(di Pino Corrias – ilfattoquotidiano.it) – Allerta Nato, allerta! Ieri all’alba, il nostro Andrea Margelletti, circondato dai suoi soldatini di cielo, di terra e di mare, ha minacciato di guerra la Russia, lui personalmente, dai microfoni di Radio 1: “Se ci saranno altre violazioni dello spazio aereo europeo è probabile che si arriverà alla necessità di dover abbattere gli aerei russi su territorio Nato”. Incalzato dal sergente che lo intervistava sullo sconfinamento dei Mig russi sopra i cieli dell’Estonia, ha proseguito: “Non ci troviamo di fronte a un errore. Per oltre dodici minuti, aerei dell’aeronautica russa hanno violato lo spazio aereo di un Paese Nato. I russi stanno cercando la provocazione per andare allo scontro militare contro la Nato”. Non spiega perché, non ce n’è bisogno: l’Orso russo basta e avanza. Continua: “Prima ci rendiamo conto di questa situazione, oppure (sic!) sarà un brusco, terribile, sanguinoso risveglio per tutti noi”. Sì, sanguinoso, terribile, brusco: abbattiamo!

Margelletti, nel parco giochi dell’informazione italiana, è uno dei nostri preferiti. Parlando di armi e massacri si infervora, si emoziona, ci crede, gli piace, proprio come un bimbo quando gioca al suo gioco preferito. Ma Andrea Margelletti non è un bimbo, ha una sessantina d’anni e in quanto a guerre da analizzare, palpeggiare, delibare, è uno stratega di primissima categoria, visto che da una trentina d’anni combatte le sue guerre direttamente tra le mappe geostrategiche, i plastici e i cavalli a dondolo dialettici di Bruno Vespa. Lo chiamano tutte le volte che ci sono popoli macellati e lui non si fa mai pregare: arriva lavato e stirato, con giacca, cravatta, panciotto, pochette e a mani nude comincia a disporre le sue analisi lungo gli assi ortogonali del massacro in corso, senza mai macchiarsi. Ieri al telefono con il Gr 1 ha girato la clessidra: “Dobbiamo difenderci, l’alternativa non esiste!”, ha intimato all’Italia intera. Poi deve essere andato, in ciabatte, a prepararsi il Nesquik.