(Stefano Rossi) – Hind Rami Iyad Rajab (هند رامي إياد رجب) era una bambina di 6 anni, uccisa dall’esercito israeliano durante l’invasione di Gaza, il 29 gennaio 2025.

Si trovava a bordo dell’auto, con altri sei familiari.

L’esercito israeliano aveva dato l’ordine di evacuazione, ma, come succede spesso, pochi minuti dopo, aveva cominciato a bombardare e sparare sui civili.

Nell’auto erano già morti i genitori e le zie.  La sorella più grande, parlava al telefono con la Mezzaluna Rossa palestinese, per chiedere aiuto.

Poco dopo venne uccisa con armi da fuoco.

Hind Rami prese il telefono per chiedere aiuto e descriveva la zona dove si trovava. I soccorritori capirono il punto in cui si trovava, quindi, avvertirono gli israeliani per chiedere il permesso per salvare la bambina.

L’esercito diede il permesso all’autoambulanza di raggiungere la bambina.

Poi, non si seppe più nulla.

Dopo 4 settimane, il 10 febbraio,  si seppe che Hindi Rami e due membri della Mezzaluna Rossa furono giustiziati.

Nonostante gli israeliani abbiano sempre negato, vi è la registrazione della telefonata, il rumore delle armi da fuoco, le inchieste del Washington Post e Sky News dalle quali si è raggiunta la prova del massacro.

Mi ha colpito il numero delle pallottole che hanno raggiunto l’auto e i suoi occupanti: 335.

Come non ricordare il numero di morti delle Fosse Ardeatine per mano dei nazisti comandati da Kappler: 335.

Come non fare un raffronto tra l’efferatezza degli uni e degli altri.

Come non vedere la ferocia, bieca, animalesca nelle esecuzioni.

Con un particolare.

Non c’erano bambine nelle Fosse Ardeatine!