitz, sarà catartico, come accade a tutti coloro che in maniera asettica vi si recano in religioso pellegrinaggio. Forse anche lei resterà perseguitata dagli incubi della Storia.